Dizionario Biblico

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Ellenisti (dal greco hellenizein - ellenizzare)

Giudei provenienti da paesi e nazioni ove si parlava il greco e che ne avevano assimilato le usanze e i costumi. Gli apostoli della prima chiesa dovettero fronteggiare i loro malumori (At 6:11). Lo stesso Paolo dovette affrontare la loro ostilità (At 9:292).

Atti 6:1 In quei giorni, moltiplicandosi il numero dei discepoli, sorse un mormorio da parte degli ellenisti contro gli Ebrei, perché le loro vedove erano trascurate nell'assistenza quotidiana.

Atti 9:29 discorreva pure e discuteva con gli ellenisti; ma questi cercavano di ucciderlo.

Elul: 6° mese: dalla seconda metà agosto alla prima metà settembre

Culmine della vendemmia; maturano i datteri; le melagrane e i fichi estivi diventano dolci come il miele (Nu 13:21-241). Si mietono il sorgo e il mais. Periodo di siccità. Eventi: il 25 di Elul termina in 52 giorni la ricostruzione delle mura di Gerusalemme (Ne 6:152).

Numeri 13:21 Quelli dunque salirono a esplorare il paese dal deserto di Sin fino a Reob, sulla via di Amat. 13:22 Salirono per il mezzogiorno e andarono fino a Ebron, dove erano Aiman, Sesai e Talmai, figli di Anac. Ebron era stata costruita sette anni prima di Soan in Egitto. 13:23 Giunsero fino alla valle d'Escol, dove tagliarono un tralcio con un grappolo d'uva, che portarono in due con una stanga, e presero anche delle melagrane e dei fichi. 13:24 Quel luogo fu chiamato valle d'Escol a causa del grappolo d'uva che i figli d'Israele vi tagliarono.

Neemia 6:15 Le mura furono portate a termine il venticinquesimo giorno di Elul, in cinquantadue giorni.

Emorroidi (dal greco h�ima - sangue e rh�ō - scorrere, fluire)

Le emorroidi sono strutture vascolari presenti nel canale anale, sia all’interno che all’esterno del muscolo anulare che controllano sia l’evacuazione, sia la continenza. La loro infiammazione dovuta a stipsi (stitichezza) o stili di vita sregolata, è denominata malattia emorroidaria suddivisa in quattro stadi a seconda della gravità. La Parola afferma, nel libro delle maledizioni, che a quanti avrebbero odiato Israele (Es 15:26; De 7:151) o a causa della sua stessa disobbedienza (De 28:602), sarebbero state inflitte le medesime infermità dell’Egitto (De 28:27-283). Ben lo hanno scoperto, a loro spese, i Filistei di Asdod, Gat ed Ekron per aver sottratto e ospitato l’arca del Dio d’Israele (1 Sa 5:6-124). Costretti a un’offerta riparatoria (1 Sa 6:4-55), rimandarono, quanto prima, l’arca a Bet-Semes (1 Sa 6:11-126).

Esodo 15:26 «Se tu ascolti attentamente la voce del SIGNORE che è il tuo Dio, e fai ciò che è giusto agli occhi suoi, porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi tutte le sue leggi, io non ti infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono il SIGNORE, colui che ti guarisce». Deuteronomio 7:15 Il SIGNORE allontanerà da te ogni malattia e non manderà su di te nessuna di quelle funeste malattie d'Egitto, che ben conoscesti, ma le infliggerà a coloro che ti odiano.

Deuteronomio 28:60 Farà tornare su di te tutte le malattie d'Egitto, davanti alle quali tu tremavi, ed esse si attaccheranno a te.

Deuteronomio 28:27 Il SIGNORE ti colpirà con l'ulcera d'Egitto, con emorroidi, con la rogna e con la tigna, da cui non potrai guarire. 28:28 Il SIGNORE ti colpirà di follia, di cecità e di confusione mentale;

1 Samuele 5:6 Poi la mano del SIGNORE si aggravò sugli abitanti di Asdod, portò in mezzo a loro la distruzione e li colpì di emorroidi, a Asdod e nel suo territorio. 5:7 Quando gli abitanti di Asdod videro in che modo si mettevano le cose, dissero: «L'arca del Dio d'Israele non rimarrà in mezzo a noi, poiché la mano del SIGNORE è pesante su di noi e su Dagon, nostro dio». 5:8 Mandarono quindi a convocare presso di loro tutti i prìncipi dei Filistei e dissero: «Che faremo dell'arca del Dio d'Israele?» I prìncipi risposero: «Si trasporti l'arca del Dio d'Israele a Gat». 5:9 Così trasportarono a Gat l'arca del Dio d'Israele. E quando l'ebbero trasportata, la mano del SIGNORE fu contro la città che si fece prendere da un grande panico. Il SIGNORE colpì gli uomini della città, piccoli e grandi, e un flagello d'emorroidi scoppiò in mezzo a loro. 5:10 Allora mandarono l'arca di Dio a Ecron. E come l'arca di Dio giunse a Ecron, gli abitanti di Ecron cominciarono a gridare, e dissero: «Hanno trasportato l'arca del Dio d'Israele da noi, per far morire noi e il nostro popolo!» 5:11 Mandarono quindi a convocare tutti i prìncipi dei Filistei e dissero: «Rimandate l'arca del Dio d'Israele; torni essa al suo posto e non faccia morire noi e il nostro popolo!» Infatti tutta la città era in preda a un terrore di morte, e la mano di Dio si faceva pesante su di essa. 5:12 Quelli che non morivano erano colpiti d'emorroidi e le grida della città salivano fino al cielo.

1 Samuele 6:4 Essi chiesero: «Quale offerta di riparazione gli offriremo?» Quelli risposero: «Cinque emorroidi d'oro e cinque topi d'oro, secondo il numero dei prìncipi dei Filistei; perché unico è stato il flagello che ha colpito voi e i vostri prìncipi. 6:5 Fate dunque delle riproduzioni delle vostre emorroidi e delle sculture dei topi che vi devastano il paese, e date gloria al Dio d'Israele; forse egli alleggerirà la sua mano da sopra di voi, da sopra i vostri dèi, e da sopra il vostro paese.

1 Samuele 6:11 Poi misero sul carro l'arca del SIGNORE e la cassetta con i topi d'oro e le riproduzioni delle emorroidi. 6:12 Le mucche presero direttamente la via che conduce a Bet-Semes; seguirono sempre la medesima strada, muggendo mentre andavano, e non piegarono a destra né a sinistra. I prìncipi dei Filistei le seguirono sino ai confini di Bet-Semes.

Emorroissa (dal greco haimorrôusaa – che soffre per un flusso [emorragia])

Non è assolutamente chiaro, in questo episodio (Lc 8:43-481) se si tratti di una grave metrorragia (sanguinamento dall’utero indipendentemente dalle mestruazioni) per cui vale Le 15:25-302 o di un caso di emorragia emofilica (per difetto di un fattore della coagulazione) originata da una qualunque ferita. Il testo greco menziona genericamente ‘rusis aimatos’ (perdita di sangue) senza alcuna specifica sull’origine. Nel primo caso, secondo la legge, la donna era considerata impura, intoccabile come qualsiasi cosa da lei anche solo sfiorata (Le 15:26-273) per cui, il contatto con il mantello, avrebbe reso impuro Gesù. Timorosa e consapevole di questo, ma mossa da una fede e una speranza incrollabili (At 3:164), stese la mano e … (Lc 8:445).

 

Lc 8:43 Una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni [e aveva speso tutti i suoi beni con i medici] senza poter essere guarita da nessuno, 8:44 si avvicinò di dietro e gli toccò il lembo della veste; e in quell'istante il suo flusso ristagnò. 8:45 E Gesù domandò: «Chi mi ha toccato?» E siccome tutti negavano, Pietro e quelli che erano con lui risposero: «Maestro, la folla ti stringe e ti preme». 8:46 Ma Gesù replicò: «Qualcuno mi ha toccato, perché ho sentito che una potenza è uscita da me». 8:47 La donna, vedendo che non era rimasta inosservata, venne tutta tremante e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò, in presenza di tutto il popolo, per quale motivo lo aveva toccato e come era stata guarita in un istante. 8:48 Ma egli le disse: «Figliola, la tua fede ti ha salvata; va' in pace».

Le 15:25 La donna che avrà un flusso di sangue per parecchi giorni, fuori del tempo delle sue mestruazioni, o che avrà questo flusso oltre il tempo delle sue mestruazioni, sarà impura per tutto il tempo del flusso, come durante le sue mestruazioni. 15:26 Ogni letto sul quale si coricherà durante tutto il tempo del suo flusso sarà per lei come il letto sul quale si corica quando ha le sue mestruazioni; ogni mobile sul quale si sederà sarà impuro, come l'impurità delle sue mestruazioni. 15:27 Chiunque toccherà quelle cose sarà immondo; si laverà le vesti, laverà sé stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera. 15:28 Quando ella sarà purificata del suo flusso, conterà sette giorni e poi sarà pura. 15:29 L'ottavo giorno prenderà due tortore o due giovani piccioni e li porterà al sacerdote all'ingresso della tenda di convegno. 15:30 Il sacerdote ne offrirà uno come sacrificio per il peccato e l'altro come olocausto; il sacerdote farà per lei, davanti al SIGNORE, l'espiazione del flusso che la rendeva impura.

Le 15:26 Ogni letto sul quale si coricherà durante tutto il tempo del suo flusso sarà per lei come il letto sul quale si corica quando ha le sue mestruazioni; ogni mobile sul quale si sederà sarà impuro, come l'impurità delle sue mestruazioni. 15:27 Chiunque toccherà quelle cose sarà immondo; si laverà le vesti, laverà sé stesso nell'acqua e sarà impuro fino a sera.

At 3:16 E, per la fede nel suo nome, il suo nome ha fortificato quest'uomo che vedete e conoscete; ed è la fede, che si ha per mezzo di lui, che gli ha dato questa perfetta guarigione in presenza di voi tutti.

Lc 8:44 … si avvicinò di dietro e gli toccò il lembo della veste; e in quell'istante il suo flusso ristagnò.

Empio (dal latino impiu(m) composto da in avversativo e pius - pio)

L’empio è chi irride o ingiuria il sentimento religioso. Di certo non è gradito a Dio (Sl 11:51)! Poiché perseguita il misero, disprezza il Signore e si beffa della Sua giustizia (Sl 10:2-42) concependo ogni male (Gb 15:353), quale speranza può avere (Gb 27:84)? Il Signore lo detesta (Sl 11:5-65), lo punisce fin negli affetti più cari (Pr 3:336) e il male che medita gli si ritorcerà contro (Pr 5:227). Gesù lo paragona a uno stolto che edifica sulla sabbia (Mt 7:26-278) ma nonostante questo … (Ro 9:229)!

Salmi 11:5 Il SIGNORE scruta il giusto, ma detesta l'empio e colui che ama la violenza.

Salmi 10:2 L'empio nella sua superbia perseguita con furore i miseri; essi rimangono presi nelle insidie tese dai malvagi:10:3 poiché l'empio si gloria delle brame dell'anima sua, benedice il rapace e disprezza il SIGNORE. 10:4 L'empio, con viso altero, dice: «Il SIGNORE non farà inchieste». Tutti i suoi pensieri sono: «Non c'è Dio!»

Giobbe 15:35 L'empio concepisce malizia e partorisce rovina; egli prepara l'inganno».

Giobbe 27:8 Quale speranza rimane mai all'empio quando Dio gli toglie, gli rapisce la vita?

Salmi 11:5 Il SIGNORE scruta il giusto, ma detesta l'empio e colui che ama la violenza. 11:6 Egli farà piovere sull'empio carboni accesi; zolfo e vento infocato sarà il contenuto del loro calice.

Proverbi 3:33 La maledizione del SIGNORE è nella casa dell'empio, ma egli benedice l'abitazione dei giusti.

Proverbi 5:22 L'empio sarà preso nelle proprie iniquità, tenuto stretto dalle funi del suo peccato.

Matteo 7:26 E chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica sarà paragonato a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 7:27 La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno fatto impeto contro quella casa, ed essa è caduta e la sua rovina è stata grande».

Romani 9:22 Che c'è da contestare se Dio, volendo manifestare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con grande pazienza dei vasi d'ira preparati per la perdizione,

Empirico (dal greco empeirikós – che si muove en - nella pêira – esperienza. Contrario - teorico)

Descrive il modo di percepire le cose, o per esperienza personale interiore (pensieri, emozioni, ecc.) o per esperienza esteriore attraverso i sensi (vista, tatto, odorato, udito e olfatto). Al giorno d’oggi, indica principalmente ciò che si basa sull'esperienza e sulla pratica (ma che non è dimostrato in modo sperimentale in laboratorio).

Endiadi (dal greco hén dià – uno per mezzo di due)

L’endiadi è una costruzione retorica che permette, utilizzando, solitamente due sostantivi collegati da una congiunzione, di determinare o identificare un determinato concetto. L’ebraico biblico è perfetto per queste figure, mantenute nelle nostre migliori traduzioni (Ge 12:1; Ge 13:13; Ge 23:41 Luzzi), presenti, per altro, anche nei Vangeli sinottici: “… e tutti quelli che l'udivano, si stupivano del suo senno e delle sue risposte (Lc 2:472). “… perché io vi darò una parola e una sapienza alle quali tutti i vostri avversari non potranno opporsi né contraddire (Lc 21:153). “… per mezzo del quale abbiamo ricevuto grazia e apostolato perché si ottenga l'ubbidienza della fede fra tutti gli stranieri, per il suo nome (Ro 1:54).

Genesi 12:1 Il SIGNORE disse ad Abramo: «Va' via dal tuo paese, dai tuoi parenti e dalla casa di tuo padre, e va' nel paese che io ti mostrerò; Genesi 13:13 Gli abitanti di Sodoma erano perversi e grandi peccatori contro il SIGNORE. Genesi 23:4 'Io sono straniero e avventizio fra voi; datemi la proprietà di un sepolcro fra voi, affinché io seppellisca il mio morto e me lo tolga d'innanzi'. (Versione riveduta – Luzzi)

Luca 2:47 e tutti quelli che l'udivano [Gesù], si stupivano del suo senno e delle sue risposte.

Luca 7:21 In quella stessa ora, Gesù guarì molti da malattie, da infermità e da spiriti maligni, e a molti ciechi restituì la vista.

Luca 21:15 perché io vi darò una parola e una sapienza alle quali tutti i vostri avversari non potranno opporsi né contraddire.

Endogamia (comp. dal latino ěndu(m) - dentro e dal greco gamía - da gamêin - nozze)

L’endogamia è una particolare istituzione riguardante il matrimonio per cui la scelta dei futuri sposi avviene unicamente all’interno del proprio clan o, in alternativa, allo stesso gruppo etnico. Le ragioni di tali scelte sono principalmente dovute a motivazioni sociali, culturali, religiose o a fattori di difficile isolamento geografico. Un esempio di endogamia per motivazioni religiose ci è fornito dalla setta dei Satnami, una delle più importanti, e in tal senso, rigide caste indiane, fondata nel 1543 dall’asceta Birbhan.

Enoteismo (dal greco henos - uno e theos - dio)

L’enoteismo è una formulazione religiosa che nella sua espressione riconosce la superiorità di un’entità divina sull’intera schiera delle divinità. In pratica, pur riconoscendo il politeismo* si manifesta come una forma di monoteismo* perché accentra su tale divinità le prevalenti forme di culto rituale. Tale termine è dovuto al filosofo tedesco e storico di religioni orientali Max Muller (06-12-1823 – 28-10-1900). L’induismo* ne è il classico esempio attuale mentre, per l’antichità, possiamo rifarci al mondo egiziano e greco.

Epicurei

Gli epicurei erano filosofi. Per estensione, con tale nome, erano chiamati i seguaci del filosofo greco Epicuro (Samo 341 a.C. – Atene 270 ca a.C.). Essi ritenevano che la felicità consistesse nell’assaporare appieno i piaceri della vita per cui tendevano a farne la base della loro etica attraverso un controllo sistematico e razionale mirante all’eliminazione di ogni forma di paura nei confronti del divino, del dolore e dell’aldilà. Erano ben conosciuti anche ai tempi della Chiesa nascente, tant’è che Paolo, dopo averne sostenuto le critiche e la curiosità (At 17:17-201) cita una sintesi del loro corrotto pensiero (1 Co 15:322).

Atti 17:17 Frattanto discorreva nella sinagoga con i Giudei e con le persone pie; e sulla piazza, ogni giorno, con quelli che vi si trovavano. 17:18 E anche alcuni filosofi epicurei e stoici conversavano con lui. Alcuni dicevano: «Che cosa dice questo ciarlatano?» E altri: «Egli sembra essere un predicatore di divinità straniere», perché annunciava Gesù e la risurrezione. 17:19 Presolo con sé, lo condussero su nell'Areòpago, dicendo: «Potremmo sapere quale sia questa nuova dottrina che tu proponi? 17:20 Poiché tu ci fai sentire cose strane. Noi vorremmo dunque sapere che cosa vogliono dire queste cose».

1Co 15:32 Se soltanto per fini umani ho lottato con le belve a Efeso, che utile ne ho? Se i morti non risuscitano, «mangiamo e beviamo, perché domani morremo».




 
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