Dizionario Biblico
Negli intrattenimenti ufficiali, alle volte, quando gli invitati tardavano, l'organizzatore si faceva prendere dall'ansia preoccupato da eventuali rinunce (Lc 14:22-231), tanto più che nessuno era più ammesso alla festa quando il padrone di casa si alzava e chiudeva la porta (Lc 13:24-252). Nessuno era costretto a consumare ciò o più di quanto aveva o voleva (Et 1:83) ma, nonostante ciò, negli intrattenimenti si verificavano spesso scene di grande intemperanza (1 Sa 25:36; Da 5:3-4; Os 7:54). Come buona educazione richiedeva, gli inviti dovevano essere ricambiati dagli ospiti (Gb 1:4; Lc 14:125).
Luca 14:22 Poi il servo disse: 'Signore, si è fatto come hai comandato e c'è ancora posto'. 23 E il signore disse al servo: 'Va' fuori per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, affinché la mia casa sia piena.
Luca 13:24 Ed egli disse loro: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno. 25 Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, stando di fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: 'Signore, aprici', ma egli, rispondendo, vi dirà: 'Io non so da dove venite'.
Ester 1:8 Era stato dato ordine di non forzare nessuno a bere, infatti il re aveva comandato a tutti i principali della sua casa che lasciassero fare a ciascuno secondo la propria volontà.
1 Samuele 25:36 Abigail andò da Nabal; ed ecco che egli faceva un banchetto in casa sua, un banchetto da re. Nabal aveva il cuore allegro, perché era completamente ubriaco; perciò lei non gli fece sapere nessuna cosa, piccola o grande, fino allo spuntare del giorno. Daniele 5:3 Allora furono portati i vasi d'oro che erano stati portati via dal tempio, dalla casa di Dio, che era a Gerusalemme; il re, i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine li usarono per bere. 4 Bevvero del vino e lodarono gli dèi d'oro, d'argento, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra. Osea 7:5 Nel giorno del nostro re, i capi si sono ammalati a forza di scaldarsi con il vino; il re stende la mano ai giullari.
Giobbe 1:4 I suoi figli erano soliti andare gli uni dagli altri e fare un banchetto, ciascuno nel suo giorno: e mandavano a chiamare le loro tre sorelle perché venissero a mangiare e a bere con loro. Luca 14:12 Diceva pure a chi lo aveva invitato: “Quando fai un pranzo o una cena, non chiamare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i vicini ricchi, affinché anche loro t'invitino e ti sia reso il con-traccambio;
Negli intrattenimenti, specie se ufficiali, durante e dopo il pasto venivano recitate delle poesie accompagnate da musica e danze (Am 6:4-61) o singolari esibizioni, più o meno riuscite, dei presenti (Mc 6:222). Gli ambienti erano particolarmente illuminati, per cui, di notte e dall'esterno tutto era ben visibile. Forse fu in tale occasione che una donna, forse Maria di Betania, che versò l'olio sui piedi di Gesù, stando al racconto di Giovanni (Gv 12:1-83), non specificata, invece, dagli altri evangelisti (Mc 14:3-94), entrò e versò il costoso olio di nardo sul capo di Gesù, asciugandolo con i propri capelli. Alla fine del convivio si dava ampio spazio alle chiacchiere locali, cosa apertamente condannata. (Mt 12:36; Ef 5:45).
Amos 6:4 Si stendono su letti di avorio, si sdraiano sui loro divani, mangiano gli agnelli del gregge e i vitelli presi dalla stalla. 5 Cantano al suono della cetra, si inventano strumenti musicali come Davide; 6 bevono il vino in larghe coppe e si ungono con gli oli più pregiati, ma non si addolorano per la rovina di Giuseppe.
Marco 6:22 … la figlia della stessa Erodiade, essendo entrata, ballò e piacque a Erode e ai commensali. E il re disse alla fanciulla: “Chiedimi quello che vuoi e te lo darò”.
Giovanni 12:1 Gesù dunque, sei giorni prima della Pasqua, venne a Betania dov'era Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. 2 Qui gli prepararono una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno di quelli che erano a tavola con lui. 3 Allora Maria, presa una libbra d'olio profumato di nardo puro, di gran valore, unse i piedi di Gesù, glieli asciugò con i suoi capelli e la casa fu ripiena del profumo dell'olio. 4 Ma Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: 5 “Perché non si è venduto quest'olio per trecento denari e non si sono dati ai poveri?”. 6 Diceva così, non perché si curasse dei poveri, ma perché era ladro e, tenendo la borsa, ne portava via ciò che vi si metteva dentro. 7 Gesù dunque disse: “Lasciala stare; lei lo ha conservato per il giorno della mia sepoltura. 8 Poiché i poveri li avete sempre con voi, ma non sempre avrete me”.
Marco 14:3 Essendo Gesù a Betania, in casa di Simone il lebbroso, mentre era a tavola, venne una donna che aveva un vaso di alabastro pieno di olio profumato di nardo puro, di gran valore e, rotto l'alabastro, glielo versò sul capo. 4 Alcuni, indignatisi, dicevano fra loro: “Perché si è fatto questo spreco d'olio? 5 Quest'olio si sarebbe potuto vendere più di trecento denari e darli ai poveri”. E fremevano contro di lei. 6 Ma Gesù disse: “Lasciatela stare! Perché le date noia? Lei ha fatto un'azione buona verso di me. 7 Poiché i poveri li avete sempre con voi e, quando volete, potete fare loro del bene, ma me non mi avete sempre. 8 Lei ha fatto ciò che poteva; ha anticipato l'unzione del mio corpo per la sepoltura. 9 In verità io vi dico che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato l'evangelo, anche quello che costei ha fatto sarà raccontato, in memoria di lei”.
Matteo 12:36 Io vi dico che di ogni parola oziosa che avranno detta gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio, Efesini 5:4 … né oscenità, né parole sciocche o volgari, che sono cose sconvenienti, ma piuttosto rendi-mento di grazie.
Negli intrattenimenti nuziali lo sposo non era certamente da meno della famiglia della sposa. Infatti, anch'egli esibiva i suoi gioielli (Is 61:101) ed era sostenuto dall'“amico dello sposo” (Gv 3:292). Canti e musica accompagnavano il corteo nuziale (Gr 16:93) fino alla nuova casa della coppia. Li giunti iniziava il banchetto (Cc 2:44). La festa poteva andare avanti per diversi giorni (Gc 14:125) almeno fintanto che gli ospiti non avessero avuto la certezza dell'avvenuto consumo (Ge 29:22-236). La verginità era essenziale, pena la morte per lapidazione (De 22:13-217).
Isaia 61:10 Io mi rallegrerò grandemente nell'Eterno, la mia anima festeggerà nel mio Dio; poiché egli mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto nel mantello della giustizia, come uno sposo che si adorna di un diadema, come una sposa che si riveste dei suoi gioielli.
Giovanni 3:29 Colui che ha la sposa è lo sposo, ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, si rallegra grandemente alla voce dello sposo; questa gioia, che è la mia, è perciò completa.
Geremia 16:9 Poiché così parla l'Eterno degli eserciti, l'Iddio d'Israele: “Ecco, io farò cessare in questo luogo, davanti ai vostri occhi, ai giorni vostri, il grido di gioia, il grido di esultanza, la voce dello sposo e la voce della sposa.
Cantico 2:4 Egli mi ha condotta nella casa del convito, e l'insegna che stende su di me è Amore.
Giudici 14:12 Sansone disse loro: “Io vi proporrò un enigma; e se voi me lo spiegate entro i sette giorni del convito, e se lo indovinate, vi darò trenta tuniche e trenta cambi di vesti;
Genesi 29:22 Allora Labano radunò tutta la gente del luogo e fece un convito. 23 Ma, la sera, prese sua figlia Lea e la condusse da Giacobbe, il quale si unì a lei.
Deuteronomio 22:13 Se un uomo sposa una donna, convive con lei e poi la prende in odio, 14 l'accusa di cose indecenti e la diffama, dicendo: 'Ho preso questa donna e, quando mi sono accostato a lei, non l'ho trovata vergine', 15 il padre e la madre della giovane prenderanno le prove della verginità della giovane e le presenteranno davanti agli anziani della città, alla porta; 16 e il padre della giovane dirà agli anziani: 'Io ho dato la mia figlia per moglie a quest'uomo; egli l'ha presa in odio, 17 ed ecco che la accusa di cose infami, dicendo: Non ho trovato vergine tua figlia; ora ecco qua le prove della verginità di mia figlia'. E spiegheranno il lenzuolo davanti agli anziani della città. 18 Allora gli anziani di quella città prenderanno il marito e lo castigheranno; 19 e siccome ha diffamato una vergine d'Israele, lo condanneranno a un'ammenda di cento sicli d'argento, che daranno al padre della giovane. Lei rimarrà sua moglie ed egli non potrà mandarla via per tutto il tempo della sua vita. 20 Ma se la cosa è vera, se la giovane non è stata trovata vergine, 21 allora si farà uscire quella giovane all'ingresso della casa di suo padre, e la gente della sua città la lapiderà, così che lei muoia, perché ha commesso un atto infame in Israele, prostituendosi in casa di suo padre. Così toglierai via il male di mezzo a te.
Gli intrattenimenti in ambito familiare, come momenti di festa, cominciavano fin dalla nascita. A quei tempi, i figli erano considerati una benedizione (Sl 128:31) e averne molti (Sl 127:52) significava avere un'assicurazione per il futuro, infatti, una donna priva di prole, oltre a essere considerata non pienamente realizzata da Dio (1 Sa 1:163), ipotecava tristemente la sua vecchiaia (a quei tempi non esistevano servizi sociali), perché alla sua sussistenza dovevano provvedere proprio i figli. La nascita di un erede, quindi, rappresentava una benedizione per la casa e per l'avvenire (De 28:44) ed era più che doveroso festeggiarla.
Salmi 128:3 La tua moglie sarà come una vigna fruttifera all'interno della tua casa; i tuoi figli come piante d'ulivo intorno alla tua tavola.
Salmi 127:5 Beati quanti ne hanno la faretra piena! Non saranno confusi quando parleranno con i loro nemici alla porta.
1 Samuele 1:16 Non prendere la tua serva per una donna da nulla; perché l'eccesso del mio dolore e della mia tristezza mi ha fatto parlare fino ad ora”.
Deuteronomio 28:4 Benedetto sarà il frutto del tuo seno, il frutto del tuo suolo e il frutto del tuo bestiame; benedetti i parti delle tue vacche e delle tue pecore.
Gli intrattenimenti in ambito familiare si succedevano a ogni compleanno (Mc 6:211), ma un'occasione, anche se unica, rivestiva particolare importanza tra gli Ebrei ed era lo svezzamento. Tale momento avveniva all'età di tre anni circa, piuttosto dardi rispetto oggigiorno, ma costituiva una vera festa degna di un grande banchetto (Ge 21:82). Simbolicamente esprimeva il passaggio dalla dipendenza (il latte materno), a una maggiore autonomia (il cibo solido), in pratica una fase di crescita che coinvolgeva non solo il piccolo e la famiglia ma anche la comunità per cui andava festeggiato.
Marco 6:21 Venne però il giorno opportuno quando Erode, per il suo compleanno, fece un convito ai grandi della sua corte, ai capitani e ai principali della Galilea;
Genesi 21:8 Il bambino crebbe e fu svezzato; e nel giorno che Isacco fu svezzato, Abraamo fece un gran convito.
Gli intrattenimenti, si sa, non si limitano al campo stretto della famiglia, d'altronde abbiamo bisogno di allargare la cerchia della nostra intimità. A questo concorrono gli amici, persone che, però, devono guardare anche al loro futuro, alla loro stessa intimità. Ciò detto, vedendo loro, o noi stessi, partire e assentarsi per del tempo, ci viene spontaneo il saluto, magari con il “bicchiere della staffa” (1 Re 9:211). Se una partenza, pur per comprensibilissimi motivi, lascia un po' d'amaro in bocca, non lo è di certo il loro ritorno, il ritrovarsi, magari dopo anni, motivo per cui l'intrattenimento è d'obbligo (2 Sa 12:4; Lc 15:232).
1 Re 9:21 vale a dire dei loro discendenti che erano rimasti dopo di loro nel paese e che gli Israeliti non avevano potuto votare allo sterminio, Salomone li reclutò per i lavori forzati; e tali sono rimasti fino al giorno d'oggi.
2 Samuele 12:4 Ora, essendo arrivato un viaggiatore a casa dell'uomo ricco, questi, risparmiando le sue pecore e i suoi buoi, non ne prese per preparare un pasto al viaggiatore che era capitato da lui; ma prese l'agnellina di quel povero uomo e ne preparò una vivanda per colui che gli era giunto in casa”. Luca 15:23 portate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, mangiamo e rallegriamoci,
Gli intrattenimenti, ovviamente, non si limitano alla sola cerchia familiare, si estendono anche al nostro mondo del lavoro. Dopo aver siglato un contratto o la conclusione di un impegno preso, festeggiarne la riuscita è più che naturale (Ge 26:30; 31:541). Nel mondo contadino, la raccolta dei frutti delle proprie fatiche deve suscitare questa gratificazione. Che farà il pastore dopo una buona vendita della lana del suo gregge (2 Sa 13:232)? E che farà il contadino che, pur ritirandosi stanco dopo una redditizia mietitura ne vedrà il ricavo (Rt 3:2,73)? E che farà il vignaiolo quando vedrà la moltitudine di quei succosi grappoli colmare i suoi tini (Gc 9:274)? Semplice, farà festa!
Genesi 26:30 Allora Isacco fece un convito per loro, ed essi mangiarono e bevvero. Genesi 31:54 Poi Giacobbe offrì un sacrificio sul monte e invitò i suoi fratelli a mangiare del pane. Essi dunque mangiarono del pane e passarono la notte sul monte.
2 Samuele 13:23 Due anni dopo, Absalom fece tosare le sue pecore a Baal-Asor presso Efraim, e invitò tutti i figli del re.
Rut 3:2 Ora Boaz, con le cui serve tu sei stata, non è forse nostro parente? Ecco, stasera deve ventilare l'orzo nell'aia. Rut 3:7 Boaz mangiò e bevve e, con il cuore allegro, se ne andò a dormire presso il mucchio dei covoni. Allora lei venne piano piano, gli alzò la coperta dalla parte dei piedi, e si coricò.
Giudici 9:27 E, usciti alla campagna, vendemmiarono le loro vigne, pestarono l'uva, e fecero festa. Poi entrarono nella casa del loro dio, mangiarono, bevvero, e maledissero Abimelec.
Gli intrattenimenti erano una consuetudine quasi obbligatoria all'incoronazione di ogni nuovo Re (1 Cr 12:39-40; Os 7:51). Ugualmente accadeva all'offerta per i sacrifici volontari (De 12:6-72). Alle festività o alle commemorazioni particolari erano vincolanti (1 Sa 20:5; 24-263). Lo stesso avveniva ogni qualvolta il popolo di Dio otteneva una liberazione nazionale (Et 8:17; 9:17-194). È certamente bello intrattenersi festosamente, bisogna, però, ricordare che dedicarsi a tale impegno non era cosa da poco, occorreva, infatti, disponibilità di beni, personale e non poche fatiche (Ge 18:6-7; Pr 9:2; Mt 22:4; Lc 15:235) e non è detto che tutto ciò ne garantisse la riuscita (Lc 14:16-246).
1 Cronache 12:39 Tutti questi uomini, gente di guerra, pronti a ordinarsi in battaglia, giunsero a Ebron, con sincerità di cuore, per proclamare Davide re sopra tutto Israele; e anche tutto il rimanente d'Israele era unanime per fare re Davide. 40 Essi rimasero là tre giorni con Davide a mangiare e a bere, perché i loro fratelli avevano preparato per loro dei viveri. Osea 7:5 Nel giorno del nostro re, i capi si sono ammalati a forza di scaldarsi con il vino; il re stende la mano ai giullari.
Deuteronomio 12:6 là porterete i vostri olocausti e i vostri sacrifici, le vostre decime, quello che le vostre mani avranno prelevato, le vostre offerte votive e le vostre offerte volontarie, e i primogeniti delle vostre mandrie e delle vostre greggi; 7 e là mangerete davanti all'Eterno vostro Dio, e vi rallegrerete, voi e le vostre famiglie, godendo di tutto ciò a cui avrete messo mano, e in cui l'Eterno, il vostro Dio, vi avrà benedetti.
1 Samuele 20:5 Davide rispose a Gionatan: “Domani è la luna nuova, e io dovrei sedermi a mensa con il re; lasciami andare e mi nasconderò per la campagna fino alla terza sera. 1 Samuele 20:24 Davide dunque si nascose nella campagna; e quando venne il novilunio, il re si mise a se-dere a mensa per il pasto. 25 Il re, come al solito, si mise a sedere sulla sua sedia che era vicina al muro; Gionatan si alzò per mettersi di fronte, Abner si sedette accanto a Saul, ma il posto di Davide rimase vuo-to. 26 Tuttavia Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: “Gli è successo qualcosa ed egli non deve essere puro; per certo egli non è puro”.
Ester 8:17 E in ogni provincia, in ogni città, dovunque giungevano l'ordine del re e il suo decreto, vi furono, tra i Giudei, gioia ed esultanza, banchetti e giorni lieti. E molti appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perché il timore dei Giudei si era impadronito di loro. Ester 9:17 Questo avvenne il tredicesimo giorno del mese di Adar; il quattordicesimo giorno si riposarono e ne fecero un giorno di conviti e di gioia. 18 Ma i Giudei che erano a Susa si radunarono il tredicesimo e il quattordicesimo giorno di quel mese; il quindicesimo giorno si riposarono e ne fecero un giorno di conviti e di gioia. 19 Perciò i Giudei della campagna che abitano in città non murate fanno del quattordicesimo gior-no del mese di Adar un giorno di gioia, di conviti e di festa, nel quale gli uni mandano dei regali agli altri.
Genesi 18:6 Allora Abraamo andò in fretta nella tenda da Sara, e le disse: “Prendi subito tre misure di fior di farina, impastala, e fa' delle schiacciate”. 7 Poi Abraamo corse alla mandria, prese un vitello tenero e buono, e lo diede a un servo, il quale si affrettò a prepararlo. Proverbi 9:2 ha ammazzato i suoi animali, ha preparato il suo vino e ha anche apparecchiato la sua mensa. Matteo 22:4 Di nuovo mandò degli altri servitori, dicendo: 'Dite agli invitati: Ecco, io ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono ammazzati e tutto è pronto; venite alle nozze'. Luca 15:23 … portate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, mangiamo e rallegriamoci,
Luca 14:16 Ma Gesù gli disse: “Un uomo fece una gran cena e invitò molti; 17 e, all'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: 'Venite, perché tutto è già pronto'. 18 Tutti insieme cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: 'Ho comprato un campo e ho necessità di andarlo a vedere; ti prego di scusarmi'. 19 Un altro disse: 'Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi'. 20 Un altro disse: 'Ho preso moglie e perciò non posso venire'. 21 E il servo, tornato, riferì queste cose al suo signore. Allora il padrone di casa, adiratosi, disse al suo servo: 'Va' presto per le piazze e per le vie della città e conduci qua i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi'. 22 Poi il servo disse: 'Signore, si è fatto come hai comandato e c'è ancora posto'. 23 E il signore disse al servo: 'Va' fuori per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, affinché la mia casa sia piena. 24 Perché io vi dico che nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena'”.
Gli intrattenimenti citati nella Bibbia, senza considerare le festività, erano tipici di ogni famiglia e riguardavano, in genere, i pasti comuni. Prima di accedere al cibo era imperativo lavarsi le mani poiché a tavola non si usavano le posate e ci si serviva con le dita da un contenitore comune. La Parola ci dice che Eliseo aveva proprio il compito di versare l'acqua sulle mani del profeta Elia (2 Re 3:111). Questo atto con il passar del tempo divenne un vero e proprio rituale al punto tale da obbligare Gesù a strigliare i farisei e gli scribi che rimproveravano gli apostoli per non averlo fatto (Mc 7:1-82). Tale pulizia si ripeteva anche alla fine del pasto.
2 Re 3:11 Ma Giosafat chiese: “Non c'è qui nessun profeta dell'Eterno mediante il quale possiamo consultare l'Eterno?”. Uno dei servi del re d'Israele rispose: “C'è qui Eliseo, figlio di Safat, il quale versava l'acqua sulle mani d'Elia”.
Marco 7:1 Allora si radunarono presso di lui i farisei e alcuni scribi venuti da Gerusalemme. 2 E videro che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate. 3 Poiché i farisei e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani con grande cura, attenendosi alla tradizione degli antichi, 4 e quando tornano dalla piazza non mangiano se non si sono purificati con delle aspersioni. Vi sono molte altre cose cui si attengono per tradizione: lavaggio di calici, di boccali e di vasi di rame. 5 I farisei e gli scribi domandarono: “Perché i tuoi discepoli non seguono la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?”. 6 Ma Gesù disse loro: “Ben profetizzò Isaia di voi ipocriti, com'è scritto: 'Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. 7 Invano mi rendono il loro culto insegnando dottrine che sono precetti di uomini'. 8 Voi, tralasciato il comandamento di Dio, restate attaccati alla tradizione degli uomini”.
Negli intrattenimenti familiari, come già citato, il contenitore del cibo era posto sul pavimento, sopra una stuoia (a parte i ricchi (Lc 7:361), non si usava la tavola) e l'intera famiglia, a gambe incrociate, si accomodava intorno. Ognuno, vi intingeva, con le dita, un tozzo di pane (Ru 2:142). La stessa prassi si usava per la cena (Lc 14:12; Gv 12:23). Nelle case dei ricchi, a dirigere lo svolgersi del banchetto c'era il “maestro di tavola”, ossia la persona responsabile dell'organizzazione della festa (Gv 2:8-94) e a servire c'era la servitù (Mt 22:13; Gv 2:55). negli altri casi a questo compito provvedevano gli stessi familiari (Ge 18:8; Lc 10:40; Gv 12:26).
Luca 7:36 Uno dei farisei gli chiese di mangiare da lui ed egli, entrato in casa del fariseo, si mise a tavola.
Rut 2:14 Poi, al momento del pasto, Boaz le disse: “Vieni qua, mangia del pane, e intingi il tuo boccone nell'aceto”. E lei si mise a sedere accanto ai mietitori. Boaz le porse del grano arrostito, e lei ne mangiò, si saziò, e ne mise da parte gli avanzi.
Luca 14:12 Diceva pure a chi lo aveva invitato: “Quando fai un pranzo o una cena, non chiamare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i vicini ricchi, affinché anche loro t'invitino e ti sia reso il contraccambio; Giovanni 12:2 Qui gli prepararono una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno di quelli che erano a tavola con lui.
Giovanni 2:8 Poi disse loro: “Ora attingete e portatene al maestro di tavola”. Ed essi gliene portarono. 9 Quando il maestro di tavola ebbe assaggiato l'acqua che era diventata vino (egli non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano bene i servitori che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo e gli disse:
Matteo 22:13 Allora il re disse ai servitori: 'Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridore dei denti'. Giovanni 2:5 Sua madre disse ai servitori: “Fate tutto quello che vi dirà”.
Genesi 18:8 Prese del burro, del latte e il vitello che era stato preparato, e li pose davanti a loro; ed egli se ne stette in piedi presso di loro sotto l'albero. E quelli mangiarono. Luca 10:40 Ma Marta, tutta presa dalle faccende domestiche, venne e disse: “Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”. Giovanni 12:2 Qui gli prepararono una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno di quelli che erano a tavola con lui.