Dizionario Biblico
Gesù si dichiara uguale al Padre (Gv 5:17-20: 14:9-111) ma a Lui si rivolge come figlio (Lc 2:49; 22:42, 70 23:34, 46; Gv 2:15-16; 6:40; 8:38, 54-55; 16:25-28; 17:12), affermando d’essere da Lui mandato (Gv 5:36-37; 6:57; 7:16: 8:18; 14:243). Si proclama Messia (Gv 4:25-264), Signore, Maestro (Mt 4:7; Gv 13:145), Cristo (Mc 14:61-62; Lc 9:206). Si definisce Figlio dell’uomo (Lc 19:9-10; 22:48, 697) e, metaforicamente: pane di vita (Gv 6:35, 53, 588), la vera vite (Gv 15:1-109), luce del mondo (Gv 8:12; 9:510) la via della verità (Gv 14:6, 2311), la resurrezione e la vita (Gv 11:25-2812). “L’Io sono!” (Gv 18:5-613) e per trasposizione, essemdo Dio: Geova l’Eterno (Es 3:1414)
Giovanni 5:17 Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera fino ad ora, e anch'io opero». 5:18 Per questo i Giudei più che mai cercavano d'ucciderlo; perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. 5:19 Gesù quindi rispose e disse loro: «In verità, in verità vi dico che il Figlio non può da sé stesso far cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente. 5:20 Perché il Padre ama il Figlio, e gli mostra tutto quello che egli fa; e gli mostrerà opere maggiori di queste, affinché ne restiate meravigliati. Giovanni 14:9 Gesù gli disse: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: "Mostraci il Padre"? 14:10 Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue. 14:11 Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se no, credete a causa di quelle opere stesse.
Luca 2:49 Ed egli disse loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io dovevo trovarmi nella casa del Padre mio?» Luca 22:42 «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta». Luca 22:70 E tutti dissero: «Sei tu, dunque, il Figlio di Dio?» Ed egli rispose loro: «Voi stessi dite che io lo sono». Luca 23:34 [Gesù diceva: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno».] Poi divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Luca 23:46 Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio». Detto questo, spirò. Giovanni 2:15 Fatta una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori dal tempio, pecore e buoi; sparpagliò il denaro dei cambiavalute, rovesciò le tavole, 2:16 e a quelli che vendevano i colombi disse: «Portate via di qui queste cose; smettete di fare della casa del Padre mio una casa di mercato». Giovanni 6:40 Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno». Giovanni 8:38 Io dico quel che ho visto presso il Padre mio; e voi pure fate le cose che avete udite dal padre vostro». Giovanni 8:54 Gesù rispose: «Se io glorifico me stesso, la mia gloria è nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, che voi dite essere vostro Dio, 8:55 e non l'avete conosciuto; ma io lo conosco, e se dicessi di non conoscerlo, sarei un bugiardo come voi; ma io lo conosco e osservo la sua parola. Giovanni 16:25 «Vi ho detto queste cose in similitudini; l'ora viene che non vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi farò conoscere il Padre. 16:26 In quel giorno chiederete nel mio nome; e non vi dico che io pregherò il Padre per voi; 16:27 poiché il Padre stesso vi ama, perché mi avete amato e avete creduto che sono proceduto da Dio. 16:28 Sono proceduto dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio il mondo, e vado al Padre». Giovanni 17:1 Gesù disse queste cose; poi, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, l'ora è venuta; glorifica tuo Figlio, affinché il Figlio glorifichi te,
Giovanni 5:36 Ma io ho una testimonianza maggiore di quella di Giovanni; perché le opere che il Padre mi ha date da compiere, quelle stesse opere che faccio, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. 5:37 Il Padre che mi ha mandato, egli stesso ha reso testimonianza di me. La sua voce, voi non l'avete mai udita; il suo volto, non l'avete mai visto; Giovanni 6:57 Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, così chi mi mangia vivrà anch'egli a motivo di me. Giovanni 7:16 Gesù rispose loro: «La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. Giovanni 8:18 Or sono io a testimoniare di me stesso, e anche il Padre che mi ha mandato testimonia di me».
Giovanni 4:25 La donna gli disse: «Io so che il Messia (che è chiamato Cristo) deve venire; quando sarà venuto ci annunzierà ogni cosa». 4:26 Gesù le disse: «Sono io, io che ti parlo!»
Matteo 4:7 Gesù gli rispose: «È altresì scritto: "Non tentare il Signore Dio tuo"». Giovanni 13:14 Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri.
[vi] Marco 14:61 Ma egli tacque e non rispose nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò e gli disse: «Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?» 14:62 Gesù disse: «Io sono; e vedrete il Figlio dell'uomo, seduto alla destra della Potenza, venire sulle nuvole del cielo». Luca 9:20 Ed egli disse loro: «E voi, chi dite che io sia?» Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Luca 19:9 Gesù gli disse: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, poiché anche questo è figlio d'Abraamo;19:10 perché il Figlio dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto». Luca 22:48 Ma Gesù gli disse: «Giuda, tradisci il Figlio dell'uomo con un bacio?» Luca 22:69 Ma da ora in avanti il Figlio dell'uomo sarà seduto alla destra della potenza di Dio».
Giovanni 6:35 Gesù disse loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete. Giovanni 6:53 Perciò Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. Giovanni 6:58 Questo è il pane che è disceso dal cielo; non come quello che i padri mangiarono e morirono; chi mangia di questo pane vivrà in eterno».
Giovanni 15:1 «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiuolo. 15:2 Ogni tralcio che in me non dà frutto, lo toglie via; e ogni tralcio che dà frutto, lo pota affinché ne dia di più. 15:3 Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunziata. 15:4 Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me. 15:5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 15:6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 15:7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto. 15:8 In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli. 15:9 Come il Padre mi ha amato, così anch'io ho amato voi; dimorate nel mio amore. 15:10 Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore.
Giovanni 8:12 Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Giovanni 9:5 Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo».
Giovanni 14:6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Giovanni 14:23 Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l'amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui.
Giovanni 11:25 Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 11:26 e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?» 11:27 Ella gli disse: «Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che doveva venire nel mondo».
Giovanni 18:5 Gli risposero: «Gesù il Nazareno!» Gesù disse loro: «Io sono». Giuda, che lo tradiva, era anch'egli là con loro. 18:6 Appena Gesù ebbe detto loro: «Io sono», indietreggiarono e caddero in terra.
Esodo 3:14 Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono». Poi disse: «Dirai così ai figli d'Israele: "l'IO SONO mi ha mandato da voi"».
Questo luogo era situato nei pressi della parte orientale di Gerusalemme, fuori le mura, ai piedi del Monte degli Olivi (Mt 26:30-36; Gv 18:11). Oltre al sito per la piantagione, disponeva anche di un frantoio per l’estrazione dell’olio. Gesù lo frequentava (Lc 22:392) per la tranquillità che offriva ma fu anche il teatro della Sua agonia e arresto (Mt 26:36-56; Gv 18:1-23).. Curiosità: ai tempi di Gesù, il giardino era privo di alberi perché abbattuti da Tito per organizzare l’assedio della città.
Matteo 26:30 Dopo che ebbero cantato l'inno, uscirono per andare al monte degli Ulivi. 26:31 Allora Gesù disse loro: «Questa notte voi tutti avrete in me un'occasione di caduta; perché è scritto: "Io percoterò il pastore e le pecore del gregge saranno disperse". 26:32 Ma dopo che sarò risuscitato, vi precederò in Galilea». 26:33 Pietro, rispondendo, gli disse: «Quand'anche tu fossi per tutti un'occasione di caduta, non lo sarai mai per me». 26:34 Gesù gli disse: «In verità ti dico che questa stessa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». 26:35 E Pietro a lui: «Quand'anche dovessi morire con te, non ti rinnegherò». E lo stesso dissero pure tutti i discepoli. 26:36 Allora Gesù andò con loro in un podere chiamato Getsemani e disse ai discepoli: «Sedete qui finché io sia andato là e abbia pregato». Giovanni 18:1 Dette queste cose, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Chedron, dov'era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli.
Luca 22:39 Poi, uscito, andò, come al solito, al monte degli Ulivi; e anche i discepoli lo seguirono.
Matteo 26:36 Allora Gesù andò con loro in un podere chiamato Getsemani e disse ai discepoli: «Sedete qui finché io sia andato là e abbia pregato». 26:37 E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a essere triste e angosciato. 26:38 Allora disse loro: «L'anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate con me». 26:39 E, andato un po' più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi». 26:40 Poi tornò dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, non siete stati capaci di vegliare con me un'ora sola? 26:41 Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole». 26:42 Di nuovo, per la seconda volta, andò e pregò, dicendo: «Padre mio, se non è possibile che questo calice passi oltre da me, senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà». 26:43 E, tornato, li trovò addormentati, perché i loro occhi erano appesantiti. 26:44 Allora, lasciatili, andò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le medesime parole. 26:45 Poi tornò dai discepoli e disse loro: «Dormite pure oramai, e riposatevi! Ecco, l'ora è vicina, e il Figlio dell'uomo è dato nelle mani dei peccatori. 26:46 Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce è vicino». 26:47 Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei dodici, e insieme a lui una gran folla con spade e bastoni, da parte dei capi dei sacerdoti e degli anziani del popolo. 26:48 Colui che lo tradiva, aveva dato loro un segnale, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; prendetelo». 26:49 E in quell'istante, avvicinatosi a Gesù, gli disse: «Ti saluto, Maestro!» e gli diede un lungo bacio. 26:50 Ma Gesù gli disse: «Amico, che cosa sei venuto a fare?» Allora, avvicinatisi, gli misero le mani addosso e lo presero. 26:51 Ed ecco, uno di quelli che erano con lui, stesa la mano, prese la spada, la sfoderò e, colpito il servo del sommo sacerdote, gli recise l'orecchio. 26:52 Allora Gesù gli disse: «Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, periranno di spada. 26:53 Credi forse che io non potrei pregare il Padre mio che mi manderebbe in questo istante più di dodici legioni d'angeli? 26:54 Come dunque si adempirebbero le Scritture, secondo le quali bisogna che così avvenga?» 26:55 In quel momento Gesù disse alla folla: «Voi siete usciti con spade e bastoni, come contro un brigante, per prendermi. Ogni giorno sedevo nel tempio a insegnare e voi non mi avete preso; 26:56 ma tutto questo è avvenuto affinché si adempissero le Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli l'abbandonarono e fuggirono. Giovanni 18:1 Dette queste cose, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Chedron, dov'era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. 18:2 Giuda, che lo tradiva, conosceva anche egli quel luogo, perché Gesù si era spesso riunito là con i suoi discepoli.
La ghemara è la parte del talmud* che comprende i commentari rabbinici e quanto derivato dagli studi sull’interpretazione della mishnah*. In pratica si riportava un passo della mishnah seguito dal commento dei maestri e dalla discussione che ne derivava. Con il tempo la ghemara e la mishnah furono unite per dar vita al talmud.
La ghenizah era una stanza della sinagoga adibita a deposito. In essa erano conservati i manoscritti e gli oggetti sacri che, per il loro uso continuo, erano ormai inservibili. Poiché era tassativamente proibito disfarsene come normali rifiuti, qualunque documento od oggetto su cui vi fosse impresso uno dei nomi di Dio doveva, temporaneamente, essere conservato in attesa di seppellirlo in un cimitero dopo sette anni. La più famosa fu quella scoperta a “Il Cairo” nel 1864.
La ghiottoneria è l'indulgere senza limiti nel mangiare e nel bere, un peccato, dunque, della lussuria della carne, chiaramente incompatibile con la vita del credente (1 Pt 4:31), infatti, gli empi ne sono schiavi (Fl 3:19; Gd 122). Il falso piacere che ne deriva porta a ignorare la sicurezza in Dio (Is 22:13; 1 Co 15:37; Lc 12:193) e, alla lunga, alla povertà (Pr 23:214). Gli ammonimenti contro tale peccato sono pressanti (Pr 23:2-3; Lc 21:34; Ro 13:13-145), ma, con l'aiuto della preghiera (Sl 141:46), è possibile evitarne il pericolo (Lc 12:45-467) e la punizione (Nu 11:33-34; Sl 78:31; De 21:21; Am 6:4,78). Esempi: Esaù (Ge 25:30-349); Israele (Nu 11:410), i figli di Eli (1 Sa 2:12,1711). Baltasar (Da 5:112).
1Pietro 4:3 Infatti, già basta il tempo che avete passato a fare la volontà dei Gentili vivendo nelle dissolutezze, nelle passioni, nelle ubriachezze, nelle gozzoviglie, negli sbevazzamenti e nelle illecite idolatrie.
Filippesi 3:19 la fine dei quali è la perdizione, il cui dio è il ventre e la cui gloria è in ciò che torna a loro vergogna; gente che ha l'animo alle cose della terra. Giuda 12 Costoro sono delle macchie nelle vostre agapi quando banchettano con voi senza ritegno, pa-scendo sé stessi; nuvole senza acqua, portate qua e là dai venti; alberi d'autunno senza frutti, due volte mor-ti, sradicati;
Isaia 22:13 ed ecco che tutto è gioia, tutto è festa! Si ammazzano buoi, si sgozzano pecore, si mangia carne, si beve vino. “Mangiamo e beviamo poiché domani moriremo!”. 1Corinzi 15:37 e, quanto a quello che tu semini, non semini il corpo che deve nascere, ma un granello nu-do, forse di frumento o di qualche altro seme; Luca 12:19 e dirò all'anima mia: 'Anima tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi, go-di'.
Proverbi 23:21 perché l'ubriacone e il ghiottone impoveriranno e i dormiglioni se ne andranno vestiti di stracci.
Proverbi 23: 2 mettiti un coltello alla gola, se tu sei ingordo. 3 Non desiderare i suoi bocconi delicati, sono un cibo ingannatore. Luca 21:34 Badate a voi stessi, perché i vostri cuori non siano aggravati da stravizio, da ubriachezza e dal-le ansiose preoccupazioni di questa vita, e che quel giorno non vi venga addosso all'improvviso come un laccio, Romani 13:13 Comportiamoci onestamente, come di giorno: non in gozzoviglie e ubriachezze, non in lus-suria e dissolutezza, non in contese e invidie, 14 ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne le concupiscenze.
Salmi 141:4 Non inclinare il mio cuore ad alcuna cosa malvagia, per commettere azioni malvagie con i malfattori; e fa' che io non mangi delle loro delizie.
Luca 12:45 Ma se quel servo dice in cuor suo: 'Il mio padrone tarda a venire' e comincia a battere i servi e le serve, a mangiare, bere e ubriacarsi, 46 il padrone di quel servo verrà nel giorno che non se l'aspetta e nell'ora che non sa; lo farà lacerare a colpi di flagello e gli assegnerà la sorte degli infedeli.
Numeri 11:33 Ne avevano ancora la carne fra i denti e non l'avevano neppure masticata, quando l'ira dell'Eterno si accese contro il popolo, e l'Eterno percosse il popolo con una gravissima piaga. 34 E a quel luogo fu dato il nome di Chibrot-Attaava, perché vi si seppellì la gente che era stata presa dalla concupiscenza. Salmi 78:31 quando l'ira di Dio si scatenò contro di loro, ne uccise i più vigorosi e abbatté i giovani d'Israele. Deuteronomio 21:21 e tutti gli uomini della sua città lo lapideranno, così che muoia; così toglierai via di mezzo a te il male, e tutto Israele lo saprà e temerà. Amos 6:4 Si stendono su letti di avorio, si sdraiano sui loro divani, mangiano gli agnelli del gregge e i vi-telli presi dalla stalla. Amos 6:7 Perciò se ne andranno in esilio alla testa dei deportati e cesseranno i clamori di questi banchet-tanti.
Genesi 25:30 Ed Esaù disse a Giacobbe: “Dammi da mangiare un po' di questa minestra rossa; perché sono stanco”. Per questo fu chiamato Edom. 31 E Giacobbe gli rispose: “Vendimi prima di tutto la tua primogenitura”. 32 Ed Esaù disse: “Ecco io sto per morire; a che mi giova la primogenitura?”. 33 Allora Giacobbe disse: “Prima, giuramelo”. Ed Esaù glielo giurò, e vendette la sua primogenitura a Giacobbe. 34 E Giacobbe diede a Esaù del pane e della minestra di lenticchie. Ed egli mangiò e bevve; poi si alzò e se ne andò. Così Esaù disprezzò la primogenitura.
Numeri 11:4 E l'accozzaglia di gente raccogliticcia che era tra il popolo fu presa da concupiscenza; e anche i figli d'Israele ricominciarono a piagnucolare e a dire: “Chi ci darà da1Samuele 2:12 Ora i figli di Eli erano uomini scellerati; non conoscevano l'Eterno. 1Samuele 2:17 Dunque, il peccato di quei giovani era grandissimo agli occhi dell'Eterno, perché la gente disprezzava le offerte fatte all'Eterno. mangiare della carne?
Daniele 5:1 Il re Baldassar fece un grande banchetto per mille dei suoi grandi e bevve del vino in loro presenza.
Pare scritta da “Giacomo fratello del Signore”, da Gerusalemme intorno al 45-48 d.C. e indirizzata ai cristiani ebrei dispersi nel mondo (1:11). Poiché dibatte sulla vera religione (1:2-212) in contrapposizione alla falsa (1:22-26; 2:1-203; 3:1-16; 4:1-174), possiamo considerare questo scritto come: “La pratica vista come conseguenza al compimento della grammatica” (1:23-275). Alcuni hanno ritenuto che questo scritto fosse in conflitto con la giustificazione per fede. L’importanza delle opere è certamente essenziale ma va intesa come conseguenza concreta cui la fede dispone (2:17-266). In attesa della parusia, pone ammonimenti ed esortazioni (5:1-207).
Giacomo 1:1 Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo alle dodici tribù che sono disperse nel mondo: salute.
Giacomo 1:2 Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, 1:3 sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. 1:4 E la costanza compia pienamente l'opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti. 1:5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. 1:6 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un'onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 1:7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore, 1:8 perché è di animo doppio, instabile in tutte le sue vie. 1:9 Il fratello di umile condizione sia fiero della sua elevazione; 1:10 e il ricco, della sua umiliazione, perché passerà come il fiore dell'erba. 1:11 Infatti il sole sorge con il suo calore ardente e fa seccare l'erba, e il suo fiore cade e la sua bella apparenza svanisce; anche il ricco appassirà così nelle sue imprese. 1:12 Beato l'uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano. 1:13 Nessuno, quand'è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno; 1:14 invece ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce. 1:15 Poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte. 1:16 Non v'ingannate, fratelli miei carissimi; 1:17 ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c'è variazione né ombra di mutamento. 1:18 Egli ha voluto generarci secondo la sua volontà mediante la parola di verità, affinché in qualche modo siamo le primizie delle sue creature. 1:19 Sappiate questo, fratelli miei carissimi: che ogni uomo sia pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira; 1:20 perché l'ira dell'uomo non compie la giustizia di Dio. 1:21 Perciò, deposta ogni impurità e residuo di malizia, ricevete con dolcezza la parola che è stata piantata in voi, e che può salvare le anime vostre.
Giacomo 1:22 Ma mettete in pratica la parola e non ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi. 1:23 Perché, se uno è ascoltatore della parola e non esecutore, è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio; 1:24 e quando si è guardato se ne va, e subito dimentica com'era. 1:25 Ma chi guarda attentamente nella legge perfetta, cioè nella legge della libertà, e in essa persevera, non sarà un ascoltatore smemorato ma uno che la mette in pratica; egli sarà felice nel suo operare. 1:26 Se uno pensa di essere religioso, ma poi non tiene a freno la sua lingua e inganna sé stesso, la sua religione è vana. Giacomo 2:1 Fratelli miei, la vostra fede nel nostro Signore Gesù Cristo, il Signore della gloria, sia immune da favoritismi. 2:2 Infatti, se nella vostra adunanza entra un uomo con un anello d'oro, vestito splendidamente, e vi entra pure un povero vestito malamente, 2:3 e voi avete riguardo a quello che veste elegantemente e gli dite: «Tu, siedi qui al posto d'onore»; e al povero dite: «Tu, stattene là in piedi», o «siedi in terra accanto al mio sgabello», 2:4 non state forse usando un trattamento diverso e giudicando in base a ragionamenti malvagi? 2:5 Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto quelli che sono poveri secondo il mondo perché siano ricchi in fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano? 2:6 Voi invece avete disprezzato il povero! Non sono forse i ricchi quelli che vi opprimono e vi trascinano davanti ai tribunali? 2:7 Non sono essi quelli che bestemmiano il buon nome che è stato invocato su di voi? 2:8 Certo, se adempite la legge come dice la Scrittura: «Ama il tuo prossimo come te stesso», fate bene; 2:9 ma se avete riguardi personali, voi commettete un peccato e siete condannati dalla legge quali trasgressori. 2:10 Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma la trasgredisce in un punto solo, si rende colpevole su tutti i punti. 2:11 Poiché colui che ha detto: «Non commettere adulterio», ha detto anche: «Non uccidere». Quindi, se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge. 2:12 Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo la legge di libertà. 2:13 Perché il giudizio è senza misericordia contro chi non ha usato misericordia. La misericordia invece trionfa sul giudizio. 2:14 A che serve, fratelli miei, se uno dice di aver fede ma non ha opere? Può la fede salvarlo? 2:15 Se un fratello o una sorella non hanno vestiti e mancano del cibo quotidiano, 2:16 e uno di voi dice loro: «Andate in pace, scaldatevi e saziatevi», ma non date loro le cose necessarie al corpo, a che cosa serve? 2:17 Così è della fede; se non ha opere, è per sé stessa morta. 2:18 Anzi uno piuttosto dirà: «Tu hai la fede, e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede». 2:19 Tu credi che c'è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e tremano. 2:20 Insensato! Vuoi renderti conto che la fede senza le opere non ha valore?
Giacomo 3:1 Fratelli miei, non siate in molti a far da maestri, sapendo che ne subiremo un più severo giudizio, 3:2 poiché manchiamo tutti in molte cose. Se uno non sbaglia nel parlare è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. 3:3 Se mettiamo il freno in bocca ai cavalli perché ci ubbidiscano, noi possiamo guidare anche tutto il loro corpo. 3:4 Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e siano spinte da venti impetuosi, sono guidate da un piccolo timone, dovunque vuole il timoniere. 3:5 Così anche la lingua è un piccolo membro, eppure si vanta di grandi cose. Osservate: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta! 3:6 Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell'iniquità. Posta com'è fra le nostre membra, contamina tutto il corpo e, infiammata dalla geenna, dà fuoco al ciclo della vita. 3:7 Ogni specie di bestie, uccelli, rettili e animali marini si può domare, ed è stata domata dalla razza umana; 3:8 ma la lingua, nessun uomo la può domare; è un male continuo, è piena di veleno mortale. 3:9 Con essa benediciamo il Signore e Padre; e con essa malediciamo gli uomini che sono fatti a somiglianza di Dio. 3:10 Dalla medesima bocca escono benedizioni e maledizioni. Fratelli miei, non dev'essere così. 3:11 La sorgente getta forse dalla medesima apertura il dolce e l'amaro? 3:12 Può forse, fratelli miei, un fico produrre olive, o una vite fichi? Neppure una sorgente salata può dare acqua dolce. 3:13 Chi fra voi è saggio e intelligente? Mostri con la buona condotta le sue opere compiute con mansuetudine e saggezza. 3:14 Ma se avete nel vostro cuore amara gelosia e spirito di contesa, non vi vantate e non mentite contro la verità. 3:15 Questa non è la saggezza che scende dall'alto; ma è terrena, animale e diabolica. 3:16 Infatti dove c'è invidia e contesa, c'è disordine e ogni cattiva azione. Giacomo 4:1 Da dove vengono le guerre e le contese tra di voi? Non derivano forse dalle passioni che si agitano nelle vostre membra? 4:2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; 4:3 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 4:4 O gente adultera, non sapete che l'amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio. 4:5 Oppure pensate che la Scrittura dichiari invano che: «Lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi ci brama fino alla gelosia»? 4:6 Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili». 4:7 Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. 4:8 Avvicinatevi a Dio, ed egli si avvicinerà a voi. Pulite le vostre mani, o peccatori; e purificate i vostri cuori, o doppi d'animo! 4:9 Siate afflitti, fate cordoglio e piangete! Sia il vostro riso convertito in lutto, e la vostra allegria in tristezza! 4:10 Umiliatevi davanti al Signore, ed egli v'innalzerà. 4:11 Non sparlate gli uni degli altri, fratelli. Chi dice male del fratello, o chi giudica il fratello, parla male della legge e giudica la legge. Ora, se tu giudichi la legge, non sei uno che la mette in pratica, ma un giudice. 4:12 Uno soltanto è legislatore e giudice, colui che può salvare e perdere; ma tu chi sei, che giudichi il tuo prossimo? 4:13 E ora a voi che dite: «Oggi o domani andremo nella tale città, vi staremo un anno, trafficheremo e guadagneremo»; 4:14 mentre non sapete quel che succederà domani! Che cos'è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce. 4:15 Dovreste dire invece: «Se Dio vuole, saremo in vita e faremo questo o quest'altro». 4:16 Invece voi vi vantate con la vostra arroganza. Un tale vanto è cattivo. 4:17 Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato.
Giacomo 1:23 Perché, se uno è ascoltatore della parola e non esecutore, è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio; 1:24 e quando si è guardato se ne va, e subito dimentica com'era. 1:25 Ma chi guarda attentamente nella legge perfetta, cioè nella legge della libertà, e in essa persevera, non sarà un ascoltatore smemorato ma uno che la mette in pratica; egli sarà felice nel suo operare. 1:26 Se uno pensa di essere religioso, ma poi non tiene a freno la sua lingua e inganna sé stesso, la sua religione è vana. 1:27 La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo.
Giacomo 2:17 Così è della fede; se non ha opere, è per sé stessa morta. 2:18 Anzi uno piuttosto dirà: «Tu hai la fede, e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede». 2:19 Tu credi che c'è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e tremano 2:20 Insensato! Vuoi renderti conto che la fede senza le opere non ha valore? 2:21 Abraamo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere quando offrì suo figlio Isacco sull'altare? 2:22 Tu vedi che la fede agiva insieme alle sue opere e che per le opere la fede fu resa completa; 2:23 così fu adempiuta la Scrittura che dice: «Abraamo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto come giustizia»; e fu chiamato amico di Dio. 2:24 Dunque vedete che l'uomo è giustificato per opere, e non per fede soltanto. 2:25 E così Raab, la prostituta, non fu anche lei giustificata per le opere quando accolse gli inviati e li fece ripartire per un'altra strada? 2:26 Infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.
Giacomo 5:1 A voi ora, o ricchi! Piangete e urlate per le calamità che stanno per venirvi addosso! 5:2 Le vostre ricchezze sono marcite e le vostre vesti sono tarlate. 5:3 Il vostro oro e il vostro argento sono arrugginiti, e la loro ruggine sarà una testimonianza contro di voi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori negli ultimi giorni. 5:4 Ecco, il salario da voi frodato ai lavoratori che hanno mietuto i vostri campi, grida; e le grida di quelli che hanno mietuto sono giunte agli orecchi del Signore degli eserciti. 5:5 Sulla terra siete vissuti sfarzosamente e nelle baldorie sfrenate; avete impinguato i vostri cuori in tempo di strage. 5:6 Avete condannato, avete ucciso il giusto. Egli non vi oppone resistenza. 5:7 Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Osservate come l'agricoltore aspetta il frutto prezioso della terra pazientando, finché esso abbia ricevuto la pioggia della prima e dell'ultima stagione. 5:8 Siate pazienti anche voi; fortificate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina. 5:9 Fratelli, non lamentatevi gli uni degli altri, affinché non siate giudicati; ecco, il giudice è alla porta. 5:10 Prendete, fratelli, come modello di sopportazione e di pazienza i profeti che hanno parlato nel nome del Signore. 5:11 Ecco, noi definiamo felici quelli che hanno sofferto pazientemente. Avete udito parlare della costanza di Giobbe, e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è pieno di compassione e misericordioso. 5:12 Soprattutto, fratelli miei, non giurate né per il cielo, né per la terra, né con altro giuramento; ma il vostro sì, sia sì, e il vostro no, sia no, affinché non cadiate sotto il giudizio. 5:13 C'è tra di voi qualcuno che soffre? Preghi. C'è qualcuno d'animo lieto? Canti degli inni. 5:14 C'è qualcuno che è malato? Chiami gli anziani della chiesa ed essi preghino per lui, ungendolo d'olio nel nome del Signore: 5:15 la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà; se egli ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati. 5:16 Confessate dunque i vostri peccati gli uni agli altri, pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti; la preghiera del giusto ha una grande efficacia. 5:17 Elia era un uomo sottoposto alle nostre stesse passioni, e pregò intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. 5:18 Pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia, e la terra produsse il suo frutto. 5:19 Fratelli miei, se qualcuno tra di voi si svia dalla verità e uno lo riconduce indietro, 5:20 costui sappia che chi avrà riportato indietro un peccatore dall'errore della sua via salverà l'anima del peccatore dalla morte e coprirà una gran quantità di peccati.
I giardini sono terreni lavorati per culture erbacee, floreali e arboree. La Parola ci dice che possono essere lavorati a orto (De 11:10; 1 Re 21:21), a frutteto (Ec 2:5-62) o a culture specifiche quali cocomeri (Is 1:83) e spezie (Cc 4:16; 6:24). Spesso si trovano lungo le rive dei fiumi (Nu 24:65) o bagnati da freschi ruscelli (Cc 4:156), Alle volte sono cintati (Cc 4:127) e curati dagli ortolani (Gv 20:158). Potevano essere luogo di divertimento (Cc 5:19), ritiro (Gv 18:110) o sepoltura (2 Re 21:18,26; Gv 19:4111), Il Signore stesso ne piantò uno in Eden (Ge 2:812) e lo consegnò all'uomo perché lo lavorasse (Ge 2:8-1513) ma il peccato rovinò ogni cosa (Ge 3:23-2414).
Deuteronomio 11:10 Poiché il paese del quale state per entrare in possesso non è come il paese d'Egitto da dove siete usciti, e nel quale gettavi il tuo seme e poi lo irrigavi con i piedi, come si fa con un orto; 1Re 21:2 Acab parlò a Nabot, e gli disse: “Dammi la tua vigna, di cui voglio farmi un orto, perché è conti-gua alla mia casa; e al suo posto ti darò una vigna migliore; o, se più ti conviene, te ne pagherò il valore in denaro”.
Ecclesiaste 2: 5 mi feci dei giardini e dei parchi e vi piantai degli alberi da frutto di ogni specie, 6 mi costruii degli stagni per irrigare con essi il bosco dove crescevano gli alberi.
Isaia 1:8 La figlia di Sion è rimasta come un riparo di frasche in una vigna, come una capanna in un campo di cocomeri, come una città assediata.
Cantico 4:16 Sorgi, vento del nord, e vieni, o vento del sud! Soffiate sul mio giardino, in modo che se ne spandano gli aromi! Venga l'amico mio nel suo giardino, e ne mangi i frutti deliziosi! Cantico 6:2 Il mio amico è sceso nel suo giardino, nelle aie degli aromi a pasturare le greggi nei giardini e cogliere gigli.
Numeri 24:6 Esse si estendono come valli, come giardini in riva a un fiume, come aloe piantati dall'Eterno, come cedri vicini alle acque.
Cantico 4:15 Tu sei una fontana di giardino, una sorgente di acqua viva, un ruscello che scende giù dal Libano.
Cantico 4:12 O mia sorella, o sposa mia, tu sei un giardino serrato, una sorgente chiusa, una fonte sigillata.
Giovanni 20:15 Gesù le disse: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?”. Ella, pensando che fosse l'ortolano, gli disse: “Signore, se tu l'hai portato via, dimmi dove l'hai deposto e io lo prenderò”.
Cantico 5:1 Sono venuto nel mio giardino, o mia sorella, o sposa mia; ho colto la mia mirra e i miei aromi; ho mangiato il mio favo di miele; ho bevuto il mio vino e il mio latte. Amici, mangiate, bevete, inebriatevi d'amore!
Giovanni 18:1 Dette queste cose, Gesù uscì con i suoi discepoli di là dal torrente Chedron, dov'era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli.
2Re 21:18 Manasse si addormentò con i suoi padri, e fu sepolto nel giardino di casa sua, nel giardino di Uzza; e Amon, suo figlio, regnò al suo posto. 2Re 21:26 Egli fu sepolto nel suo sepolcro, nel giardino di Uzza; e Giosia, suo figlio, regnò al suo posto. Giovanni 19:41 Nel luogo dove egli fu crocifisso c'era un orto e in quell'orto un sepolcro nuovo, dove nes-suno era ancora stato deposto.
Genesi 2:8 L'Eterno Iddio piantò un giardino in Eden, in oriente, e vi pose l'uomo che aveva formato.
Genesi 2:8 L'Eterno Iddio piantò un giardino in Eden, in oriente, e vi pose l'uomo che aveva formato. 9 L'Eterno Iddio fece spuntare dal suolo ogni sorta di alberi piacevoli alla vista e il cui frutto era buono da mangiare, e l'albero della vita in mezzo al giardino, e l'albero della conoscenza del bene e del male. 10 E un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, e di là si divideva in quattro bracci. 11 Il nome del primo è Pison, ed è quello che circonda tutto il paese di Avila dove c'è l'oro; 12 e l'oro di quel paese è buono; lì si trovano pure il bdellio e l'onice. 13 Il nome del secondo fiume è Ghion, ed è quello che circonda tutto il paese di Cus. 14 Il nome del terzo fiume è Tigri, ed è quello che scorre a oriente dell'Assiria. E il quarto fiume è l'Eufrate. 15 L'Eterno Iddio prese dunque l'uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse.
Genesi 3:23 Perciò l'Eterno Iddio mandò via l'uomo dal giardino di Eden, perché lavorasse la terra dalla quale era stato tratto. 24 Così egli scacciò l'uomo; e pose a oriente del giardino di Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell'albero della vita.
La sofferenza, specie se appare immotivata, è uno dei mezzi con cui Dio affina il carattere del giusto che, pur nei tormenti più gravi, non deve rinnegarLo! È l’eterna lotta tra il male che non perde occasione per insinuarsi con i suoi dubbi (1:7-111) e la fede dell’uomo (Giobbe o chiunque altro) nei momenti di prova (1:12-222)! Il progredire delle sofferenze (2:4-73), la derisione delle persone care (2:8-134) ne le loro accuse (4:17-19; 11:10-12; 15:1-6; 18:4-5; 20:4-5; 22:1-5; 25:1-4) possono insidiare la resistenza del giusto (9:17-18; 13:26-28; 16:15-17; 17:1-295) ma non smuoverne la fede (12:13; 19:25-266) portandolo, alfine, a riconoscere il mistero della saggezza divina (28:20-247). Il libro pare scritto all’inizio del V secolo a.C.
Giobbe 1:7 Il SIGNORE disse a Satana: «Da dove vieni?» Satana rispose al SIGNORE: «Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa». 1:8 Il SIGNORE disse a Satana: «Hai notato il mio servo Giobbe? Non ce n'è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Dio e fugga il male». 1:9 Satana rispose al SIGNORE: «È forse per nulla che Giobbe teme Dio? 1:10 Non l'hai forse circondato di un riparo, lui, la sua casa, e tutto quel che possiede? Tu hai benedetto l'opera delle sue mani e il suo bestiame ricopre tutto il paese. 1:11 Ma stendi un po' la tua mano, tocca quanto egli possiede, e vedrai se non ti rinnega in faccia».
Giobbe 1:12 Il SIGNORE disse a Satana: «Ebbene, tutto quello che possiede è in tuo potere; soltanto, non stender la mano sulla sua persona». E Satana si ritirò dalla presenza del SIGNORE. 1:13 Un giorno, mentre i suoi figli e le sue figlie mangiavano e bevevano vino in casa del loro fratello maggiore, giunse a Giobbe un messaggero a dirgli: 1:14 «I buoi stavano arando e le asine pascolavano là vicino, 1:15 quand'ecco i Sabei sono piombati loro addosso e li hanno portati via; hanno passato a fil di spada i servi; io solo sono potuto scampare per venirtelo a dire». 1:16 Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: «Il fuoco di Dio è caduto dal cielo, ha colpito le pecore e i servi, e li ha divorati; io solo sono potuto scampare per venirtelo a dire». 1:17 Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: «I Caldei hanno formato tre bande, si sono gettati sui cammelli e li hanno portati via; hanno passato a fil di spada i servi; io solo sono potuto scampare per venirtelo a dire». 1:18 Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: «I tuoi figli e le tue figlie mangiavano e bevevano vino in casa del loro fratello maggiore; 1:19 ed ecco che un gran vento, venuto dall'altra parte del deserto, ha investito i quattro canti della casa, che è caduta sui giovani; essi sono morti; io solo sono potuto scampare per venirtelo a dire». 1:20 Allora Giobbe si alzò, si stracciò il mantello, si rase il capo, si prostrò a terra e adorò dicendo: 1:21 «Nudo sono uscito dal grembo di mia madre, e nudo tornerò in grembo alla terra; il SIGNORE ha dato, il SIGNORE ha tolto; sia benedetto il nome del SIGNORE». 1:22 In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nessuna colpa.
Giobbe 2:4 Satana rispose al SIGNORE: «Pelle per pelle! L'uomo dà tutto quel che possiede per la sua vita; 2:5 ma stendi un po' la tua mano, toccagli le ossa e la carne, e vedrai se non ti rinnega in faccia». 2:6 Il SIGNORE disse a Satana: «Ebbene, egli è in tuo potere; soltanto rispetta la sua vita». 2:7 Satana si ritirò dalla presenza del SIGNORE e colpì Giobbe di un'ulcera maligna dalla pianta dei piedi alla sommità del capo; Giobbe prese un coccio con cui grattarsi, e si sedette in mezzo alla cenere.
Giobbe 2:8 Sua moglie gli disse: «Ancora stai saldo nella tua integrità? 2:9 Ma lascia stare Dio, e muori!» 2:10 Giobbe le rispose: «Tu parli da donna insensata! Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo di accettare il male?» In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra. 2:11 Tre amici di Giobbe, Elifaz di Teman, Bildab di Suac e Zofar di Naama, avendo udito tutti questi mali che gli erano piombati addosso, partirono, ciascuno dal proprio paese, e si misero d'accordo per venire a confortarlo e a consolarlo. 2:12 Alzati gli occhi da lontano, essi non lo riconobbero, e piansero ad alta voce; si stracciarono i mantelli e si cosparsero il capo di polvere gettandola verso il cielo. 2:13 Rimasero seduti per terra, presso di lui, sette giorni e sette notti; nessuno di loro gli disse parola, perché vedevano che il suo dolore era molto grande.
Giobbe 4:17 "Può il mortale esser giusto davanti a Dio? Può l'uomo esser puro davanti al suo creatore? 4:18 Ecco, Dio non si fida dei suoi servi, e trova difetti nei suoi angeli; 4:19 quanto più in quelli che stanno in case d'argilla, che hanno per fondamento la polvere e sono schiacciati al pari delle tignole! Giobbe 11:10 Se Dio passa, se incarcera, se chiama in giudizio, chi si opporrà? 11:11 Egli infatti conosce gli uomini perversi, scopre senza sforzo l'iniquità. 11:12 Ma l'insensato diventerà saggio, quando un puledro d'onagro diventerà uomo. Giobbe 15:1 Allora Elifaz di Teman rispose e disse: 15:2 «Il saggio risponde forse con vana scienza? Si gonfia il petto di vento? 15:3 Si difende con chiacchiere inutili e con parole che non giovano nulla? 15:4 Tu, poi, distruggi il timor di Dio, sminuisci la preghiera che gli è dovuta. 15:5 La tua iniquità ti detta le parole, e adoperi il linguaggio degli astuti. 15:6 Non io, la tua bocca ti condanna; le tue labbra stesse depongono contro di te. Giobbe 18:4 O tu, che nel tuo cruccio laceri te stesso, dovrà la terra, per causa tua, essere abbandonata e la roccia esser rimossa dal suo luogo? 18:5 Sì, la luce dell'empio si spegne, e la fiamma del suo fuoco non brilla. Giobbe 20:4 Non lo sai tu che in ogni tempo, da che l'uomo è stato posto sulla terra, 20:5 il trionfo dei malvagi è breve; la gioia degli empi non dura che un istante? Giobbe 22:1 Allora Elifaz di Teman rispose e disse: 22:2 «Può l'uomo recare qualche vantaggio a Dio? No; il savio non reca vantaggio che a sé stesso. 22:3 Se sei giusto, ne viene forse qualche vantaggio all'Onnipotente? Se sei integro nella tua condotta, ne trae egli un guadagno? 22:4 È forse per la paura che ha di te che egli ti castiga o viene con te in giudizio? 22:5 La tua malvagità non è forse grande, e le tue iniquità non sono infinite? Giobbe 25:1 Allora Bildad di Suac rispose e disse: 25:2 «A Dio appartiene il dominio e il terrore: egli fa regnare la pace nei suoi luoghi altissimi. 25:3 Le sue legioni si possono forse contare? Su chi non si leva la sua luce? 25:4 Come può dunque l'uomo essere giusto davanti a Dio? Come può essere puro il nato di donna?
Giobbe 9:17 egli mi piomba addosso dal seno della tempesta, moltiplica senza motivo le mie piaghe, 9:18 non mi lascia riprender fiato, e mi sazia d'amarezza. Giobbe 13:26 Tu mi condanni a pene così amare, mi fai espiare gli sbagli della mia giovinezza; 13:27 tu metti i miei piedi nei ceppi, spii tutti i miei movimenti, e prendi nota delle orme dei miei piedi? 13:28 Intanto questo mio corpo si disfa come legno tarlato, come un abito ròso dal tarlo. Giobbe 16:15 Mi sono cucito un cilicio sulla pelle, ho prostrato la mia fronte nella polvere. 16:16 Il mio viso è rosso di pianto, sulle mie palpebre si stende l'ombra di morte. 16:17 Eppure, le mie mani non commisero mai violenza, e la mia preghiera fu sempre pura. Giobbe 17:1 «Il mio soffio vitale si spegne, i miei giorni si estinguono, il sepolcro m'aspetta! 17:2 Sono attorniato da schernitori e non posso chiudere occhio a causa delle loro parole amare.
Giobbe 12:13 «In Dio stanno la saggezza e la potenza, a lui appartengono il consiglio e l'intelligenza. Giobbe 19:25 Ma io so che il mio Redentore vive e che alla fine si alzerà sulla polvere. 19:26 E quando, dopo la mia pelle, sarà distrutto questo corpo, senza la mia carne, vedrò Dio.
Giobbe 28:20 Da dove viene dunque la saggezza? Dov'è il luogo dell'intelligenza? 28:21 Essa è nascosta agli occhi di ogni vivente, è celata agli uccelli del cielo. 28:22 L'abisso e la morte dicono: "Ne abbiamo avuto qualche sentore". 28:23 Dio solo conosce la via che vi conduce, egli solo sa il luogo dove risiede, 28:24 perché il suo sguardo giunge fino alle estremità della terra, perch'egli vede tutto quello che è sotto i cieli.
Poco si sa sul suo ministero ma ben chiaro è il messaggio escatologico riguardo alla devastazione che causerà “il giorno del SIGNORE” (1:15; 2:1, 11, 311). Il giudizio si abbatterà sul popolo di Dio (Am 5:18-20; La 1:12; 2:1, 21-222) e sulle nazioni (Is 2:12; 13:6-9; 34:8-9; Gr 46:10; Ez 39:8; Gl 3:1-163). Cavallette (1:4-94), siccità (1:10-205) e invasioni (2:1-106) porteranno devastazione ma, per Israele, insieme alle sofferenze (Za 14:1-37) sarà tempo di pentimento (2:12-178), purificazione e consolazione (Is 61:1-3; Ml 4:59). Liberazione (2:18-2010) e benedizioni (2:23-27; 3:16-2111) precederanno l’effusione dello Spirito Santo (2:28-3212) negli ultimi giorni. Un ulteriore significato del Giorno del Signore” sarà quello in cui dopo aver distrutto i vari nemici, porrà fine agli attuali giorni della terra e dei cieli per una nuova creazione (2 Pt 3:10, 12-1313).
Gioele 1:15 Ahi, che giorno! Poiché il giorno del SIGNORE è vicino, e verrà come una devastazione mandata dall'Onnipotente. Gioele 2:1 Sonate la tromba a Sion! Date l'allarme sul mio monte santo! Tremino tutti gli abitanti del paese, perché il giorno del SIGNORE viene, è vicino, Gioele 2:11 Il SIGNORE fa sentire la sua voce davanti al suo esercito, perché le sue schiere sono innumerevoli, perché l'esecutore della sua parola è potente, perché il giorno del SIGNORE è grande, davvero terribile! Chi potrà sopportarlo? Gioele 2:31 Il sole sarà cambiato in tenebre, e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno del SIGNORE.
Amos 5:18 Guai a voi che desiderate il giorno del SIGNORE! Che vi aspettate dal giorno del SIGNORE? Sarà un giorno di tenebre, non di luce. 5:19 Voi sarete come uno che fugge davanti a un leone e s'imbatte in un orso; come uno che entra in casa, appoggia la mano alla parete, e lo morde un serpente. 5:20 Il giorno del SIGNORE non è forse tenebre e non luce? oscurissimo e senza splendore? Lamentazioni 1:12 «Nulla di simile vi accada, o voi che passate di qui! Osservate, guardate, se c'è dolore simile al dolore che mi tormenta, e con il quale il SIGNORE mi ha colpita nel giorno della sua ardente ira. Lamentazioni 2:1 Come mai il Signore, nella sua ira, ha coperto di una nube oscura la figlia di Sion? Egli ha gettato dal cielo in terra la gloria d'Israele, e non si è ricordato dello sgabello dei suoi piedi, nel giorno della sua ira! Lamentazioni 2:21 Bambini e vecchi giacciono a terra nelle vie; le mie vergini e i miei giovani sono caduti per la spada; tu li hai uccisi nel giorno della tua ira, li hai massacrati senza pietà. 2:22 Tu hai convocato, come a un giorno di festa solenne, i miei terrori da tutte le parti; nel giorno dell'ira del SIGNORE non c'è stato superstite né fuggiasco; quelli che io avevo accarezzati e allevati, il mio nemico li ha consumati!»
Isaia 2:12 Infatti il SIGNORE degli eserciti ha un giorno contro tutto ciò che è orgoglioso e altero, e contro chiunque s'innalza, per abbassarlo; Isaia 13:6 Urlate, poiché il giorno del SIGNORE è vicino; esso viene come una devastazione dell'Onnipotente. 13:7 Perciò, tutte le mani diventano fiacche, ogni cuor d'uomo viene meno. 13:8 Sono colti da spavento, sono presi da spasimi e da doglie; si contorcono come donna che partorisce, si guardano l'un l'altro sbigottiti, le loro facce sono facce di fuoco. 13:9 Ecco il giorno del SIGNORE giunge: giorno crudele, d'indignazione e d'ira furente, che farà della terra un deserto e ne distruggerà i peccatori. Isaia 34:8 Poiché è il giorno della vendetta del SIGNORE, l'anno della retribuzione per la causa di Sion. 34:9 I torrenti di Edom saranno mutati in pece e la sua polvere in zolfo; la sua terra diventerà pece ardente. Geremia 46:10 Questo giorno, per il Signore, per il DIO degli eserciti, è giorno di vendetta, in cui si vendica dei suoi nemici. La spada divorerà, si sazierà, si ubriacherà del loro sangue; poiché il Signore, DIO degli eserciti, immola le vittime nel paese del settentrione, presso il fiume Eufrate. Ezechiele 39:8 Ecco, la cosa sta per avvenire, si effettuerà, dice il DIO, Signore; questo è il giorno di cui io ho parlato. Gioele 3:1 «Infatti ecco, in quei giorni, in quel tempo, quando ricondurrò dall'esilio quelli di Giuda e di Gerusalemme, 3:2 io adunerò tutte le nazioni, e le farò scendere nella valle di Giosafat. Là le chiamerò in giudizio a proposito della mia eredità, il popolo d'Israele, che esse hanno disperso tra le nazioni, e del mio paese, che hanno spartito fra di loro. 3:3 Hanno tirato a sorte il mio popolo; hanno dato un ragazzino in cambio di una prostituta, hanno venduto una ragazzina per del vino, e si sono messi a bere. 3:4 Anche voi, Tiro, Sidone e tutta quanta la Filistia, che cosa pretendete da me? Volete darmi una retribuzione, o volete fare del male contro di me? Subito, in un attimo, io farò ricadere la vostra retribuzione sul vostro capo, 3:5 perché avete preso il mio argento e il mio oro, avete portato nei vostri templi i miei tesori più preziosi, 3:6 e avete venduto ai figli di Iavan i figli di Giuda e i figli di Gerusalemme, per allontanarli dalla loro patria. 3:7 Ecco, io li richiamo dal luogo dove voi li avete venduti e farò ricadere le vostre colpe sul vostro capo. 3:8 Venderò i vostri figli e le vostre figlie ai Giudei, che li venderanno ai Sabei, nazione lontana»; perché il SIGNORE ha parlato. 3:9 Proclamate questo fra le nazioni! Preparate la guerra! Risvegliate i prodi! Vengano e salgano tutti gli uomini di guerra! 3:10 Fabbricate spade con i vostri vomeri, e lance con le vostre roncole! dica il debole: «Sono forte!» 3:11 Affrettatevi, venite, nazioni circostanti, e adunatevi! Là, o SIGNORE, fa' scendere i tuoi prodi! 3:12 «Le nazioni si muovano e vengano alla valle di Giosafat! perché là io mi metterò seduto per giudicare tutte le nazioni circostanti. 3:13 Date mano alla falce, perché la mèsse è matura! Venite, pigiate, poiché il torchio è pieno, i tini traboccano; poiché grande è la loro malvagità». 3:14 C'è una folla, una moltitudine, nella valle del Giudizio! Perché il giorno del SIGNORE è vicino, nella valle del Giudizio. 3:15 Il sole e la luna si oscurano e le stelle perdono il loro splendore. 3:16 Il SIGNORE ruggirà da Sion, farà sentire la sua voce da Gerusalemme, e i cieli e la terra tremeranno; ma il SIGNORE sarà un rifugio per il suo popolo, una fortezza per i figli d'Israele.
Gioele 1:4 L'avanzo lasciato dal bruco l'ha mangiato il grillo; l'avanzo lasciato dal grillo l'ha mangiato la cavalletta; l'avanzo lasciato dalla cavalletta, l'ha mangiato la locusta. 1:5 Svegliatevi, ubriachi, e piangete! Lamentatevi tutti, bevitori di vino, per il vino nuovo che vi è tolto di bocca! 1:6 Un popolo forte e innumerevole è salito contro il mio paese. I suoi denti sono denti di leone, e ha mascelle da leonessa. 1:7 Ha devastato la mia vigna, ha fatto a pezzi i miei fichi, ha tolto loro la corteccia e li ha lasciati là, con i rami tutti bianchi. 1:8 Laméntati come una vergine vestita di sacco che piange lo sposo della sua giovinezza! 1:9 Offerte e libazioni sono scomparse dalla casa del SIGNORE; i sacerdoti, ministri del SIGNORE, fanno cordoglio.
Gioele 1:10 La campagna è devastata, la terra piange, perché il grano è distrutto, il mosto è svanito, e l'olio manca. 1:11 Disperatevi, agricoltori, piangete, viticultori, a causa del grano e dell'orzo, perché il raccolto dei campi è perduto. 1:12 La vite è secca, il fico è appassito; il melograno, la palma, il melo, tutti gli alberi della campagna sono secchi; la gioia è scomparsa tra i figli degli uomini. 1:13 Vestitevi di sacco e piangete, o sacerdoti! Urlate, ministri dell'altare! Venite, passate la notte vestiti di sacco, ministri del mio Dio! perché l'offerta e la libazione sono scomparse dalla casa del vostro Dio. 1:14 Proclamate un digiuno, convocate una solenne assemblea! Riunite gli anziani e tutti gli abitanti del paese, nella casa del SIGNORE, del vostro Dio, e gridate al SIGNORE! 1:15 Ahi, che giorno! Poiché il giorno del SIGNORE è vicino, e verrà come una devastazione mandata dall'Onnipotente. 1:16 Non è forse scomparso il cibo davanti ai nostri occhi? La gioia e l'esultanza non sono forse scomparse dalla casa del nostro Dio? 1:17 I semi marciscono sotto le zolle, i depositi sono vuoti, i granai cadono in rovina, perché il grano è venuto a mancare. 1:18 Oh, come geme il bestiame! Gli armenti impazziscono, perché non c'è pastura per loro; soffrono anche le greggi di pecore. 1:19 A te, SIGNORE, io grido, perché il fuoco ha divorato i pascoli del deserto, la fiamma ha consumato tutti gli alberi della campagna. 1:20 Anche gli animali selvatici si rivolgono a te, perché i corsi d'acqua sono inariditi, e il fuoco ha divorato i pascoli del deserto.
Gioele 2:1 Sonate la tromba a Sion! Date l'allarme sul mio monte santo! Tremino tutti gli abitanti del paese, perché il giorno del SIGNORE viene, è vicino, 2:2 giorno di tenebre, di densa oscurità, giorno di nubi e di fitta nebbia! Come l'aurora, si sparge sui monti un popolo numeroso e potente, quale non se n'è mai visto prima, e non se ne vedrà mai più in appresso negli anni delle generazioni future. 2:3 Davanti a lui un fuoco divora, dietro divampa una fiamma; prima di lui, il paese era come il giardino dell'Eden; dopo di lui, è un deserto desolato; nulla gli sfugge. 2:4 A vederli, sembrano cavalli, corrono come dei cavalieri. 2:5 Sembra un fragore di carri, quando saltano sulle vette dei monti; crepitano come la fiamma che brucia la stoppia; sono come un popolo poderoso, schierato in battaglia. 2:6 Davanti a loro tremano i popoli, ogni volto impallidisce. 2:7 Corrono come prodi, danno la scalata alle mura come guerrieri; ognuno va diritto davanti a sé e non devia dal proprio sentiero; 2:8 nessuno spinge il suo vicino, ognuno avanza per la sua strada; si slanciano in mezzo alle frecce, non rompono le file. 2:9 Invadono la città, corrono sulle mura; salgono sulle case, entrano per le finestre come ladri. 2:10 Davanti a loro la terra trema, i cieli sono scossi, il sole e la luna si oscurano, le stelle perdono il loro splendore.
Zaccaria 14:1 Ecco, viene il giorno del SIGNORE in cui le tue spoglie saranno spartite in mezzo a te. 14:2 Io radunerò tutte le nazioni per far guerra a Gerusalemme, la città sarà presa, le case saranno saccheggiate, le donne violentate; metà della città sarà deportata, ma il resto del popolo non sarà sterminato dalla città. 14:3 Poi il SIGNORE si farà avanti e combatterà contro quelle nazioni, come egli combatté tante volte nel giorno della battaglia.
Gioele 2:12 «Nondimeno, anche adesso», dice il SIGNORE, «tornate a me con tutto il vostro cuore, con digiuni, con pianti e con lamenti!» 2:13 Stracciatevi il cuore, non le vesti; tornate al SIGNORE, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all'ira e pieno di bontà, e si pente del male che manda. 2:14 Può darsi che egli torni e si penta, e lasci dietro a sé una benedizione: un'offerta e una libazione per il SIGNORE, vostro Dio. 2:15 Sonate la tromba a Sion, proclamate un digiuno, convocate una solenne assemblea! 2:16 Adunate il popolo, santificate l'assemblea! Adunate i vecchi, i bambini, e quelli che poppano ancora! Esca lo sposo dalla sua camera, e la sposa dalla camera nuziale! 2:17 Piangano, fra il portico e l'altare, i sacerdoti, ministri del SIGNORE, e dicano: «Risparmia, o SIGNORE, il tuo popolo e non esporre la tua eredità all'infamia, allo scherno delle nazioni! Perché dovrebbero dire fra i popoli: "Dov'è il loro Dio?"»
Isaia 61:1 Lo spirito del Signore, di DIO, è su di me, perché il SIGNORE mi ha unto per recare una buona notizia agli umili; mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato, per proclamare la libertà a quelli che sono schiavi, l'apertura del carcere ai prigionieri, 61:2 per proclamare l'anno di grazia del SIGNORE, il giorno di vendetta del nostro Dio; per consolare tutti quelli che sono afflitti; 61:3 per mettere, per dare agli afflitti di Sion un diadema invece di cenere, olio di gioia invece di dolore, il mantello di lode invece di uno spirito abbattuto, affinché siano chiamati terebinti di giustizia, la piantagione del SIGNORE per mostrare la sua gloria. Malachia 4:5 Ecco, io vi mando il profeta Elia, prima che venga il giorno del SIGNORE, giorno grande e terribile.
Gioele 2:18 Il SIGNORE ha provato gelosia per il suo paese ha avuto pietà del suo popolo. 2:19 Il SIGNORE ha risposto e ha detto al suo popolo: «Ecco, io vi manderò grano, vino, olio, e voi ne sarete saziati; e non vi esporrò più all'infamia tra le nazioni. 2:20 Allontanerò da voi il nemico che viene dal settentrione, lo respingerò verso una terra arida e desolata: la sua avanguardia, verso il mare orientale, la sua retroguardia, verso il mare occidentale; la sua infezione salirà, aumenterà il suo fetore», perché ha fatto cose grandi.
Gioele 2:23 Voi, figli di Sion, gioite, rallegratevi nel SIGNORE, vostro Dio, perché vi dà la pioggia d'autunno in giusta misura, e fa scendere per voi la pioggia, quella d'autunno e quella di primavera, come prima. 2:24 Le aie saranno piene di grano, i tini traboccheranno di vino e d'olio. 2:25 «Vi compenserò delle annate divorate dal grillo, dalla cavalletta, dalla locusta e dal bruco, il grande esercito che avevo mandato contro di voi. 2:26 Mangerete a sazietà e loderete il nome del SIGNORE, vostro Dio, che avrà operato per voi meraviglie, e il mio popolo non sarà mai più coperto di vergogna. 2:27 Conoscerete che io sono in mezzo a Israele, che io sono il SIGNORE, vostro Dio, e non ce n'è nessun altro; e il mio popolo non sarà mai più coperto di vergogna. Gioele 3:16 Il SIGNORE ruggirà da Sion, farà sentire la sua voce da Gerusalemme, e i cieli e la terra tremeranno; ma il SIGNORE sarà un rifugio per il suo popolo, una fortezza per i figli d'Israele. 3:17 «Voi saprete che io sono il SIGNORE, il vostro Dio; io dimoro in Sion, il mio monte santo; e Gerusalemme sarà santa, e gli stranieri non vi passeranno più. 3:18 «Quel giorno le montagne stilleranno mosto, il latte scorrerà dai colli, e l'acqua fluirà da tutti i ruscelli di Giuda; dalla casa del SIGNORE sgorgherà una fonte, che irrigherà la valle di Sittim. 3:19 L'Egitto sarà desolato e Edom diventerà uno squallido deserto a causa della violenza fatta ai figli di Giuda e del sangue innocente sparso sulla loro terra. 3:20 Ma Giuda sarà abitata per sempre, e Gerusalemme di età in età. 3:21 Io vendicherò il loro sangue, quello che non ho ancora vendicato». E il SIGNORE dimorerà in Sion.
Gioele 2:28 «Dopo questo, avverrà che io spargerò il mio spirito su ogni persona: i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni. 2:29 Anche sui servi e sulle serve, spargerò in quei giorni il mio spirito. 2:30 Farò prodigi nei cieli e sulla terra: sangue, fuoco, e colonne di fumo. 2:31 Il sole sarà cambiato in tenebre, e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno del SIGNORE. 2:32 Chiunque invocherà il nome del SIGNORE sarà salvato; poiché sul monte Sion e a Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto il SIGNORE, così pure fra i superstiti che il SIGNORE chiamerà.
2Pietro 3:10 Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate. 2Pietro 3:12 mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno!3:13 Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia.
La gioia , quella vera, è una emozione d'intensa allegria e contentezza in risposta a un evento; proviene da Dio (Ec 2:26; Sl 4:71) ed è un frutto dello Spirito Santo (Ga 5:222) in risposta all'accettazione della Parola di Dio (Ne 8:12; Gr 15:16; Lc 2:10-113). La gioia del Vangelo, è un sentimento promesso per chiunque crede (Sl 132:16; Is 35:10; 55:12; 56:74) ed è disposto a riceverla (1 Te 1:65), infatti, non solo è a disposizione dei retti di cuore (Sl 97:116), ma, addirittura comandata per i giusti (Sl 32:11; Fl 3:17), Dio, in effetti, nella sua prescienza, ne aveva predisposto la pienezza (Sl 16:118). Vedi Contentezza*, Felicità*
Ecclesiaste 2:26 Poiché Dio dà, all'uomo che egli gradisce, sapienza, intelligenza e gioia; ma al peccatore dà il compito di raccogliere, di accumulare, per lasciare poi tutto a chi è gradito agli occhi di Dio. Anche questo è vanità e un correre dietro al vento. Salmi 4:7 Tu mi hai messo più gioia nel cuore che non provino essi quando il loro grano e il loro mosto ab-bondano.
Galati 5:22 Il frutto dello Spirito, invece, è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo
Neemia 8:12 E tutto il popolo se ne andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni ai poveri, e a fare grande festa, perché avevano compreso le parole che erano state loro spiegate. Geremia 15:16 Appena ho trovato le tue parole, io le ho divorate; e le tue parole sono state la mia gioia, il diletto del mio cuore, perché il tuo nome è invocato su di me, o Eterno, Dio degli eserciti. Luca 2:10 E l'angelo disse loro: “Non temete, perché ecco, vi reco la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: 11 'Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore.
Salmi 132:16 Vestirò di salvezza i suoi sacerdoti e i suoi fedeli esulteranno di gran gioia. Isaia 35:10 … i riscattati dall'Eterno torneranno, verranno a Sion con canti di gioia; una gioia eterna coro-nerà il loro capo; otterranno gioia e letizia, il dolore e il gemito fuggiranno. Isaia 55:12 Sì, voi partirete con gioia e sarete ricondotti in pace; i monti e i colli grideranno di gioia davanti a voi e tutti gli alberi della campagna batteranno le mani. Isaia 56:7 … io li condurrò sul mio monte santo e li rallegrerò nella mia casa di preghiera; i loro olocausti e i loro sacrifici saranno graditi sul mio altare, perché la mia casa sarà chiamata una casa di preghiera per tutti i popoli”.
1 Tessalonicesi 1:6 E voi siete diventati imitatori nostri e del Signore, avendo ricevuto la Parola in mezzo a molte afflizioni, con la gioia che dà lo Spirito Santo,
Salmi 97:11 La luce è spuntata per il giusto, e la gioia per i retti di cuore.
Salmi 32:11 Rallegratevi nell'Eterno e fate festa, o giusti! Giubilate voi tutti che siete retti di cuore! Filippesi 3:1 Del resto, fratelli miei, rallegratevi nel Signore. A me certo non è grave scrivervi le medesime cose, per voi è garanzia di sicurezza
Salmi 16:11 Tu mi mostrerai il sentiero della vita; vi sono gioie a sazietà alla tua presenza; vi sono delizie alla tua destra in eterno.