Dizionario Biblico

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Impuritè; cerimoniale (dal latino impurǐtate(m) comp. di in - negazione e puritas - purezza )

Questa condizione era motivo di esclusione dalla partecipazione alla vita del santuario (Le 7:11-211). Molti sono i richiami a evitarla (Le 5:3; 15:31; 22:32) poiché Israele era scelto dall’Eterno e quella limitazione era assimilata al peccato. L’igiene ne esaltava il divieto in caso di lebbra (Le 13:3-283 â–º29-37, 45-464), tigna (Le 13:29-375), muffa (Le 14:34-476), gonorrea (Le 15:2-137), contatto con un cadavere (Nu 19:11-228), consumo della carne di un animale impuro (Le 11:27-289), flusso mestruale (Le 15:19-29; 20:1810), rapporti dopo il parto (Le 12:2-411), perdite di seme genitale (Le 15:16-1812). La purificazione prevedeva il lavaggio della parte contaminata (Le 11:28; 15:2713) e, nei casi gravi, l’uso dell’acqua di purificazione fatta con le ceneri di una giovenca rossa (Nu 19:11-1314). Per la puerpera, il lebbroso e gli ammalati occorreva anche un sacrificio d’espiazione (Le 12:6-8; 14:4-20; 15:13-15, 28-3015).

Levitico 7:11 Se uno ha rapporti sessuali con la moglie di suo padre, vìola l'intimità di suo padre; tutti e due, l'uomo e la donna, dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro. 7:12 Se uno ha rapporti sessuali con sua nuora, ambedue dovranno essere messi a morte; hanno commesso una cosa abominevole; il loro sangue ricadrà su di loro. 7:13 Se uno ha con un uomo relazioni sessuali come si hanno con una donna, tutti e due hanno commesso una cosa abominevole; dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro. 7:14 Se uno ha relazioni sessuali con la figlia e la madre è un delitto; saranno bruciati con il fuoco lui e loro due, affinché non si trovi fra voi alcun delitto. 7:15 L'uomo che si accoppia con una bestia dovrà essere messo a morte; ucciderete anche la bestia. 7:16 Se una donna si avvicina a una bestia per accoppiarsi con essa, ucciderai la donna e la bestia; tutte e due dovranno essere messe a morte; il loro sangue ricadrà su di loro. 7:17 Se uno prende la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre, e vede la nudità di lei e lei vede la nudità di lui, è un'infamia; tutti e due saranno tolti via sotto gli occhi dei figli del loro popolo; quel tale ha scoperto la nudità della propria sorella; porterà la pena della sua iniquità. 7:18 Se uno si corica con una donna che ha le mestruazioni e ha rapporti sessuali con lei, quel tale ha scoperto il flusso di quella donna, ed ella ha scoperto il flusso del proprio sangue; perciò tutti e due saranno eliminati dal mezzo del loro popolo. 7:19 Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre o della sorella di tuo padre; chi lo fa, vìola la sua stretta parente; tutti e due porteranno la pena della loro iniquità. 7:20 Se uno si corica con la moglie di suo zio, vìola l'intimità di suo zio; tutti e due porteranno la pena del loro peccato; moriranno senza figli. 7:21 Se uno prende la moglie di suo fratello, è una impurità; egli ha scoperto la nudità di suo fratello; non avranno figli.

Levitico 5:3 Quando uno, anche senza saperlo, avrà toccato un'impurità umana, qualunque di quelle impurità che rendono l'uomo impuro, appena viene a saperlo, diventa colpevole. Levitico 15:31 Terrete lontani i figli d'Israele da ciò che potrebbe contaminarli, affinché non muoiano a causa della loro impurità, qualora contaminassero il mio tabernacolo che è in mezzo a loro"». Levitico 22:3 Di' loro: "Qualunque uomo tra i vostri discendenti che nelle future generazioni si avvicinerà, in stato d'impurità, alle cose sante che i figli d'Israele consacrano al SIGNORE, sarà eliminato dalla mia presenza. Io sono il SIGNORE.

Levitico 13:3 Il sacerdote esaminerà la piaga sulla pelle del corpo; se i peli della piaga sono diventati bianchi e la piaga appare più profonda della pelle del corpo, essa è piaga di lebbra; il sacerdote che l'avrà esaminata, dichiarerà quell'uomo impuro. 13:4 Ma se la macchia lucida sulla pelle è bianca e non appare essere più profonda della pelle, e i suoi peli non sono diventati bianchi, il sacerdote isolerà per sette giorni colui che ha la piaga. 13:5 Il settimo giorno, il sacerdote lo esaminerà; se gli sembrerà che la piaga si sia fermata e non si sia allargata sulla pelle, lo isolerà per altri sette giorni. 13:6 Il settimo giorno, il sacerdote lo esaminerà di nuovo; se vedrà che ormai la piaga non è lucida e non si è allargata sulla pelle, dichiarerà quell'uomo puro: si tratta di pustola. Quel tale laverà le sue vesti e sarà puro. 13:7 Ma se la pustola si è allargata sulla pelle dopo che egli si è mostrato al sacerdote per essere dichiarato puro, si farà esaminare una seconda volta dal sacerdote; 13:8 il sacerdote lo esaminerà e se vedrà che la pustola si è allargata sulla pelle, lo dichiarerà impuro; si tratta di lebbra. 13:9 Quando qualcuno avrà addosso una piaga di lebbra, sarà condotto dal sacerdote. 13:10 Il sacerdote lo esaminerà e se vedrà che sulla pelle c'è un tumore bianco, che ha fatto imbiancare i peli e che vi è nel tumore della carne viva, 13:11 si tratta di lebbra invecchiata nella pelle del corpo di quell'uomo, e il sacerdote lo dichiarerà impuro; non lo isolerà perché è impuro. 13:12 Se la lebbra produce delle eruzioni sulla pelle in modo da coprire tutta la pelle dell'uomo che ha la piaga, dal capo ai piedi, dovunque il sacerdote guardi, 13:13 il sacerdote lo esaminerà; e quando avrà visto che la lebbra copre tutto il corpo, dichiarerà puro colui che ha la piaga. Egli è diventato tutto quanto bianco, quindi è puro. 13:14 Ma dal momento che apparirà in lui della carne viva, sarà dichiarato impuro. 13:15 Quando il sacerdote avrà visto la carne viva, dichiarerà quell'uomo impuro; la carne viva è impura: si tratta di lebbra. 13:16 Ma se la carne viva ridiventa bianca, egli andrà dal sacerdote e il sacerdote lo esaminerà; 13:17 se vedrà che la piaga è ridiventata bianca, il sacerdote dichiarerà puro colui che ha la piaga: è puro. 13:18 Quando qualcuno avrà avuto sulla pelle un'ulcera che sia guarita 13:19 e, poi, sul luogo dell'ulcera dovesse comparire un tumore bianco o una macchia lucida, bianca, tendente al rosso, quel tale si mostrerà al sacerdote. 13:20 Il sacerdote l'esaminerà; se vedrà che la macchia appare più profonda della pelle e che i peli sono diventati bianchi, lo dichiarerà impuro; è piaga di lebbra che è scoppiata nell'ulcera. 13:21 Ma se il sacerdote, esaminandola, vede che nella macchia non ci sono peli bianchi e che non è più profonda della pelle e non è più lucida, lo isolerà per sette giorni. 13:22 Se la macchia si allarga sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà impuro: si tratta di lebbra. 13:23 Ma se la macchia è rimasta allo stesso punto e non si è allargata, è la cicatrice dell'ulcera, e il sacerdote lo dichiarerà puro. 13:24 Quando qualcuno avrà sulla pelle del suo corpo una bruciatura provocata dal fuoco e su questa bruciatura apparirà una macchia lucida, bianca, tendente al rosso o soltanto bianca, 13:25 il sacerdote l'esaminerà; se vedrà che i peli dov'è la macchia sono diventati bianchi e la macchia appare più profonda della pelle, è lebbra scoppiata nella bruciatura. Il sacerdote dichiarerà quel tale impuro: si tratta di lebbra. 13:26 Ma se il sacerdote, esaminandola, vede che non ci sono peli bianchi dov'è la macchia, e che questa non è più profonda della pelle e non è più lucida, il sacerdote lo rinchiuderà per sette giorni. 13:27 Il settimo giorno, la riesaminerà, e se la macchia si è allargata sulla pelle, il sacerdote dichiarerà quel tale impuro: è piaga di lebbra. 13:28 Ma se la macchia è rimasta ferma allo stesso punto e non si è allargata sulla pelle e ormai non è lucida, è il tumore della bruciatura; il sacerdote dichiarerà quel tale puro, perché si tratta della cicatrice della bruciatura.

Levitico 13:29 Quando un uomo, o una donna, avrà una piaga sul capo o sul mento, 30 il sacerdote esaminerà la piaga; se vedrà che essa appare più profonda della pelle e che ci sono dei peli giallastri e sottili, il sacerdote li dichiarerà impuri; è tigna: si tratta di lebbra del capo o del mento. 31 Ma se il sacerdote, esaminando la piaga della tigna, vedrà che non appare più profonda della pelle e che non ci sono peli neri, il sacerdote isolerà per sette giorni colui che ha la piaga della tigna. 32 Il settimo giorno il sacerdote esaminerà la piaga: se la tigna non si è allargata e non ci sono peli gialli, e se la tigna non appare più profonda della pelle, 33 quel tale si raderà, ma non raderà il luogo dov'è la tigna; poi il sacerdote isolerà per altri sette giorni colui che ha la tigna. 34 Il sacerdote, il settimo giorno, esaminerà la tigna, e se vedrà che non si è allargata sulla pelle e non appare più profonda della pelle, il sacerdote dichiarerà quel tale puro; egli si laverà le vesti e sarà puro. 35 Ma se, dopo che egli è stato dichiarato puro, la tigna si è allargata sulla pelle, 36 il sacerdote l'esaminerà; e se vedrà che la tigna si è allargata sulla pelle, il sacerdote non avrà bisogno di cercare se ci sono peli gialli: quel tale è impuro. 37 Ma se vedrà che la tigna si è fermata e che là sono cresciuti dei peli neri, la tigna è guarita: quel tale è puro e il sacerdote lo dichiarerà puro. 45 Il lebbroso, affetto da questa piaga, porterà le vesti strappate e il capo scoperto; si coprirà la barba e griderà: "Impuro! Impuro!" 46 Sarà impuro tutto il tempo che avrà la piaga; è impuro; se ne starà solo; abiterà fuori del campo.

Levitico 13:29-37 Quando un uomo, o una donna, avrà una piaga sul capo o sul mento, 30 il sacerdote esaminerà la piaga; se vedrà che essa appare più profonda della pelle e che ci sono dei peli giallastri e sottili, il sacerdote li dichiarerà impuri; è tigna: si tratta di lebbra del capo o del mento. 31 Ma se il sacerdote, esaminando la piaga della tigna, vedrà che non appare più profonda della pelle e che non ci sono peli neri, il sacerdote isolerà per sette giorni colui che ha la piaga della tigna. 32 Il settimo giorno il sacerdote esaminerà la piaga: se la tigna non si è allargata e non ci sono peli gialli, e se la tigna non appare più profonda della pelle, 33 quel tale si raderà, ma non raderà il luogo dov'è la tigna; poi il sacerdote isolerà per altri sette giorni colui che ha la tigna. 34 Il sacerdote, il settimo giorno, esaminerà la tigna, e se vedrà che non si è allargata sulla pelle e non appare più profonda della pelle, il sacerdote dichiarerà quel tale puro; egli si laverà le vesti e sarà puro. 35 Ma se, dopo che egli è stato dichiarato puro, la tigna si è allargata sulla pelle, 36 il sacerdote l'esaminerà; e se vedrà che la tigna si è allargata sulla pelle, il sacerdote non avrà bisogno di cercare se ci sono peli gialli: quel tale è impuro. 37 Ma se vedrà che la tigna si è fermata e che là sono cresciuti dei peli neri, la tigna è guarita: quel tale è puro e il sacerdote lo dichiarerà puro.

Levitico 14:34 «Quando sarete entrati nel paese di Canaan, che io vi do come vostro possesso, se mando la macchia della muffa in una casa del paese che possederete, 14:35 il padrone della casa andrà a dichiararlo al sacerdote, dicendo: "Mi pare che in casa mia ci sia qualcosa di simile alla muffa". 14:36 Allora il sacerdote ordinerà che si sgomberi la casa prima che egli vi entri per esaminare la macchia, affinché tutto quello che è nella casa non diventi impuro. Dopo questo, il sacerdote entrerà per esaminare la casa. 14:37 Esaminerà la macchia; se vedrà che la macchia che è sui muri presenta cavità verdastre o rossastre più profonde dell'intonaco, 14:38 il sacerdote uscirà dalla casa; e, giunto alla porta, farà isolare la casa per sette giorni. 14:39 Il settimo giorno, il sacerdote vi ritornerà; e se, esaminandola, vedrà che la macchia si è allargata sulle pareti della casa, 14:40 il sacerdote ordinerà che se ne rimuovano le pietre sulle quali è la macchia e che si gettino in luogo immondo, fuori dalla città. 14:41 Farà raschiare tutto l'interno della casa e si butteranno i calcinacci raschiati fuori dalla città, in luogo impuro. 14:42 Poi si prenderanno delle altre pietre e si metteranno al posto delle prime, e si prenderà dell'altra calce per intonacare la casa. 14:43 Se la macchia riappare nella casa dopo averne rimosse le pietre e dopo che essa è stata raschiata e intonacata, 14:44 il sacerdote entrerà a esaminare la casa; e se vedrà che la macchia si è allargata, nella casa c'è della muffa maligna; la casa è impura. 14:45 Perciò si demolirà la casa; se ne porteranno le pietre, il legname e i calcinacci fuori della città, in luogo impuro. 14:46 Inoltre, chiunque sarà entrato in quella casa durante tutto il tempo che è stata isolata, sarà impuro fino alla sera. 14:47 Chi avrà dormito in quella casa, si laverà le vesti, e chi avrà mangiato in quella casa, si laverà le vesti.

Levitico 15:2 «Parlate ai figli d'Israele e dite loro: "Chiunque ha la gonorrea, a causa di questa sua gonorrea è impuro. 15:3 La sua impurità sta nella sua gonorrea; sia la sua gonorrea continua o intermittente, l'impurità esiste. 15:4 Ogni letto sul quale si coricherà colui che ha la gonorrea sarà impuro; e ogni oggetto sul quale si metterà seduto sarà impuro. 15:5 Chi toccherà il suo letto si laverà le vesti, laverà se stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. 15:6 Chi si sederà sopra un oggetto qualunque sul quale si sia seduto colui che ha la gonorrea, si laverà le vesti, laverà se stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. 15:7 Chi toccherà il corpo di colui che ha la gonorrea, si laverà le vesti, laverà se stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. 15:8 Se colui che ha la gonorrea sputerà sopra uno che è puro, questi si laverà le vesti, laverà se stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. 15: 9 Ogni sella su cui sarà salito chi ha la gonorrea, sarà impura. 15:10 Chiunque toccherà qualsiasi cosa che sia stata sotto quel tale, sarà impuro fino a sera. Chi porterà tali oggetti si laverà le vesti, laverà se stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. 15:11 Chiunque sarà toccato da colui che ha la gonorrea, se questi non si era lavato le mani, dovrà lavarsi le vesti, lavare se stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. 15:12 Il vaso di terra toccato da colui che ha la gonorrea sarà spezzato e ogni vaso di legno sarà lavato nell'acqua. 15:13 Quando colui che ha la gonorrea sarà purificato dalla sua infermità, conterà sette giorni per la sua purificazione; poi si laverà le vesti, laverà il suo corpo nell'acqua di fonte e sarà puro.

Nu 19:11 … chi avrà toccato il cadavere di una persona umana sarà impuro sette giorni. 9:12 Quando uno si sarà purificato con quell'acqua il terzo e il settimo giorno, sarà puro; ma se non si purifica il terzo e il settimo giorno, non sarà puro. 19:13 Chiunque tocchi un morto, cioè il corpo di una persona umana che sia morta, e non si purifica, contamina la dimora del SIGNORE; e quel tale sarà tolto via da Israele. Siccome l'acqua di purificazione non è stata spruzzata su di lui, egli è impuro; ha ancora addosso la sua impurità.

Levitico 11:27 Considererete impuri tutti i quadrupedi che camminano sulla pianta dei piedi; chiunque toccherà il loro corpo morto sarà impuro fino alla sera. 11:28 Chiunque porterà i loro corpi morti si laverà le vesti e sarà immondo fino alla sera. Questi animali li considererete impuri.

Levitico 15:19 Quando una donna avrà perdite di sangue per le mestruazioni, la sua impurità durerà sette giorni; e chiunque la toccherà sarà impuro fino a sera. 19:20 Ogni letto sul quale si sarà messa a dormire durante la sua impurità sarà impuro; e ogni mobile sul quale si sarà seduta sarà impuro. 19:21 Chiunque toccherà il suo letto si laverà le vesti, laverà se stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. 19:22 Chiunque toccherà qualsiasi mobile sul quale la donna si sarà seduta si laverà le vesti, laverà se stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. 19:23 Se qualche cosa si trovava sul letto o sul mobile dove la donna sedeva, chiunque tocca quella cosa sarà impuro fino a sera. 19:24 Se un uomo si unisce a lei così che l'impurità di questa lo tocca, egli sarà impuro sette giorni; e ogni letto sul quale si coricherà sarà impuro. 19:25 La donna che avrà un flusso di sangue per parecchi giorni, fuori del tempo delle sue mestruazioni, o che avrà questo flusso oltre il tempo delle sue mestruazioni, sarà impura per tutto il tempo del flusso, come durante le sue mestruazioni. 19:26 Ogni letto sul quale si coricherà durante tutto il tempo del suo flusso sarà per lei come il letto sul quale si corica quando ha le sue mestruazioni; ogni mobile sul quale si sederà sarà impuro, come l'impurità delle sue mestruazioni. 19:27 Chiunque toccherà quelle cose sarà immondo; si laverà le vesti, laverà se stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. 19:28 Quando ella sarà purificata del suo flusso, conterà sette giorni e poi sarà pura. 19;29 L'ottavo giorno prenderà due tortore o due giovani piccioni e li porterà al sacerdote all'ingresso della tenda di convegno. Levitico 20:18 Se uno si corica con una donna che ha le mestruazioni e ha rapporti sessuali con lei, quel tale ha scoperto il flusso di quella donna, ed ella ha scoperto il flusso del proprio sangue; perciò tutti e due saranno eliminati dal mezzo del loro popolo.

Levitico 12:2 «Parla così ai figli d'Israele: "Quando una donna sarà rimasta incinta e partorirà un maschio, sarà impura per sette giorni; sarà impura come nei giorni del suo ciclo mestruale. 12:3 L'ottavo giorno il bambino sarà circonciso. 12:4 La donna poi resterà ancora trentatré giorni a purificarsi del suo sangue; non toccherà nessuna cosa santa e non entrerà nel santuario finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione.

Levitico 15:16 L'uomo da cui sarà uscito seme genitale si laverà tutto il corpo nell'acqua e sarà impuro fino a sera. 15:17 Ogni veste e ogni pelle su cui sarà seme genitale si laveranno nell'acqua e saranno impuri fino a sera. 15:18 Se una donna avrà rapporti sessuali con un uomo affetto da tale emissione seminale, si laveranno tutti e due nell'acqua e saranno impuri fino a sera.

Levitico 11:28 Chiunque porterà i loro corpi morti si laverà le vesti e sarà immondo fino alla sera. Questi animali li considererete impuri. Levitico 15:27 Chiunque toccherà quelle cose sarà immondo; si laverà le vesti, laverà se stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera.

Numeri 19:11 … chi avrà toccato il cadavere di una persona umana sarà impuro sette giorni. 19:12 Quando uno si sarà purificato con quell'acqua il terzo e il settimo giorno, sarà puro; ma se non si purifica il terzo e il settimo giorno, non sarà puro. 19:13 Chiunque tocchi un morto, cioè il corpo di una persona umana che sia morta, e non si purifica, contamina la dimora del SIGNORE; e quel tale sarà tolto via da Israele. Siccome l'acqua di purificazione non è stata spruzzata su di lui, egli è impuro; ha ancora addosso la sua impurità.

Levitico 12:6 Quando i giorni della sua purificazione, per un figlio o per una figlia, saranno terminati, porterà al sacerdote, all'ingresso della tenda di convegno, un agnello di un anno come olocausto, e un giovane piccione o una tortora come sacrificio per il peccato. 12:7 Il sacerdote li offrirà davanti al SIGNORE e farà l'espiazione per lei; così ella sarà purificata del flusso del suo sangue. Questa è la legge relativa alla donna che partorisce un maschio o una femmina. 12:8 Se non ha mezzi per offrire un agnello, prenderà due tortore o due giovani piccioni: uno per l'olocausto e l'altro per il sacrificio per il peccato. Il sacerdote farà l'espiazione per lei, ed ella sarà pura"». Levitico 14:4 … ordinerà che si prendano, per colui che dev'essere purificato, due uccelli vivi, puri, del legno di cedro, dello scarlatto e dell'issopo. 14:5 Il sacerdote ordinerà che si sgozzi uno degli uccelli sopra un vaso di terracotta contenente acqua di fonte. 14:6 Poi prenderà l'uccello vivo, il legno di cedro, lo scarlatto e l'issopo. Immergerà quelle cose, insieme con l'uccello vivo, nel sangue dell'uccello sgozzato sopra l'acqua di fonte. 14:7 Aspergerà sette volte colui che deve essere purificato dalla lebbra; lo dichiarerà puro e lascerà l'uccello vivo andare libero per i campi. 14:8 Colui che si purifica si laverà le vesti, si raderà completamente i peli, si laverà nell'acqua e sarà puro. Dopo potrà entrare nell'accampamento, ma resterà sette giorni fuori della sua tenda. 14:9 Il settimo giorno si raderà completamente i peli, il capo, la barba, le ciglia: si raderà insomma tutti i peli, si laverà le vesti e si laverà il corpo nell'acqua, e sarà puro. 14:10 L'ottavo giorno prenderà due agnelli senza difetto, un'agnella di un anno senza difetto, tre decimi di fior di farina, come oblazione, intrisa d'olio, e un log di olio. 14:11 Il sacerdote che fa la purificazione presenterà colui che si purifica e quelle cose davanti al SIGNORE, all'ingresso della tenda di convegno. 14:12 Il sacerdote prenderà uno degli agnelli e l'offrirà come sacrificio per la colpa, con il log d'olio, e li presenterà come offerta agitata davanti al SIGNORE. 14:13 Poi sgozzerà l'agnello nel luogo dove si sgozzano i sacrifici per il peccato e gli olocausti, vale a dire nel luogo sacro, poiché il sacrificio per la colpa appartiene al sacerdote, come quello per il peccato: è cosa santissima. 14:14 Il sacerdote prenderà del sangue del sacrificio per la colpa e lo metterà sull'estremità dell'orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della sua mano destra e sull'alluce del suo piede destro. 14:15 Poi il sacerdote prenderà dell'olio del log e lo verserà nella sua mano sinistra; 14:16 quindi intingerà il dito della sua destra nell'olio che avrà nella sinistra, e con il dito farà sette aspersioni di quell'olio davanti al SIGNORE. 14:17 Del rimanente dell'olio che avrà in mano, il sacerdote ne metterà sull'estremità dell'orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della sua mano destra e sull'alluce del suo piede destro, sopra il sangue del sacrificio per la colpa. 14:18 Il resto dell'olio che avrà in mano, il sacerdote lo metterà sul capo di colui che si purifica; così il sacerdote farà per lui l'espiazione davanti al SIGNORE. 14:19 Poi il sacerdote offrirà il sacrificio per il peccato e farà l'espiazione per colui che si purifica della sua impurità; quindi scannerà l'olocausto. 14:20 Il sacerdote offrirà l'olocausto e l'oblazione sull'altare; farà per quel tale l'espiazione, ed egli sarà puro. Levitico 15:13 Quando colui che ha la gonorrea sarà purificato dalla sua infermità, conterà sette giorni per la sua purificazione; poi si laverà le vesti, laverà il suo corpo nell'acqua di fonte e sarà puro. 15:14 L'ottavo giorno prenderà due tortore o due giovani piccioni, andrà davanti al SIGNORE all'ingresso della tenda di convegno, e li darà al sacerdote. 15:15 Il sacerdote li offrirà: uno come sacrificio per il peccato, l'altro come olocausto; il sacerdote farà l'espiazione per lui davanti al SIGNORE, a causa della sua gonorrea. Levitico 15:28 Quando ella sarà purificata del suo flusso, conterà sette giorni e poi sarà pura. 15:29 L'ottavo giorno prenderà due tortore o due giovani piccioni e li porterà al sacerdote all'ingresso della tenda di convegno. 15:30 Il sacerdote ne offrirà uno come sacrificio per il peccato e l'altro come olocausto; il sacerdote farà per lei, davanti al SIGNORE, l'espiazione del flusso che la rendeva impura.

Imputare (dal latino imputare – imputare)

Nelle Scritture troviamo spesso questo verbo (Ro 5:12-131) o l’applicazione dei suoi sinonimi che possono rivestire accezioni tanto negative: accusare (Gv 18:29; Mt 12:10; 27:11-13; Mc 3:2; 15:3-4; Lc 23:2, 102), attribuire una colpa (Lc 23:8; Gv 19:4, 6; Eb 9:143), ritenere responsabile (Ge 39:22; 1 Cr 26:284), addebitare (Ro 4:85), quanto positive: mettere in conto … (Ro 4:5, 9-11, 22-24; Gm 2:236). Si può, infatti, “imputare un peccato, una colpa” ma, grazie a Dio, si può anche “mettere in conto … di giustizia”!

Romani 5:12 Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato... 5:13 Poiché, fino alla legge, il peccato era nel mondo, ma il peccato non è imputato quando non c'è legge.

Giovanni 18:29 Pilato dunque andò fuori verso di loro e domandò: «Quale accusa portate contro quest'uomo?» Matteo 12:10 dove c'era un uomo che aveva una mano paralizzata. Allora essi, per poterlo accusare, fecero a Gesù questa domanda: «È lecito far guarigioni in giorno di sabato?» 27:11 Gesù comparve davanti al governatore e il governatore lo interrogò, dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?» Gesù gli disse: «Tu lo dici». 27:12 E, accusato dai capi dei sacerdoti e dagli anziani, non rispose nulla. 27:13 Allora Pilato gli disse: «Non senti quante cose testimoniano contro di te?» Marco 3:2 E l'osservavano per vedere se lo avrebbe guarito in giorno di sabato, per poterlo accusare. Marco 15:3 I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose; 15:4 e Pilato di nuovo lo interrogò dicendo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!» Luca 23:2 E cominciarono ad accusarlo, dicendo: «Abbiamo trovato quest'uomo che sovvertiva la nostra nazione, istigava a non pagare i tributi a Cesare e diceva di essere lui il Cristo re». Luca 23:10 Or i capi dei sacerdoti e gli scribi stavano là, accusandolo con veemenza.

Luca 23:8 Quando vide Gesù, Erode se ne rallegrò molto, perché da lungo tempo desiderava vederlo, avendo sentito parlare di lui; e sperava di vedergli fare qualche miracolo. Giovanni 19:4 Pilato uscì di nuovo, e disse loro: «Ecco, ve lo conduco fuori, affinché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa». Giovanni 19:6 Come dunque i capi dei sacerdoti e le guardie lo ebbero visto, gridarono: «Crocifiggilo, crocifiggilo!» Pilato disse loro: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; perché io non trovo in lui alcuna colpa». Ebrei 9:14 quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offrì sé stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente!

Genesi 39:22 Così il governatore della prigione affidò alla sorveglianza di Giuseppe tutti i detenuti che erano nel carcere; e nulla si faceva senza di lui. 1Cronache 26:28 e a tutto quello che era stato consacrato da Samuele, il veggente, da Saul figlio di Chis, da Abner figlio di Ner, e da Ioab figlio di Seruia. Chiunque consacrava qualcosa l'affidava alle mani di Selomit e dei suoi fratelli.

Romani 4:8 Beato l'uomo al quale il Signore non addebita affatto il peccato».

Romani 4:5 mentre a chi non opera ma crede in colui che giustifica l'empio, la sua fede è messa in conto come giustizia. Romani 4:9 Questa beatitudine è soltanto per i circoncisi o anche per gl'incirconcisi? Infatti diciamo che la fede fu messa in conto ad Abraamo come giustizia. 4:10 In quale circostanza dunque gli fu messa in conto? Quando era circonciso, o quando era incirconciso? Non quando era circonciso, ma quando era incirconciso; 4:11 poi ricevette il segno della circoncisione, quale sigillo della giustizia ottenuta per la fede che aveva quando era incirconciso, affinché fosse padre di tutti gl'incirconcisi che credono, in modo che anche a loro fosse messa in conto la giustizia; Romani 4:22 Perciò gli fu messo in conto come giustizia. 4:23 Or non per lui soltanto sta scritto che questo gli fu messo in conto come giustizia, 4:24 ma anche per noi, ai quali sarà pure messo in conto; per noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù, nostro Signore, Giacomo 2:23 così fu adempiuta la Scrittura che dice: «Abraamo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto come giustizia»; e fu chiamato amico di Dio.

Incantesimo (dal latino incantare – recitare formule magiche)

Branca della stregoneria con la quale si cerca di ottenere il controllo della mente e delle azioni altrui tramite l’evocazione di spiriti maligni. Praticare incantesimi era cosa comune tra i popoli che non conoscevano Dio e persino Israele, nonostante l’espresso divieto (De 18:9-111), cadde in questa forma d’idolatria (2 Re 17:17; 21:62) provocando lo sdegno del Signore (2 Re 13:1-3; 17:18-23; Gr 8:173). La profezia di Naum, riguardo a Ninive, dipese anche da questo (Na 3:1-74).

Deuteronomio 18:9 Quando sarai entrato nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà, non imparerai a imitare le pratiche abominevoli di quelle nazioni. 18:10 Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro, né mago, 18:11 né incantatore, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né negromante,

2Re 17:17 fecero passare per il fuoco i loro figli e le loro figlie, si applicarono alla divinazione e agli incantesimi, e si diedero a fare ciò che è male agli occhi del SIGNORE, provocandone lo sdegno. 2Re21:6 Fece passare suo figlio per il fuoco, si diede alla magia e agli incantesimi, e nominò degli evocatori di spiriti e degli indovini; si abbandonò completamente a fare ciò che è male agli occhi del SIGNORE, provocando la sua ira.

2Re 13:1 Nel ventitreesimo anno di Ioas, figlio di Acazia, re di Giuda, Ioacaz, figlio di Ieu, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria. Regnò diciassette anni. 13:2 Egli fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE, imitò i peccati con i quali Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto peccare Israele, e non se ne allontanò. 13:3 L'ira del SIGNORE si accese contro gli Israeliti, ed egli li diede nelle mani di Azael, re di Siria, e nelle mani di Ben-Adad, figlio di Azael, per tutto quel tempo. 2Re 17:18 Perciò il SIGNORE si adirò fortemente contro Israele, e lo allontanò dalla sua presenza; non rimase altro che la sola tribù di Giuda. 17:19 E neppure Giuda osservò i comandamenti del SIGNORE, suo Dio, ma seguì i costumi stabiliti da Israele. 17:20 Il SIGNORE respinse tutto il popolo d'Israele, lo umiliò, e l'abbandonò ai predoni, finché lo cacciò via dalla sua presenza. 17:21 Infatti, quando egli ebbe strappato Israele dalla casa di Davide e quelli ebbero proclamato re Geroboamo, figlio di Nebat, Geroboamo distolse Israele dal seguire il SIGNORE e li fece peccare gravemente. 17:22 I figli d'Israele si abbandonarono a tutti i peccati che Geroboamo aveva commessi, e non se ne allontanarono, 17:23 finché il SIGNORE mandò via Israele dalla sua presenza, come aveva predetto per bocca di tutti i profeti suoi servi; e Israele fu deportato dal suo paese in Assiria, dov'è rimasto fino a oggi. Geremia 8:17 «Infatti, ecco, io mando contro di voi dei serpenti, delle vipere, contro cui non c'è incantesimo che valga; vi morderanno», dice il SIGNORE.

Naum 3:1 Guai alla città sanguinaria, piena di menzogna e di violenza, che non cessa di depredare! 3:2 Si ode rumore di fruste, frastuono di ruote, galoppo di cavalli, sobbalzare di carri. 3:3 I cavalieri danno la carica, fiammeggiano le spade, sfolgorano le lance, i feriti abbondano, si ammucchiano i cadaveri, sono infiniti i morti, si inciampa nei cadaveri. 3:4 Questo a causa delle tante fornicazioni dell'avvenente prostituta, dell'abile incantatrice, che vendeva le nazioni con le sue fornicazioni, e i popoli con i suoi incantesimi. 3:5 «Eccomi a te», dice il SIGNORE degli eserciti; «io alzerò i lembi della tua veste fin sulla tua faccia e mostrerò alle nazioni la tua nudità, ai regni la tua vergogna; 3:6 ti getterò addosso delle immondizie, ti umilierò, e ti esporrò allo scherno. 3:7 Tutti quelli che ti vedranno fuggiranno lontano da te, e diranno: Ninive è distrutta! Chi la compiangerà? Dove ti cercherò dei consolatori?»

Incarnazione (dal latino incarnatus – incarnato )    vedi: Ipostasi  

Verità soprannaturale basilare del Cristianesimo in cui il Figlio eterno, Gesù, la seconda persona della Trinità (Gv1:1-5; Cl 2:91) assume la natura umana con tutti i limiti tipici dell’umanità, ma senza peccato. Dio è divenuto uomo pur essendo concepito dallo Spirito Santo e partorito da una vergine, progenie del primo Adamo e, come ultimo Adamo, poté redimere l’uomo dal peccato (Ef 1:6-9, 13-14; 2:1-52) in virtù del nuovo patto (Mt 26:28; Eb 7:22; 9:153).

Giovanni 1:1 Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. 1:2 Essa era nel principio con Dio. 1:3Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. 1:4 In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini. 1:5 La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l'hanno sopraffatta. Colossesi 2:9 perché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità;

Efesini 1:6 a lode della gloria della sua grazia, che ci ha concessa nel suo amato Figlio. 1:7 In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia, 1:8 che egli ha riversata abbondantemente su di noi dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza, 1:9 facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di sé, Efesini 1:13 In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, 1:14 il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode della sua gloria. Efesini 2:1 Dio ha vivificato anche voi, voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati, 2:2 ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l'andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell'aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli. 2:3 Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d'ira, come gli altri. 2:4 Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, 2:5 anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati),

Matteo 26:28 perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il perdono dei peccati. Ebrei 7:22 Ne consegue che Gesù è divenuto garante di un patto migliore del primo. Ebrei 9:15 Per questo egli è mediatore di un nuovo patto. La sua morte è avvenuta per redimere dalle trasgressioni commesse sotto il primo patto, affinché i chiamati ricevano l'eterna eredità promessa.

Incenso (dal latino incensu(m) – incenso)

Resina gommosa aromatica raccolta da intagli fatti sulle burseracee, piante comuni in Africa e Asia e bruciata, per ricavarne intensi profumi, nel corso di cerimonie rituali fin dall’antichità (Es 30:71). Considerato “cosa santa”, era arso sull’altare o nei turiboli, dai sacerdoti nel servizio della tenda di convegno, Su espressa istruzione divina, era preparato con una mistura di altri aromi, immodificabile per formula e uso, pena la morte (Es 30:34-38; Le 10:1-22). È ancora utilizzato nei riti cattolici e bizantini.

Esodo 30:7 Aaronne vi brucerà sopra dell'incenso aromatico; lo brucerà ogni mattina, quando riordinerà le lampade.

Esodo 30:34 Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Prenditi degli aromi, della resina, della conchiglia profumata, delgalbano, degli aromi con incenso puro, in dosi uguali; 30:35 ne farai un profumo composto secondo l'arte del profumiere, salato, puro, santo; 30:36 ne ridurrai una parte in minutissima polvere e ne porrai davanti alla testimonianza nella tenda di convegno, dove io mi incontrerò con te: esso sarà per voi cosa santissima. 30:37 Del profumo che farai, non ne farete altro della stessa composizione per uso vostro; sarà per te cosa santa, consacrata al SIGNORE. 30:38 Chiunque ne farà di uguale per odorarlo, sarà escluso dal suo popolo». Levitico 10:1 Nadab e Abiu figli d'Aaronne, presero ciascuno il suo turibolo, vi misero dentro del fuoco, vi posero sopra dell'incenso, e offrirono davanti al SIGNORE del fuoco estraneo, diverso da ciò che egli aveva loro ordinato.10:2Allora un fuoco uscì dalla presenza del SIGNORE e li divorò; così morirono davanti al SIGNORE.

Incesto (dal latino inćstu(m) - incesto)

Si ha l’incesto quando i rapporti sessuali sono consumati tra persone legate da stretti vincoli di parentela. La Bibbia ci presenta anche tali misfatti: il caso di Ammon e Tamar (2 Sa 13:9-151), il caso delle due figlie di Lot (Gn 19:31-382), Lo stesso Ruben che partecipò al saccheggio per vendicare lo stupro della sorella Dina, si unì a Bila concubina di suo padre (Ge 35:223). L’elenco dei delitti di Gerusalemme è lungo (Ez 22:10-114). Tutto questo nonostante vi fossero precisi divieti (Le 18:17; 20:145) puniti con la morte.

2 Samuele 13:9 Poi prese la padella, servì le frittelle e gliele mise davanti, ma egli rifiutò di mangiare e disse: «Fate uscire di qui tutta la gente». Tutti uscirono. 13:10 Allora Amnon disse a Tamar: «Portami il cibo in camera e lo prenderò dalle tue mani». Tamar prese le frittelle che aveva fatte e le portò in camera ad Amnon suo fratello. 13:11 Ma mentre gliele porgeva perché mangiasse, egli l'afferrò e le disse: «Vieni a unirti a me, sorella mia». 13:12 Lei gli rispose: «No, fratello mio, non farmi violenza; questo non si fa in Israele; non commettere una tale infamia! 13:13 Io dove potrei andare piena di vergogna? E quanto a te, tu saresti considerato un infame in Israele. Te ne prego, parlane piuttosto al re, egli non ti rifiuterà il permesso di sposarmi». 13:14 Ma egli non volle darle ascolto e, essendo più forte di lei, la violentò e si unì a lei. 13:15 Poi Amnon ebbe verso di lei un odio fortissimo; a tal punto che l'odio per lei fu maggiore dell'amore di cui l'aveva amata prima. Le disse: «Àlzati, vattene!»

Genesi 19:31 La maggiore disse alla minore: «Nostro padre è vecchio, e non c'è più nessuno sulla terra per mettersi con noi, come si usa in tutta la terra. 19:32 Vieni, diamo da bere del vino a nostro padre, e corichiamoci con lui, perché possiamo conservare la razza di nostro padre». 19:33 Quella stessa notte diedero da bere del vino al loro padre; la maggiore entrò e si coricò con suo padre; ed egli non si accorse quando lei si coricò né quando si alzò. 19:34 Il giorno seguente la maggiore disse alla minore: «Ecco, la notte passata io mi sono coricata con mio padre; diamogli da bere del vino anche questa notte e tu entra, coricati con lui, perché possiamo conservare la razza di nostro padre». 19:35 E anche quella notte diedero da bere del vino al loro padre e la minore andò a coricarsi con lui; egli non si accorse quando lei si coricò né quando si alzò. 19:36 Così le due figlie di Lot rimasero incinte del loro padre. 19:37 La maggiore partorì un figlio, che chiamò Moab. Questi è il padre dei Moabiti, che esistono fino al giorno d'oggi. 19:38 Anche la minore partorì un figlio, che chiamò Ben-Ammi. Questi è il padre degli Ammoniti, che esistono fino al giorno d'oggi

Genesi 35:22 Mentre Israele abitava in quel paese, Ruben andò e si unì a Bila, concubina di suo padre, e Israele venne a saperlo

Ezechiele 22:10 In te si viola l'intimità del proprio padre, in te si violenta la donna impura per le sue mestruazioni; 22:11 in te l'uno commette abominazioni con la moglie del prossimo, l'altro contamina con incesto la propria nuora, l'altro violenta sua sorella, figlia di suo padre

Levitico 18:17 Non scoprirai la nudità di una donna e di sua figlia; non prenderai la figlia di suo figlio, né la figlia di sua figlia per scoprirne la nudità: sono parenti stretti: è un delitto. Levitico 20:14 Se uno ha relazioni sessuali con la figlia e la madre è un delitto; saranno bruciati con il fuoco lui e loro due, affinché non si trovi fra voi alcun delitto.

Incoraggiamento (da incoraggiare – comp. da in e coraggio)

L’incoraggiamento è l’atto di esortare dando conforto. Paolo svolgeva il suo ministero in completa armonia con il messaggio che proponeva. Conscio, quindi, delle difficoltà della vita cristiana, aveva fatto, di questo atto, la dimostrazione dell’unità spirituale dei credenti (Fl 2:1-21). Le sue esortazioni erano un’effusione continua affinché la Chiesa ne traesse profitto (Ro 12:6-8; 1 Co 14:3-42). Alle volte con umiltà (Eb 13:223), in altre con valenza di veri ordini (1 Ti 4:134) e il altre ancora come perentorio ammonimento a non trascurare la disciplina divina (Eb 12:4-85). Pietro, convinto di essere ormai presto con il Signore, è assai esplicito a riguardo (2 Pt 1:12-136).

Filippesi 2:1 Se dunque v'è qualche incoraggiamento in Cristo, se vi è qualche conforto d'amore, se vi è qualche comunione di Spirito, se vi è qualche tenerezza di affetto e qualche compassione, 2:2 rendete perfetta la mia gioia, avendo un medesimo pensare, un medesimo amore, essendo di un animo solo e di un unico sentimento.

Romani 12:6 Avendo pertanto doni differenti secondo la grazia che ci è stata concessa, se abbiamo dono di profezia, profetizziamo conformemente alla fede; 12:7 se di ministero, attendiamo al ministero; se d'insegnamento, all'insegnare; 12:8 se di esortazione, all'esortare; chi dà, dia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le faccia con gioia. 1Corinzi 14:3 Chi profetizza, invece, parla agli uomini un linguaggio di edificazione, di esortazione e di consolazione. 14:4 Chi parla in altra lingua edifica se stesso; ma chi profetizza edifica la chiesa.

Ebrei 13:22 Ora, fratelli, sopportate con pazienza, vi prego, la mia parola di esortazione perché vi ho scritto brevemente.

1Timoteo 4:13 Àpplicati, finché io venga, alla lettura, all'esortazione, all'insegnamento.

Ebrei 12:4 Voi non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato, 12:5 e avete dimenticato l'esortazione rivolta a voi come a figli: «Figlio mio, non disprezzare la disciplina del Signore, e non ti perdere d'animo quando sei da lui ripreso; 12:6 perché il Signore corregge quelli che egli ama, e punisce tutti coloro che riconosce come figli». 12:7 Sopportate queste cose per la vostra correzione. Dio vi tratta come figli; infatti, qual è il figlio che il padre non corregga? 12:8 Ma se siete esclusi da quella correzione di cui tutti hanno avuto la loro parte, allora siete bastardi e non figli

2Pietro 1:12 Perciò avrò cura di ricordarvi continuamente queste cose, benché le conosciate e siate saldi nella verità che è presso di voi. 1:13 E ritengo che sia giusto, finché sono in questa tenda, di tenervi desti con le mie esortazioni.

Incredulità (dal latino incredulitate(m) - incredulità)

Oltre ad essere un male antico, è l’odierna espressione di una società disincantata, materialista e praticamente insensibile alle promesse divine (Ro 4:13-221). Stigmatizzata da Gesù (Gv 8:43-472), rigetta la potenza della fede (Gv 12: 37-383) giungendo a negare Dio di certo non insensibile a tale inclinazione (Eb 3:16-194). L’incredulità può serpeggiare anche nella chiesa adducendo la casualità, l’apparente illogicità o la mancanza di riscontri comprovabili, nonostante la promessa del riposo sia estesa anche a noi (Eb 4:1-34).

Romani 4:13 Infatti la promessa di essere erede del mondo non fu fatta ad Abraamo o alla sua discendenza in base alla legge, ma in base alla giustizia che viene dalla fede. 4:14 Perché, se diventano eredi quelli che si fondano sulla legge, la fede è resa vana e la promessa è annullata; 4:15 poiché la legge produce ira; ma dove non c'è legge, non c'è neppure trasgressione. 4:16 Perciò l'eredità è per fede, affinché sia per grazia; in modo che la promessa sia sicura per tutta la discendenza; non soltanto per quella che è sotto la legge, ma anche per quella che discende dalla fede d'Abraamo. Egli è padre di noi tutti 4:17 (com'è scritto: «Io ti ho costituito padre di molte nazioni») davanti a colui nel quale credette, Dio, che fa rivivere i morti, e chiama all'esistenza le cose che non sono. 4:18 Egli, sperando contro speranza, credette, per diventare padre di molte nazioni, secondo quello che gli era stato detto: «Così sarà la tua discendenza». 4:19 Senza venir meno nella fede, egli vide che il suo corpo era svigorito (aveva quasi cent'anni) e che Sara non era più in grado di essere madre; 4:20davanti alla promessa di Dio non vacillò per incredulità, ma fu fortificato nella sua fede e diede gloria a Dio, 4:21pienamente convinto che quanto egli ha promesso, è anche in grado di compierlo. 4:22 Perciò gli fu messo in conto come giustizia.

Giovanni 8:43 Perché non comprendete il mio parlare? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. 8:44 Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna. 8:45 A me, perché io dico la verità, voi non credete. 8:46 Chi di voi mi convince di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? 8:47 Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non le ascoltate; perché non siete da Dio».

Giovanni 12:37 Sebbene avesse fatto tanti segni miracolosi in loro presenza, non credevano in lui; 12:38 affinché si adempisse la parola detta dal profeta Isaia: «Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione? A chi è stato rivelato il braccio del Signore?»

Ebrei 3:16 Infatti, chi furono quelli che dopo averlo udito si ribellarono? Non furono forse tutti quelli che erano usciti dall'Egitto, sotto la guida di Mosè? 3:17 Chi furono quelli di cui Dio si disgustò per quarant'anni? Non furono quelli che peccarono, i cui cadaveri caddero nel deserto? 3:18 A chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a quelli che furono disubbidienti? 3:19 Infatti vediamo che non vi poterono entrare a causa della loro incredulità.

Ebrei 4:1 Stiamo dunque attenti: la promessa di entrare nel suo riposo è ancora valida e nessuno di voi deve pensare di esserne escluso. 4:2 Poiché a noi come a loro è stata annunziata una buona notizia; a loro però la parola della predicazione non giovò a nulla non essendo stata assimilata per fede da quelli che l'avevano ascoltata. 4:3 Noi che abbiamo creduto, infatti, entriamo in quel riposo, come Dio ha detto: «Così giurai nella mia ira: "Non entreranno nel mio riposo!"» E così disse, benché le sue opere fossero terminate fin dalla creazione del mondo.

Indeterminismo (dal tedesco indeterminismus - indeterminare      )

Termine con il quale si indica la negazione di ogni determinazione del volere dovuta a motivi esterni. Si parla di indeterminismo spiritualistico (o idealistico) in relazione al pensiero di Étienne Emile Boutroux (1845-1921) ed Henry Bergson (1859-1941) per la loro concezione della libertà come principio costitutivo del reale in opposizione al positivismo. La realtà non può essere ridotta a relazioni di causa-effetto che tendono a impoverirla e appiattirla, ma deve essere colta nel suo libero sviluppo dinamico.

Indolenza    vedi: Pigrizia  



 
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