Dizionario Biblico

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Kerygma (dal greco kêrygma – messaggio, annuncio)

È la testimonianza, tanto nell’annuncio, quanto nel contenuto, della predicazione cristiana. Il kerygma (annuncio) è il messaggio di fede da proclamare ai non credenti (Mc 1:14-15; 1 Co 15:1:111), cui fa seguito la didachè (spiegazione) dello stesso ai neofiti..

Marco 1:14 Dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù si recò in Galilea, predicando il vangelo di Dio e dicendo:1:15 «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo». 1Corinzi 15:1 Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato, che voi avete anche ricevuto, nel quale state anche saldi, 15:2 mediante il quale siete salvati, purché lo riteniate quale ve l'ho annunziato; a meno che non abbiate creduto invano. 1Corinzi 15:3 Poiché vi ho prima di tutto trasmesso, come l'ho ricevuto anch'io, che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture; 15:4 che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture; 15:5 che apparve a Cefa, poi ai dodici. 15:6 Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti. 15:7 Poi apparve a Giacomo, poi a tutti gli apostoli; 15:8 e, ultimo di tutti, apparve anche a me, come all'aborto; 15:9 perché io sono il minimo degli apostoli, e non sono degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la chiesa di Dio. 15:10 Ma per la grazia di Dio io sono quello che sono; e la grazia sua verso di me non è stata vana; anzi, ho faticato più di tutti loro; non io però, ma la grazia di Dio che è con me.15:11 Sia dunque io o siano loro, così noi predichiamo, e così voi avete creduto.  , cui fa seguito la didachè (spiegazione) dello stesso ai neofiti.

Koinè (in greco significa: comune)

Il Koinè è il greco parlato dal popolino, quindi, “lingua greca comune”. Articolato su un dialetto attico fu imposto, nelle sue conquiste mediterranee, da Alessandro Magno e perdurò dal III sec. a. C. fino al V sec. d.C.. È la lingua in cui fu scritto il Nuovo Testamento. Visti i tempi è anche chiamato “greco patristico”.

Koinonìa (in greco significa comunione intima)

La koinonia, in pratica, è ciò che unisce i cristiani nell’espressione della fede, della preghiera e del servizio sociale. In poche parole una vita fraterna in Cristo al servizio della comunità.  È considerata il cavallo di battaglia di Paolo. I credenti sono chiamati alla comunione con Dio (2 Co 13:13; 1 Gv 1:3, 6-71), con le sofferenze di Cristo (1 Co 1:9; 10:16; Fl 3:102) e con i fratelli (At 2:42; 2 Co 9:133). Vi è, però, anche una comunione da evitare (2 Co 6:14-164).

2Corinzi 13:13 La grazia del Signore Gesù Cristo e l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. 1Giovanni 1:3 quel che abbiamo visto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché voi pure siate in comunione con noi; e la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. 1Giovanni 1:6 Se diciamo che abbiamo comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. 1:7 Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.

1Corinzi 1:9 Fedele è Dio che vi ha chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro. 1Corinzi 10:16 Il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse la comunione con il sangue di Cristo? Il pane che noi rompiamo, non è forse la comunione con il corpo di Cristo? Filippesi 3:10 Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme a lui nella sua morte,

Atti 2:42 Ed erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere. 2Corinzi 9:13 perché la prova pratica fornita da questa sovvenzione li porta a glorificare Dio per l'ubbidienza con cui professate il vangelo di Cristo e per la generosità della vostra comunione con loro e con tutti

2Corinzi 6:14 Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c'è tra la giustizia e l'iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre? 6:15 E quale accordo fra Cristo e Beliar? O quale relazione c'è tra il fedele e l'infedele? 6:16 E che armonia c'è fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio: «Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo».

Kyrios (in greco significa Signore)

Con quest’appellativo, nella versione dei LXX, ci si riferiva a Dio (Kyrios anziché Adonai che sostituiva l’impronunciabile “YHWH”) mentre nel N.T. è appannaggio di Cristo Gesù. L’apostolo Pietro, nel suo discorso alla pentecoste, lo identifica proprio con questo nome: “… Signore e Cristo …” (At 2:36). Nei Vangeli questo termine, riferente a Gesù, appare moltissime volte (Mt 12:8 20:30; Lc 2:11; 10:17; 17:5-6; Gv 20:2; 21:15-17; ecc1). Per Paolo è ricorrente (Ro 5:1; 1 Co 1:2; 2 Co 4:5; Ga 6:18; Ef 6:24; Fl 2:11; Co 2:6; 1 Te 3:13; 2 Te 1:12: 1 Ti 1:12; Fi 5; Eb 13:20; ecc2)

Matteo 12:8 perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato». Matteo 20:30 E due ciechi, seduti presso la strada, avendo udito che Gesù passava, si misero a gridare: «Abbi pietà di noi, Signore, Figlio di Davide!» Luca 2:11 "Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. Luca 10:17 Or i settanta tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni ci sono sottoposti nel tuo nome». Luca 17:5 Allora gli apostoli dissero al Signore: «Aumentaci la fede». 17:6 Il Signore disse: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo sicomoro: "Sràdicati e trapiàntati nel mare", e vi ubbidirebbe. Giovanni 20:2 Allora corse verso Simon Pietro e l'altro discepolo che Gesù amava e disse loro: «Hanno tolto il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'abbiano messo». Giovanni 21:15 Quand'ebbero fatto colazione, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami più di questi?» Egli rispose: «Sì, Signore, tu sai che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pasci i miei agnelli». 21:16 Gli disse di nuovo, una seconda volta: «Simone di Giovanni, mi ami?» Egli rispose: «Sì, Signore; tu sai che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pastura le mie pecore». 21:17 Gli disse la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?» Pietro fu rattristato che egli avesse detto la terza volta: «Mi vuoi bene?» E gli rispose: «Signore, tu sai ogni cosa; tu conosci che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pasci le mie pecore.

Romani 5:1 Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, 1Corinzi 1:2 alla chiesa di Dio che è in Corinto, ai santificati in Cristo Gesù, chiamati santi, con tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore loro e nostro: 2Corinzi 4:5 Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore, e quanto a noi ci dichiariamo vostri servi per amore di Gesù; Galati 6:18 La grazia del nostro Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen. Efesini 6:24 La grazia sia con tutti quelli che amano il nostro Signore Gesù Cristo con amore inalterabile. Filippesi 2:11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre. Colossesi 2:6 Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui; 1 Tessalonicesi 3:13 per rendere i vostri cuori saldi, irreprensibili in santità davanti a Dio nostro Padre, quando il nostro Signore Gesù verrà con tutti i suoi santi. 2 Tessalonicesi 1:12 in modo che il nome del nostro Signore Gesù sia glorificato in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo. 1Timoteo 1:12 Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore, per avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me, Filemone 5 perché sento parlare dell'amore e della fede che hai verso il Signore Gesù e verso tutti i santi. Ebrei 13:20 Or il Dio della pace che in virtù del sangue del patto eterno ha fatto risalire dai morti il grande pastore delle pecore, il nostro Signore Gesù,

Lacrime (dal latino lãcrima(m) - lacrima)

Molte possono essere le motivazioni che le generano: il dolore (Sl 119:281), l’afflizione (Sl 102:9; La 1:16; 2 Ti 1:42), l’oppressione (Ec 4:13), la gioia per la liberazione (Sl 116:84), l’intercessione per il popolo di Dio (Et 8:3; Sl 80:55), la sua sorte (La 3:486), la persecuzione (Sl 6:6-7; 42:37), la supplica (Sl 39:128), il dolore nel veder infranta la legge di Dio (Sl 119:136; At 20:319), il pentimento (Lc 7:38, 4410), l’amore per la Chiesa (2 Co 2:411), la fatica nel servizio (Sl 126:5; At 20:1912), la consolazione ricevuta (Is 25:813), la risposta a una richiesta caldamente perorata (Is 38:514), la perdita di una persona (Ez 24:1615) o di una cosa cara (Eb 12:1716). Successe persino a Gesù in un momento di grande abbattimento (Eb 5:717).

Salmi 119:28 L'anima mia, dal dolore, si consuma in lacrime; dammi sollievo con la tua parola.

Salmi 102:9 Mangio cenere invece di pane, mescolo con lacrime la mia bevanda, Lamentazioni 1:16 Per questo, io piango; i miei occhi, i miei occhi si sciolgono in lacrime, perché da me è lontano il consolatore, che può ravvivare la mia vita. I miei figli sono desolati, perché il nemico ha trionfato». 2Timoteo 1:4 ripenso alle tue lacrime e desidero intensamente vederti per essere riempito di gioia.

Ecclesiaste 4:1 Mi sono messo poi a considerare tutte le oppressioni che si commettono sotto il sole; ed ecco, le lacrime degli oppressi, i quali non hanno chi li consoli; da parte dei loro oppressori c'è la violenza, mentre quelli non hanno chi li consoli.

Salmi 116:8 Tu hai preservato l'anima mia dalla morte, i miei occhi dalle lacrime, i miei piedi da cadute.

Ester 8:3 Poi Ester parlò di nuovo al re, si gettò ai suoi piedi, e lo supplicò con le lacrime agli occhi d'impedire gli effetti della malvagità di Aman, l'Agaghita, e delle trame da lui ordite contro i Giudei. Salmi 80:5 Tu li hai cibati di pane intriso di pianto e li hai dissetati con lacrime in abbondanza.

Lamentazioni 3:48 I miei occhi si sciolgono in fiumi di lacrime per la rovina della figlia del mio popolo.

Salmi 6:6 Io sono esausto a forza di gemere; ogni notte inondo di pianto il mio letto e bagno di lacrime il mio giaciglio. 6:7 L'occhio mio si consuma di dolore, invecchia a causa di tutti i miei nemici. Salmi 42:3 Le mie lacrime sono diventate il mio cibo giorno e notte, mentre mi dicono continuamente: «Dov'è il tuo Dio?»

Salmi 39:12 O SIGNORE, ascolta la mia preghiera, porgi orecchio al mio grido; non essere insensibile alle mie lacrime; poiché io sono uno straniero davanti a te, un pellegrino, come tutti i miei padri.

Salmi 119:136 Fiumi di lacrime mi scendono dagli occhi, perché la tua legge non è osservata. Atti 20:31 Perciò vegliate, ricordandovi che per tre anni, notte e giorno, non ho cessato di ammonire ciascuno con lacrime.

Luca 7:38 e, stando ai piedi di lui, di dietro, piangendo, cominciò a rigargli di lacrime i piedi; e li asciugava con i suoi capelli; e gli baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con l'olio. Luca 7:44 E, voltatosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua, e tu non mi hai dato dell'acqua per i piedi; ma lei mi ha rigato i piedi di lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.

-2 Corinzi 2:4 Poiché vi ho scritto in grande afflizione e in angoscia di cuore con molte lacrime, non già per rattristarvi, ma per farvi conoscere l'amore grandissimo che ho per voi.

Salmi 126:5 Quelli che seminano con lacrime, mieteranno con canti di gioia. Atti 20:19 … servendo il Signore con ogni umiltà, e con lacrime, tra le prove venutemi dalle insidie dei Giudei;

Isaia 25:8 Annienterà per sempre la morte; il Signore, Dio, asciugherà le lacrime da ogni viso, toglierà via da tutta la terra la vergogna del suo popolo, perché il SIGNORE ha parlato.

Isaia 38:5 «Va', e di' a Ezechia: "Così parla il SIGNORE Dio di Davide, tuo padre: 'Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io aggiungerò ai tuoi giorni quindici anni; 38:6 libererò te e questa città dalle mani del re d'Assiria, e proteggerò questa città.

Ezechiele 24:16 «Figlio d'uomo, ecco, con un colpo improvviso io ti tolgo la delizia dei tuoi occhi; ma tu non fare lamento, non piangere, non versare lacrime.

Ebrei 12:17 Infatti sapete che anche più tardi, quando volle ereditare la benedizione, fu respinto, sebbene la richiedesse con lacrime, perché non ci fu ravvedimento.

Ebrei 5:7 Nei giorni della sua carne, con alte grida e con lacrime egli offrì preghiere e suppliche a colui che poteva salvarlo dalla morte ed è stato esaudito per la sua pietà.

Laicismo (dal greco laikós – popolare da laós - popolo)

Il laicismo è il concetto di chi sostiene la totale autonomia decisionale, politica e di pensiero di un gruppo o di una nazione nei confronti delle autorità clericali e di ogni forma di “religione di stato”. In Italia, i Patti lateranensi gestivano il rapporto Stato-Chiesa cattolica fino al Concordato del 1984 con il quale si afferma la totale laicità della nazione e la parità di espressione e di trattamento tra le varie fedi che hanno firmato l’intesa. Nella Costituzione, comunque, resta ancora qualche normativa diversa (art. 7) per la religione cattolica e (art. 8) per le altre.

Laicità dello Stato italiano ((dal greco laikos - popolare da (dal greco laikos - popolare da laós - popolo) )

L’Italia, con la Costituzione della Repubblica (1947), in materia religiosa, pur non confermando lo Statuto Albertino (1848) si rifaceva ai Patti lateranensi (1929), considerando il cattolicesimo come “religione di stato”. Tale “privilegio” decadeva solo con la riforma del Concordato (1984) ma è solo cinque anni più tardi che la Corte costituzionale ne sanciva la piena liceità (sentenza 203) inglobandola nella Costituzione. Ciò ha portato a una quasi parità di diritto ed espressione tra le varie religioni (art. 7 e 8 della costituzione).

Laico (dal greco laikos - popolare da laos - uno del popolo)

La laicità è propria di chi crede in una netta indipendenza del pensiero e del potere politico da quello religioso. Ciò non è sinonimo, come alcuni pensano, di “secolarizzazione”. Quest’ultima, infatti, evidenzia un distacco socio culturale dalla Chiesa e, pur potendo presentare un qualche interesse per la religione, dimostra indifferenza per la fede. La laicità, in un certo senso, può essere una garanzia per il pluralismo religioso. Inizialmente, tale termine, identificava solo chi era privo di ministeri religiosi e solo negli ultimi decenni sta acquisendo la valenza di “non credente”.

Lamentazioni, libro delle (elegia = serie continua di tristi accadimenti)

Questo libro è un triste componimento poetico impostato come acrostico (quando le iniziali dei singoli versetti lette in senso verticale formano un nome o un ordinamento alfabetico) dedicato all’infelice destino di Gerusalemme (1:1-41). Geremia, secondo la tradizione ebraica, lo compone nel 586 a.C. (1:1-112), prima di essere deportato in Egitto, esternando il suo profondo dolore per la sorte della città (1:9-12; 2:18-223). L’iniquità imperante ha costretto Dio ad abbandonare il Suo popolo (2:3-54); grande è la sofferenza (4:4-65) ma il profeta intercede (5:1-106) e confida nella misericordia divina (3:21-33; 5:19-227). L’ultimo versetto pone una fatidica domanda (5:228) cui la stessa elegia risponde (3:32-339).

Lamentazioni 1:1 Come siede solitaria la città una volta tanto popolosa! È diventata simile a una vedova, lei che era grande fra le nazioni; è stata ridotta tributaria, lei che era principessa fra le provincie! 1:2 Essa piange, piange, durante la notte, le lacrime le rigano le guance; fra tutti i suoi amanti non ha chi la consoli; tutti i suoi amici l'hanno tradita, le sono diventati nemici. 1:3 Giuda è in esilio, vittima di oppressione e di dura schiavitù; abita fra le nazioni, ma non trova riposo; tutti i suoi persecutori l'hanno raggiunto mentre si trovava nell'angoscia. 1:4 Le vie di Sion sono in lutto, perché nessuno viene più alle solenni convocazioni;tutte le sue porte sono deserte; i suoi sacerdoti sospirano, le sue vergini sono addolorate, ed essa stessa è piena d'amarezza.

Lamentazioni 1:1 Come siede solitaria la città una volta tanto popolosa! È diventata simile a una vedova,lei che era grande fra le nazioni; è stata ridotta tributaria, lei che era principessa fra le provincie! 1:2 Essa piange, piange, durante la notte, le lacrime le rigano le guance; fra tutti i suoi amanti non ha chi la consoli; tutti i suoi amici l'hanno tradita, le sono diventati nemici. 1:3 Giuda è in esilio, vittima di oppressione e di dura schiavitù; abita fra le nazioni, ma non trova riposo; tutti i suoi persecutori l'hanno raggiunto mentre si trovava nell'angoscia. 1:4 Le vie di Sion sono in lutto, perché nessuno viene più alle solenni convocazioni;tutte le sue porte sono deserte; i suoi sacerdoti sospirano, le sue vergini sono addolorate, ed essa stessa è piena d'amarezza. 1:5 I suoi avversari hanno preso il sopravvento, i suoi nemici prosperano; poiché il SIGNORE l'ha afflitta per i suoi innumerevoli peccati; i suoi bambini sono andati in schiavitù, davanti al nemico. 1:6 Dalla figlia di Sion se n'è andato tutto il suo splendore; i suoi capi sono diventati come cerviche non trovano pascolo e se ne vanno spossati davanti a colui che li insegue. 1:7 Nei giorni della sua afflizione, della sua vita raminga, Gerusalemme si ricorda di tutti i beni preziosi che possedeva fin dai giorni antichi; ora che il suo popolo è caduto in mano dell'avversario e nessuno la soccorre, i suoi nemici la guardano e ridono del suo misero stato. 1:8 Gerusalemme ha gravemente peccato; perciò è divenuta come una cosa impura; tutti quelli che la onoravano la disprezzano, perché hanno visto la sua nudità; lei stessa sospira, e volta la faccia. 1:9 La sua sozzura era nelle pieghe della sua veste; lei non pensava alla sua fine;perciò è caduta in modo sorprendente, e nessuno la consola. «O SIGNORE, vedi la mia afflizione, perché il nemico trionfa!» 1:10 L'avversario ha steso la mano su quanto lei aveva di più caro; infatti ha visto i pagani entrare nel suo santuario; quei pagani, riguardo ai quali tu avevi comandato che non entrassero nella tua assemblea. 1:11 Tutto il suo popolo sospira, cerca pane; dà le cose sue più preziose in cambio di cibo,per poter sopravvivere. «Guarda, SIGNORE, vedi in che misero stato sono ridotta!»

Lamentazioni 1:9 La sua sozzura era nelle pieghe della sua veste; lei non pensava alla sua fine; perciò è caduta in modo sorprendente, e nessuno la consola. «O SIGNORE, vedi la mia afflizione, perché il nemico trionfa!» 1:10 L'avversario ha steso la mano su quanto lei aveva di più caro; infatti ha visto i pagani entrare nel suo santuario; quei pagani, riguardo ai quali tu avevi comandato che non entrassero nella tua assemblea. 1:11 Tutto il suo popolo sospira, cerca pane; dà le cose sue più preziose in cambio di cibo, per poter sopravvivere. «Guarda, SIGNORE, vedi in che misero stato sono ridotta!» 1:12 «Nulla di simile vi accada, o voi che passate di qui! Osservate, guardate, se c'è dolore simile al dolore che mi tormenta, e con il quale il SIGNORE mi ha colpita nel giorno della sua ardente ira. Lamentazioni 2:18 Il loro cuore grida al Signore: O mura della figlia di Sion, spandete lacrime come un torrente, giorno e notte! Non vi date pace, non abbiano riposo le pupille degli occhi vostri! 2:19 Alzatevi, gridate di notte, al principio di ogni veglia! Spandete come acqua il vostro cuore davanti alla faccia del Signore! Alzate le mani verso di lui per la vita dei vostri bambini, che vengono meno per la fame agli angoli di tutte le strade! 2:20 «Guarda, SIGNORE, considera! Chi mai hai trattato così? Delle donne hanno divorato il frutto del loro seno, i bambini che accarezzavano! Sacerdoti e profeti sono stati massacrati nel santuario del Signore! 2:21 Bambini e vecchi giacciono a terra nelle vie; le mie vergini e i miei giovani sono caduti per la spada; tu li hai uccisi nel giorno della tua ira, li hai massacrati senza pietà. 2:22 Tu hai convocato, come a un giorno di festa solenne, i miei terrori da tutte le parti; nel giorno dell'ira del SIGNORE non c'è stato superstite né fuggiasco; quelli che io avevo accarezzati e allevati, il mio nemico li ha consumati!»

Lamentazioni 2:3 Nella sua ira ardente, ha infranto tutta la potenza d'Israele; ha ritirato la propria destra in presenza del nemico; ha consumato Giacobbe come fuoco fiammeggiante che divora tutto intorno. 2:4 Ha teso il suo arco come il nemico; ha alzato la destra come un avversario; ha trucidato tutti quelli che erano più cari a vedersi; ha riversato il suo furore come un fuoco sulla tenda della figlia di Sion. 2:5 Il Signore è divenuto come un nemico; ha divorato Israele; ha divorato tutti i suoi palazzi; ha distrutto le sue fortezze; ha moltiplicato alla figlia di Giuda i lamenti e i gemiti.

Lamentazioni 4:4 La lingua del lattante gli si attacca al palato, per la sete; i bambini chiedono pane, e non c'è chi gliene dia. 4:5 Quelli che si nutrivano di cibi delicati cadono d'inedia per le strade; quelli che erano allevati nella porpora abbracciano il letamaio. 4:6 Il castigo dell'iniquità della figlia del mio popolo è più grande di quello del peccato di Sodoma, che fu distrutta in un attimo, senza che mano d'uomo la colpisse.

Lamentazioni 5:1 Ricòrdati, SIGNORE, di quello che ci è avvenuto! Guarda e vedi la nostra infamia! 5:2 La nostra eredità è passata agli stranieri, le nostre case, agli estranei. 5:3 Noi siamo diventati orfani, senza padre, le nostre madri sono come vedove. 5:4 Noi beviamo la nostra acqua dietro pagamento, la nostra legna noi la compriamo. 5:5 Con il giogo sul collo, siamo inseguiti; siamo spossati, non abbiamo riposo. 5:6 Abbiamo teso la mano verso l'Egitto e verso l'Assiria, per saziarci di pane. 5:7 I nostri padri hanno peccato, e non sono più; noi portiamo la pena delle loro iniquità. 5:8 Degli schiavi dominano su di noi e non c'è chi ci liberi dalle loro mani. 5:9 Noi raccogliamo il nostro pane a rischio della nostra vita, affrontando la spada del deserto. 5:10 La nostra pelle brucia come un forno per l'arsura della fame.

Lamentazioni 3:21 Ecco ciò che voglio richiamare alla mente, ciò che mi fa sperare: 3:22 è una grazia del SIGNORE che non siamo stati completamente distrutti; le sue compassioni infatti non sono esaurite; 3:23 si rinnovano ogni mattina. Grande è la tua fedeltà! 3:24 «Il SIGNORE è la mia parte», io dico, «perciò spererò in lui». 3:25 Il SIGNORE è buono con quelli che sperano in lui, con chi lo cerca. 3:26 È bene aspettare in silenzio la salvezza del SIGNORE. 3:27 È bene per l'uomo portare il giogo della sua giovinezza. 3:28 Si sieda solitario e stia in silenzio quando il SIGNORE glielo impone! 3:29 Metta la sua bocca nella polvere! forse c'è ancora speranza. 3:30 Porga la guancia a chi lo percuote, si sazi pure di offese! 3:31 Il Signore infatti non respinge per sempre; 3:32 ma, se affligge, ha pure compassione, secondo la sua immensa bontà; 3:33 poiché non è volentieri che egli umilia e affligge i figli dell'uomo. Lamentazioni 5:19 Ma tu, SIGNORE, regni per sempre; il tuo trono dura d'età in età. 5:20 Perché dovresti dimenticarci per sempre e abbandonarci per lungo tempo? 5:21 Facci tornare a te, o SIGNORE, e noi torneremo! Ridonaci dei giorni come quelli di un tempo! 5:22 Ci hai forse rigettati davvero? Sei tu adirato fortemente contro di noi?

Lamentazioni 5:22 Ci hai forse rigettati davvero? Sei tu adirato fortemente contro di noi?

Lamentazioni 3:32 ma, se affligge, ha pure compassione, secondo la sua immensa bontà; 3:33 poiché non è volentieri che egli umilia e affligge i figli dell'uomo.

Lamento (dal latino lamentu(m) - lamento)

Il lamento è un’espressione di dolore o di pianto. Di certo nella vita vi possono essere dei momenti molto intensi in cui il lamento diventa incontenibile (Gb 3:24; 10:1; 23:21) e l’invocazione diviene accorata (Sl 22:1; 38:9-11; 55:2-3; 64:12), eppure il Signore c’invita a contenerci (Ez 24:16-173) e a un sincero rinnovamento del cuore (Gl 2:12-134). Purtroppo, a causa dell’immaturità (Mt 11:175), non sempre questo avviene, perciò Egli non risponde (Gb 35:136). Le porte, però, non resteranno per sempre chiuse perché la chiave della preghiera le scardinerà (Sl 102:17-207) e i riscattati del Signore gioiranno per la loro liberazione (Is 35:108) e l’adempimento delle Sue promesse.

Giobbe 3:24 Io sospiro anche quando prendo il mio cibo, e i miei gemiti si spargono come acqua. Giobbe 10:1 «Io provo disgusto della mia vita; voglio dare libero sfogo al mio lamento, voglio parlare nell'amarezza dell'anima mia! Giobbe 23:2 «Anche oggi il mio lamento è una rivolta, per quanto io cerchi di contenere il mio gemito.

Salmi 22:1 Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Te ne stai lontano, senza soccorrermi, senza dare ascolto alle parole del mio gemito! Salmi 38:9 Signore, ti sta davanti ogni mio desiderio, i miei gemiti non ti sono nascosti. 38:10 Il mio cuore palpita, la mia forza mi lascia; anche la luce dei miei occhi m'è venuta meno. 38:11 Amici e compagni stanno lontani dalla mia piaga, Salmi 55:2 Dammi ascolto, e rispondimi; mi lamento senza posa e gemo, 55:3 per la voce del nemico, per l'oppressione dell'empio; poiché riversano iniquità su di me e mi perseguitano con furore. Salmi 64:1 O Dio, ascolta la voce del mio lamento! Salva la mia vita dal terrore del nemico.

Ezechiele 24:16 «Figlio d'uomo, ecco, con un colpo improvviso io ti tolgo la delizia dei tuoi occhi; ma tu non fare lamento, non piangere, non versare lacrime. 24:17 Sospira in silenzio; non portare lutto per i morti, copri il capo con il turbante, mettiti i calzari ai piedi, non ti coprire la barba, e non mangiare il pane che la gente ti manda».

Gioele 2:12 «Nondimeno, anche adesso», dice il SIGNORE, «tornate a me con tutto il vostro cuore, con digiuni, con pianti e con lamenti!» 2:13 Stracciatevi il cuore, non le vesti; tornate al SIGNORE, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all'ira e pieno di bontà, e si pente del male che manda.

Matteo 11:17 "Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; abbiamo cantato dei lamenti e non avete pianto".

Giobbe 35:13 Certo, Dio non dà ascolto a lamenti vani; l'Onnipotente non ne fa caso;

Salmi 102:17 Egli ascolterà la preghiera dei desolati e non disprezzerà la loro supplica.102:18 Questo sarà scritto per la generazione futura e il popolo che sarà creato loderà il SIGNORE, 102:19 perch'egli guarda dall'alto del suo santuario; dal cielo il SIGNORE osserva la terra 102:20 per ascoltare i gemiti dei prigionieri, per liberare i condannati a morte,

Isaia 35:10 I riscattati dal SIGNORE torneranno, verranno a Sion con canti di gioia; una gioia eterna coronerà il loro capo; otterranno gioia e letizia; il dolore e il gemito scompariranno.




 
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