Dizionario Biblico
L’espressione massima che la caratterizza proviene proprio dal modo in cui si definisce la sostanza dello stato peccaminoso dell’uomo: “Tutti … sono privi della gloria di Dio (Ro 3:231) e quand’anche, malauguratamente, pensassimo l’opposto (Pr 24:92), saremmo immediatamente smentiti (Gb 9:203). La Parola asserisce che tutti manchiamo (Ec 7:20; Sl 53:34) e di certo non lo possiamo negare (Is 64:65), infatti, se lo facessimo inganneremmo noi stessi (1 Gv 1:86) ma non certo Dio (1 Gv 1:107). Solo chi è nato di nuovo e si rifugia con umiltà nella preghiera (Mt 6:13; Sl 51:2-58) può resistere al peccato (1 Gv 5:18-209) confidando in colui che è senza peccato (2 Co 5:21%10).
Romani 3:23 … tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio
Proverbi 24:9 I disegni dello stolto sono peccato, il beffardo è l'abominio degli uomini.
Giobbe 9:20 Se io fossi senza colpa, la mia bocca mi condannerebbe; se fossi innocente, mi dichiarerebbe colpevole.
Ecclesiaste 7:20 Certo, non c'è sulla terra nessun uomo giusto che faccia il bene e non pecchi mai. Salmi 53:3 Tutti si sono sviati, tutti sono corrotti, non c'è nessuno che faccia il bene, neppure uno.
Isaia 64:6 Tutti quanti siamo diventati come l'uomo impuro, tutta la nostra giustizia come un abito sporco; tutti quanti appassiamo come foglie e la nostra iniquità ci porta via come il vento.
1Giovanni 1:8 Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi
1Giovanni 1:10 Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi.
Matteo 6:13 … e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno." Salmi 51:2 Lavami da tutte le mie iniquità e purificami dal mio peccato; 51:3 poiché riconosco le mie colpe, il mio peccato è sempre davanti a me. 51:4 Ho peccato contro te, contro te solo, ho fatto ciò ch'è male agli occhi tuoi. Perciò sei giusto quando parli, e irreprensibile quando giudichi. 51:5 Ecco, io sono stato generato nell'iniquità, mia madre mi ha concepito nel peccato.
1Giovanni 5:18 Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non persiste nel peccare; ma colui che nacque da Dio lo protegge, e il maligno non lo tocca. 5:19 Noi sappiamo che siamo da Dio, e che tutto il mondo giace sotto il potere del maligno. 5:20 Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere colui che è il Vero; e noi siamo in colui che è il Vero, cioè, nel suo Figlio Gesù Cristo. Egli è il vero Dio e la vita eterna
2Corinzi 5:21 Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.
L'impero romano era così chiamato per la sua estensione (Lc 2:11). Il profeta Daniele, nella visione di Nabucodonosor, lo identifica nelle gambe di ferro (Da 2:39-402). La bestia vista da Daniele nella sua visione è definita “straordinariamente terribile” (Da 7:7,193). La “Città eterna”, Roma, era la capitale dell'impero romano (At 18:2; 19:214) e la Giudea era retta da un procuratore o governatore (Lc 3:2; At 23:24-26; 25:15). Tipica e sfociante in una rigorosa obbedienza era la prestazione dei soldati romani nel loro servizio (Mt 8:8-96).
Luca 2:1 In quel tempo uscì un decreto da parte di Cesare Augusto, che ordinava il censimento di tutto l'impero.
Daniele 2:39 Dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno, di bronzo, che dominerà sulla terra; 40 poi vi sarà un quarto regno, forte come il ferro; poiché come il ferro spezza e abbatte ogni cosa, così, pari al ferro che frantuma tutto, esso spezzerà ogni cosa.
Daniele 7:7 Stavo ancora guardando, nelle visioni notturne, ed ecco una quarta bestia spaventosa, terribile e straordinariamente forte. Aveva dei denti grandi, di ferro; divorava, sbranava e calpestava con le zampe ciò che restava; era diversa da tutte le bestie precedenti e aveva dieci corna. Daniele 7:19 Allora desiderai conoscere la verità intorno alla quarta bestia che era diversa da tutte le altre, straordinariamente terribile, che aveva i denti di ferro e le unghie di bronzo, che divorava, sbranava, e cal-pestava il resto con le zampe;
Atti 18:2 Qui vi trovò un certo Giudeo di nome Aquila, oriundo del Ponto, venuto di recente dall'Italia insieme con sua moglie Priscilla, perché Claudio aveva comandato che tutti i Giudei se ne andassero da Roma; egli si unì a loro. Atti 19:21 Dopo questi fatti, Paolo si mise in animo di andare a Gerusalemme, passando per la Macedonia e per l'Acaia. “Dopo che sarò stato là”, diceva, “bisogna che io veda anche Roma”.
Luca 3:2 … sotto i sommi sacerdoti Anna e Caiafa, la parola di Dio fu diretta a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Atti 23:24 … abbiate pronte anche delle cavalcature per farvi montare su Paolo e condurlo sano e salvo al governatore Felice”. 25 E scrisse una lettera del seguente tenore: 26 “Claudio Lisia, all'eccellentissimo go-vernatore Felice, salute. Atti 25:1 Festo dunque giunse nella sua provincia e tre giorni dopo salì da Cesarea a Gerusalemme.
Matteo 8:8 “Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. 9 Poiché anch'io sono uomo sottoposto ad altri e ho sotto di me dei soldati e dico a uno: 'Va'' ed egli va, e a un altro: 'Vieni' ed egli viene, e al mio servo: 'Fa' questo' ed egli lo fa”.
l'impero romano non permetteva ai suoi soldati di interessarsi d'altro se non del loro servizio per l'impero (2 Ti 2:41). Paolo, parlando delle fatiche di Timoteo, porta d'esempio quelle sopportate dal soldato romano (2 Ti 2:32), elogiando il compagno che, come tra i soldati, condivide fatiche e pericoli (Fl 2:253). Le sentinelle sorprese a dormire subivano pesanti sanzioni che andavano dalla fustigazione alla pena di morte secondo la gravità del caso (Mt 28:13-144), In caso di colpevolezza per crimini, il loro nome veniva cancellato dai registri con conseguente perdita dello stipendio, dell'equipaggiamento, dell'onore, della perdita dello status di cittadino soldato (Ap 3:55).
2 Timoteo 2:4 E, come soldato di Cristo, non impicciarti degli affari del mondo, altrimenti non potrai soddisfare chi ti ha arruolato nel suo esercito.
2 Timoteo 2:3 Sopporta anche tu le sofferenze come un buon soldato di Gesù Cristo.
Filippesi 2:25 Nel frattempo, ho pensato che fosse il caso di rimandarvi Epafrodìto. Voi me lo avevate mandato perché mi fosse d'aiuto, ebbene, lui ed io siamo stati come fratelli, compagni di lavoro e di lotta.
Matteo 28:13 «Se la notizia arriva all'orecchio del governatore», promisero i capi giudei alle guardie, «noi prendiamo le vostre difese e tutto andrà per il meglio!»
Apocalisse 3:5 Ogni vincitore sarà vestito di bianco ed io non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma annuncerò a mio Padre e ai suoi angeli che egli appartiene a me.
Nell'impero romano, per i soldati, non c'erano solo fatiche e punizioni, bensì, per quanti si distinguevano, anche onori, consistenti in una corona d'oro (2 Ti 4:7-81) o altre agevolazioni. Ai generali vittoriosi, invece, era concesso “il trionfo” senza, però, entrare a capo delle truppe nel territorio italico e tanto meno nella capitale, Roma (2 Co 2:14-16; Cl 2:152). Nell'esercito romano vigevano diversi gradi militari, ma, principalmente: i centurioni, al comando di una centuria (80-100 uomini) (At 23:23-243) e i tribuni, al comando di una legione di fanteria composta, solitamente, da 6.000 fanti (At 21:314).
2 Timoteo 4:7 Ho combattuto la buona battaglia per il mio Signore, sono giunto al termine della mia corsa e mi sono mantenuto fedele. Ora per me è giunto il momento di non combattere più e riposare. 8 Non mi resta altro che ricevere la corona della giustizia che il Signore, giudice giusto, mi darà il giorno del suo ritorno. E non soltanto a me, ma anche a tutti quelli che aspettano con desiderio il suo ritorno.
2 Corinzi 2:14 Ma sia ringraziato Dio, che ci fa sempre trionfare grazie a ciò che Cristo ha fatto, e ovunque andiamo si serve di noi per parlare agli altri del Signore e per spandere il Vangelo come un profumo. 15 Infatti, agli occhi di Dio noi siamo il profumo di Cristo, che si spande fra quelli che ci stanno attorno, sia quelli che sono sulla via della salvezza, sia quelli che vanno verso la perdizione. 16 Per quelli che non sono salvati, siamo come un odore di morte che dà la morte; mentre per quelli che conoscono Cristo, siamo un profumo di vita, che dà la vita. Chi è mai all'altezza di un compito di questo genere? Colossesi 2:15 In questo modo Dio ha disarmato ogni autorità e ogni potenza, e le ha esposte allo scherno della gente, dopo averle vinte per mezzo della croce di Cristo.
Atti 23:23 Allora, chiamati due centurioni, disse loro: “Tenete pronti fino dalla terza ora della notte duecento soldati, settanta cavalieri e duecento lancieri, per andare fino a Cesarea; 24 abbiate pronte anche delle cavalcature per farvi montare su Paolo e condurlo sano e salvo al governatore Felice”.
Atti 21:31 Stavano per ucciderlo, quando il tribuno della guarnigione romana fu informato che Gerusalemme era in pieno caos.
L'impero romano, nel tempo, procedette a molte riforme per il suo esercito con la creazione di reparti specialistici. Uno di questi fu la Coorte Augustea, istituita dall'imperatore Augusto per dare maggiore consistenza nelle battaglie campali- Era composta da 480 uomini provetti, armati di lancia e provenienti sia da altri reparti, sia da arruolati volontari con specifiche qualità (At 10:1; 27:11). L'inquisizione giuridica era di mano pesante in quanto permetteva la fustigazione negli interrogatori di quanti erano accusati di un reato (At 22:242) ma ben si guardava di farlo con un cittadino romano (At 22:293).
Atti 10:1 A Cesarèa viveva Cornelio, un centurione che comandava una compagnia chiamata «Italica». Atti 27:1 Quando finalmente fu decisa la partenza per l'Italia, via mare, Paolo ed altri detenuti furono con-segnati a Giulio, un centurione della guardia imperiale.
Atti 22:24 Allora il tribuno ordinò di portare Paolo nella fortezza e di frustarlo a sangue per fargli confessare la ragione per cui gli Ebrei l'avevano tanto con lui.
Atti 22:29 A queste parole, i soldati, che poco prima erano pronti a frustarlo, scomparvero alla chetichella. Anche il tribuno, sentendo che era un cittadino romano, ebbe paura, perché lo aveva fatto legare.
Nell'impero romano, le parti contendenti erano poste a confronto per determinare il reato (At 23:35; 25:16-191). Bisogna dire che l'accusato era protetto dalle intemperanze degli astanti (At 23:20,24-272) ma una volta accertata la reità, il criminale era consegnato ai soldati per l'esecuzione (Mt 27:26-273). Le autorità avevano potere di vita e di morte nei confronti dell'accusato (Gv 18:3,39-404), Eventuali appelli al verdetto finale dovevano essere presentati all'imperatore (At 25:11,125) e posti in atto unicamente alla sua fisica presenza (At 26:326).
Atti 23:35 «Seguirò il tuo caso fino in fondo, quando arriveranno i tuoi accusatori», disse il governatore. Poi ordinò che fosse rinchiuso nella prigione del palazzo di Erode. Atti 25:16 Naturalmente ho subito detto loro che non rientra nella legge romana condannare un uomo prima del processo. Gli si deve dare la possibilità di difendersi faccia a faccia con i suoi accusatori. 17 Quando i capi sacerdoti e gli anziani Giudei sono venuti per il processo, io, senza perdere tempo, ho fis-sato l'udienza per il giorno dopo e ho ordinato che fosse portato Paolo. 18 Ma le accuse fatte contro di lui non erano proprio quelle che mi aspettavo. 19 Si tratta di una questione che riguarda la loro religione... un certo Gesù che morì, ma che, secondo Paolo, è tuttora vivo.
Atti 23:20 «Domani», spiegò il ragazzo, «i Giudei ti chiederanno di portare Paolo davanti al loro tribunale, col pretesto di volerlo interrogare di nuovo. Atti 23: 24 Scrisse poi questa lettera per il governatore: 26 «Claudio Lisia saluta Sua Eccellenza il Gover-natore Felice. 27 Quest'uomo che ti mando era stato preso dai Giudei e stavano per ucciderlo, quando ho mandato i miei soldati a difenderlo, perché avevo saputo che era cittadino romano.
Matteo 27:26 Allora Pilato fece liberare Barabba. Poi, dopo aver fatto frustare Gesù, lo consegnò ai soldati romani, perché fosse portato via e crocifisso. 27 I soldati allora lo portarono nella piazza d'arme e riunirono intorno a lui tutto il corpo di guardia.
Giovanni 18:3 I capi sacerdoti e i Farisei avevano dato a Giuda un drappello di soldati di scorta. Tutti insieme entrarono nell'orto degli ulivi con armi, torce e lanterne. Giovanni 18:39 Siccome, ogni anno, in occasione della Pasqua, è vostra abitudine chiedermi il rilascio di un condannato, che ne direste se vi liberassi il re dei Giudei?» 40 Ma tutti gridarono: «No! Non liberare lui, vogliamo Barabba!» Barabba era un brigante.
Atti 25:11 Se dunque sono colpevole e ho commesso cosa degna di morte, non rifiuto di morire, ma, se nelle cose delle quali costoro mi accusano non c'è nulla di vero, nessuno mi può consegnare nelle loro mani. Io mi appello a Cesare”. Atti 25:12 Allora Festo, dopo aver conferito con il consiglio, rispose: “Tu ti sei appellato a Cesare; a Cesa-re andrai”.
Atti 26:32 E Agrippa disse a Festo: «Se non si fosse appellato a Cesare, poteva essere rimesso in libertà!»
Nell'impero romano, per questioni di sicurezza, i condannati, erano vincolati con catene ai soldati di scorta (At 21:33; 2 Ti 1:16; At 28:161) e condotti all'esecuzione. L'onta di cui si era macchiato il reo veniva scritta in tre lingue (latino, greco ed ebraico) sul “titulus”, una tabella di legno posta poco sopra la testa del condannato (Gv 19:192) e le sue vesti, tratte a sorte, dai soldati (Mt 27:35; Gv 19:233). Essere cittadini romani contava molto a quei tempi e Paolo ben lo sapeva (At 22:294). La cittadinanza poteva essere acquistata, previo un gravoso esborso, o dovuta per nascita (At 22:285).
Atti 21:33 Allora il tribuno fece arrestare Paolo e ordinò che fosse legato con doppia catena. Poi chiese chi fosse e che cosa avesse fatto. 2 Timoteo 1:16 Che il Signore benedica Onesìforo e tutta la sua famiglia, perché molte volte è venuto a farmi visita e mi ha confortato. Non si è mai vergognato del fatto che fossi in prigione, Atti 28:16 Arrivati a Roma, Paolo ebbe il permesso di abitare dove voleva, con la sola sorveglianza di un soldato.
Giovanni 19:19 Pilato fece mettere sulla croce una scritta che diceva: «Gesù di Nazaret, re dei Giudei».
Matteo 27:35 Poi, dopo averlo crocifisso, spartirono i suoi vestiti, tirando a sorte, Giovanni 19:23 I soldati dunque, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una parte per ciascun soldato, e la tunica. La tunica era senza cuciture, tessuta per intero dall'alto in basso.
Atti 22:29 Allora quelli che stavano per inquisirlo si ritirarono subito da lui e anche il tribuno, sapendo che egli era romano, ebbe paura perché l'aveva fatto legare.
Atti 22:28 Il tribuno replicò: “Io ho acquistato questa cittadinanza con una gran somma di denaro”. E Paolo disse: “Io, invece, l'ho di nascita”.
Nell'impero romano, avere la cittadinanza romana comportava numerosi vantaggi, uno dei quali esonerava dall'essere fustigato nel caso di un interrogatorio (At 16:37-38; 22:251). L'impero non era solo inquisizione, bensì offriva anche momenti ludici niente di meglio rappresentati dalle esibizioni dei gladiatori (1 Co 4:9; 15:322), dalle gare di corsa (1 Co 9:24; Fl 2:16; 3:11-14; Eb 12:1-23) e della lotta (Ef 6:124). Regolarmente vi si tenevano degli allenamenti (1 Co 9:25; Fl 3:14; 2 Ti 4:85) con precise regole di condotta da osservare (2 Ti 2:56).
Atti 16:37 Ma Paolo disse loro: “Dopo averci pubblicamente battuti senza essere stati condannati, noi che siamo cittadini romani, ci hanno gettato in prigione e ora ci mandano via di nascosto? No davvero! Anzi vengano loro stessi a condurci fuori”. 38 E i littori riferirono queste parole ai pretori e questi ebbero paura quando capirono che erano Romani. Atti 22:25 Ma come lo ebbero disteso e legato con le cinghie, Paolo disse al centurione che era presente: “È lecito flagellare un cittadino romano, che non è stato condannato?”.
1 Corinzi 4:9 Poiché io stimo che Dio abbia messo in mostra noi, gli apostoli, ultimi fra tutti, come uomini condannati a morte, poiché siamo diventati uno spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini. 1 Corinzi 15:32 Se soltanto per fini umani ho lottato con le belve a Efeso, che utile ne ho io? Se i morti non risuscitano, “mangiamo e beviamo, perché domani moriremo”.
1 Corinzi 9:24 Non sapete voi che coloro i quali corrono nello stadio, corrono tutti, ma uno solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo. Filippesi 2:16 … in modo che nel giorno di Cristo io possa vantarmi di non aver corso invano né invano faticato. Filippesi 3:11 per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti. 12 Non che io abbia già ottenuto il premio o che sia già arrivato alla perfezione, ma proseguo la corsa se mai io possa afferrare il premio, poi-ché anch'io sono stato afferrato da Cristo Gesù. 13 Fratelli, io non reputo d'avere ancora ottenuto il premio, ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno da-vanti, 14 proseguo la corsa verso la mèta per ottenere il premio della suprema vocazione di Dio in Cristo Gesù. Ebrei 12:1 Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, corriamo con perseveranza la gara che ci è propo-sta, 2 fissando lo sguardo su Gesù, autore e compitore di fede, il quale, per la gioia che gli era posta dinan-zi, sopportò la croce disprezzando l'infamia e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio.
Efesini 6:12 … poiché il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti.
1 Corinzi 9:25 Chiunque fa l'atleta è temperato in ogni cosa e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile, ma noi, una incorruttibile. Filippesi 3:14 … proseguo la corsa verso la mèta per ottenere il premio della suprema vocazione di Dio in Cristo Gesù. 2 Timoteo 4:8 … ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione.
2 Timoteo 2:5 Allo stesso modo quando uno lotta come atleta non è coronato, se non ha lottato secondo le regole.
Dell'impero romano, diversi sono gli imperatori citati nelle pagine della Bibbia, Tiberio Cesare, nel suo quindicesimo anno di regno vide la predicazione di Giovanni Battista (Lc 3:1-71); Augusto, il quale indisse un censimento della popolazione di tutto l'impero (Lc 2:2-62), Claudio, che seppe della grande carestia profetizzata da Agabo (At 11:283); Nerone (anche se non direttamente nominato), al quale si appellò Paolo (At 25:10-124). Vi sono profezie che riguardano il dominio dell'impero romano (Da 7:235) e la sua frammentazione in 10 parti (Da 2:41-43; 7:20-246).
Luca 3:1 Nel quindicesimo anno dell'impero di Tiberio Cesare, essendo Ponzio Pilato governatore della Giudea, ed Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturea e della Traconitide, e Lisania tetrarca dell'Abilene, 2 sotto i sommi sacerdoti Anna e Caiafa, la parola di Dio fu diretta a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.3 Ed egli andò per tutta la regione intorno al Giordano, predicando un battesimo di ravvedimento per il perdono dei peccati, 4 come sta scritto nel libro delle parole del profeta Isaia: “Voce di uno che grida nel deserto: 'Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. 5 Ogni valle sarà colmata e ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose saranno fatte dritte e le accidentate saranno appianate; 6 e ogni creatura vedrà la salvezza di Dio'”. 7 Giovanni dunque diceva alle folle che andavano per essere battezzate da lui: “Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire dall'ira a venire?
Luca 2:2 Questo censimento fu il primo fatto mentre Quirinio governava la Siria. 3 Tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città.4 Anche Giuseppe salì in Giudea dalla Galilea, dalla città di Nazaret, alla città di Davide chiamata Betlemme, perché era della casa e della famiglia di Davide, 5 per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta.6 Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto
Atti 11:28 E uno di loro, chiamato Agabo, alzatosi, predisse per lo Spirito che ci sarebbe stata una grande carestia per tutta la terra ed essa ci fu sotto Claudio.
Atti 25:10 Ma Paolo rispose: “Io sto qui davanti al tribunale di Cesare, dove devo essere giudicato; io non ho fatto torto alcuno ai Giudei, come anche tu sai molto bene. 11 Se dunque sono colpevole e ho commesso cosa degna di morte, non rifiuto di morire, ma, se nelle cose delle quali costoro mi accusano non c'è nulla di vero, nessuno mi può consegnare nelle loro mani. Io mi appello a Cesare”. 12 Allora Festo, dopo aver conferito con il consiglio, rispose: “Tu ti sei appellato a Cesare; a Cesare andrai”.
Daniele 7:23 Egli mi parlò così: 'La quarta bestia è un quarto regno sulla terra, che sarà diverso da tutti i regni, divorerà tutta la terra, la calpesterà e la frantumerà.
Daniele 2:41 Come hai visto i piedi e le dita, in parte di argilla di vasaio e in parte di ferro, così quel regno sarà diviso; ma vi sarà in lui qualcosa della consistenza del ferro, poiché tu hai visto il ferro mescolato con la fragile argilla. 42 Come le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte d'argilla, così quel regno sarà in parte forte e in parte fragile. 43 Tu hai visto il ferro mescolato con la fragile argilla, perché quelli si mescoleranno mediante matrimoni; ma non saranno uniti l'uno all'altro, nello stesso modo che il ferro non si amalgama con l'argilla. Daniele 7:20 intorno alle dieci corna che aveva sul capo e intorno all'altro corno che spuntava, e davanti al quale ne erano cadute tre: quel corno aveva degli occhi e una bocca che proferiva parole orgogliose e appa-riva maggiore delle altre corna. 21 Io vidi quello stesso corno fare guerra ai santi e avere il sopravven-to, 22 finché non giunse il vegliardo e il potere di giudicare fu dato ai santi dell'Altissimo, e venne il tempo che i santi ebbero il regno. 23 Egli mi parlò così: 'La quarta bestia è un quarto regno sulla terra, che sarà di-verso da tutti i regni, divorerà tutta la terra, la calpesterà e la frantumerà. 24 Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno e, dopo quelli, ne sorgerà un altro, che sarà diverso dai precedenti e abbatterà tre re.
È questa una pratica dell’A.T. raccomandata dal Signore stesso: se fatta sulla testa di un animale permetteva di presentare a Dio un sacrificio d’espiazione (Le 1:3-41); consentiva di perpetuare le benedizioni divine sulle generazioni successive (Ge 48:8-162); permise l’investitura dei Leviti (Nu 8:9-143). Anche nel N.T. conserva le caratteristiche di benedizione e consacrazione ma riveste un collegamento maggiore con lo Spirito Santo e i Suoi doni (1 Ti 4:14; 2 Ti 1:6; Eb 6:24).
Levitico 1:3 Se la sua offerta è un olocausto di bestiame grosso, offrirà un maschio senza difetto: l'offrirà all'ingresso della tenda di convegno, per ottenere il favore del SIGNORE. 1:4 Poserà la mano sulla testa dell'olocausto, e il SIGNORE lo accetterà come espiazione.
Genesi 48:8 Israele guardò i figli di Giuseppe e disse: «Questi, chi sono?» 48:9 Giuseppe rispose a suo padre: «Sono i miei figli, che Dio mi ha dati qui». Ed egli disse: «Ti prego, falli avvicinare a me e io li benedirò». 48:10 Gli occhi d'Israele erano annebbiati per l'età e non ci vedeva più. Giuseppe li fece avvicinare a lui ed egli li baciò e li abbracciò. 48:11 Israele disse a Giuseppe: «Io non pensavo più di rivedere il tuo volto ed ecco che Dio mi ha dato di vedere anche la tua prole».48:12 Giuseppe li allontanò dalle ginocchia di suo padre e si prostrò con la faccia a terra. 48:13 Poi Giuseppe li prese tutti e due: Efraim alla sua destra, alla sinistra d'Israele, e Manasse alla sua sinistra, alla destra d'Israele, e li fece avvicinare a lui.48:14 E Israele stese la sua mano destra e la posò sul capo di Efraim, che era il più giovane, e posò la sua mano sinistra sul capo di Manasse, incrociando le mani; perché Manasse era il primogenito. 48:15 Benedisse Giuseppe e disse: «Il Dio alla cui presenza camminarono i miei padri Abraamo e Isacco, il Dio che è stato il mio pastore da quando esisto fino a questo giorno, 48:16 l'angelo che mi ha liberato da ogni male, benedica questi ragazzi! Siano chiamati con il mio nome, con il nome dei miei padri, Abraamo e Isacco, e si moltiplichino abbondantemente sulla terra!»
Numeri 8:9 Farai avvicinare i Leviti davanti alla tenda di convegno e convocherai tutta la comunità dei figli d'Israele. 8:10Farai avvicinare i Leviti davanti al SIGNORE e i figli d'Israele imporranno le mani sui Leviti; 8:11 Aaronne presenterà i Leviti come offerta agitata davanti al SIGNORE da parte dei figli d'Israele ed essi faranno il servizio del SIGNORE. 8:12 Poi i Leviti poseranno le mani sulla testa dei tori e tu ne offrirai uno come sacrificio per il peccato e l'altro come olocausto al SIGNORE, per fare l'espiazione per i Leviti. 8:13 Farai stare i Leviti in piedi davanti ad Aaronne e davanti ai suoi figli, e li presenterai come un'offerta agitata al SIGNORE. 8:14 Così separerai i Leviti in mezzo ai figli d'Israele, e i Leviti saranno miei.
1Timoteo 4:14 Non trascurare il carisma che è in te e che ti fu dato mediante la parola profetica insieme all'imposizione delle mani dal collegio degli anziani. 2Timoteo 1:6 Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il carisma di Dio che è in te mediante l'imposizione delle mie mani. Ebrei 6:2 della dottrina dei battesimi, dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno.