Dizionario Biblico
Cadere nella desolazione dell’anima significa immergersi in quanto di più sconfortante e deleterio possa esserci per i rapporti umani e divini. Significa perdere totalmente la stima di sé stessi, diventare incapaci d’amare, di provare compassione e fiducia negli altri (1 Gv 3:101), vivere con dirompenti sensi di colpa. Ogni cosa diventa priva di senso e senza via d’uscita ma ciò che più degrada è il non aver più la percezione dell’amore di Dio (1 Gv 4:8-102). Spiritualmente, non essendo più in stato di grazia (Ro 6:163), le forme più depravate del peccato signoreggiano (Gr 18:124) portando alla disperazione (Is 8:215) e alla privazione totale di ogni forma di speranza (Gb 8:136). Il credente, però, sa che la fiducia in Dio preserva dalla disperazione (Sl 42:57), tanto più che è stato reso capace di vincerla (2 Co 4:8-98).
1Giovanni 3:10 In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio; come pure chi non ama suo fratello.
1Giovanni 4:8 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. 4:9 In questo si è manifestato per noi l'amore di Dio: che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo affinché, per mezzo di lui, vivessimo. 4:10 In questo è l'amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati.
Romani 6:16 Non sapete voi che se vi offrite a qualcuno come schiavi per ubbidirgli, siete schiavi di colui a cui ubbidite: o del peccato che conduce alla morte o dell'ubbidienza che conduce alla giustizia?
Geremia 18:12 Ma costoro dicono: "È inutile; noi vogliamo camminare seguendo i nostri pensieri, vogliamo agire ciascuno seguendo la caparbietà del nostro cuore malvagio"».
Isaia 8:21 Andrà peregrinando per il paese, affranto, affamato; quando avrà fame, si irriterà, maledirà il suo re e il suo Dio; volgerà lo sguardo in alto,
Giobbe 8:13 Tale è la sorte di tutti quelli che dimenticano Dio; la speranza dell'empio perirà.
Salmi 42:5 Perché ti abbatti, anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è il mio salvatore e il mio Dio.
2Corinzi 4:8 Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all'estremo; perplessi, ma non disperati; 9 perseguitati, ma non abbandonati; atterrati ma non uccisi;
Il destino o fato è considerato l’accadimento, nel tempo, degli eventi considerati inevitabili perché predeterminati da uno sconosciuto ente superiore. Gli antichi credevano fosse il “Caso” a predisporre ogni cosa. In tutto questo, l’unica certezza è la morte fisica di ognuno. Il cristiano non crede al fato, bensì al controllo totale di un Dio creatore rivelatosi in Cristo Gesù, Suo unico Figlio. Il “destino”, come concetto, è legato solo alla predestinazione assoluta e, con la nostra connotazione, non esiste nella Bibbia (Ga 6:7-81). Il fatalismo* è un termine sconosciuto al cristiano proprio perché, volutamente, può accettare o rifiutare la salvezza offertagli. Il credente si fida del sacrificio salvifico di Cristo (At 4:122), perciò si sente sicuro al riparo di quel lavacro prezioso. Vedi Fatalismo*
Galati 6:7 Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio; perché quello che l'uomo avrà seminato, quello pure mieterà. 6:8 Perché chi semina per la sua carne, mieterà corruzione dalla carne; ma chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna.
Atti 4:12 In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati».
Ovviamente questa è un’espressione simbolica derivante dalla generica dominanza della mano destra. Il credo niceno- costantinopolitano a un certo punto recita: “Credo … (che Gesù) … è salito al cielo, siede alla destra del Padre …”. Nella Bibbia troviamo spesso questo concetto espresso in tre forme: a) riferito a Gesù (Mc 16:19; At 2:32-33; Eb 10:12; 12:2; 1 Pt 3:221); b) riferito a Cristo (Ro 8:34; Ef 1:20; Co 3:12) e riferito al “Figlio dell’Uomo” (Mt 26:64; Mc 14:62; Lc 22:69; At 7:55-563).
Marco 16:19 Il Signore Gesù dunque, dopo aver loro parlato, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Atti 2:32 Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato; di ciò, noi tutti siamo testimoni. 2:33 Egli dunque, essendo stato esaltato dalla destra di Dio e avendo ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello che ora vedete e udite. Ebrei 10:12 Gesù, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è seduto alla destra di Dio, Ebrei 12:2 fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio. 1Pietro 3:22 che, asceso al cielo, sta alla destra di Dio, dove angeli, principati e potenze gli sono sottoposti.
Romani 8:34 Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi. Efesini 1:20 Questa potente efficacia della sua forza egli l'ha mostrata in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra nel cielo, Colossesi 3:1 Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio.
Romani 8:34 Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi. Efesini 1:20 Questa potente efficacia della sua forza egli l'ha mostrata in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra nel cielo, Colossesi 3:1 Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio.
Termine che identifica una corrente di pensiero secondo la quale tutti gli eventi che accadono debbano essere interpretati come l’inevitabile conseguenza di cause precise e quindi possano essere considerati casi specifici di una legge più generale. Alcuni teologi hanno argomentato dal punto di vista biblico questo movimento affermando che l’onnipotenza di Dio non sia compatibile con cause esterne secondarie.
Pur essendo inclusi nella versione della “Septuaginta”, questi libri dell’A.T. sono respinti come “apocrifi” sia dagli Ebrei, sia dai protestanti perché non ritenuti ispirati o contenenti errori. Giuditta, Tobia, 1° e 2° Maccabei, Preghiera di Azaria, Susanna, Bel e il Drago, parti di Ester e Daniele sono tutti scritti in greco, nel corso del II secolo a.C. da autori ignoti. Sono pseudo-epigrafici* del II secolo a.C. Sapienza (di Salomone) e Baruc (di Baruc) scritti in greco; Lettera di Geremia (di Geremia), scritta in greco, tra il IV e il II secolo a.C. e Siracide (di Gesù figlio di Sirac) scrittto in ebraico nel 180 a.C.
In questo libro il Signore ravviva ai superstiti, tramite Mosè, il ricordo degli avvenimenti passati (4:9-10; 4:23-24; 5:15; 7:18-19; 8:2-181; ►9:7; 24:9; 32:7-82), l’importanza di ascoltare e praticare la Sua Parola (6:4-12; 8:33); il pericolo, sempre presente, di ricadere nel male antico: l’idolatria (8:194). L’insegnamento più importante che possiamo trarre è questo: la liberalità di Dio è grande, infatti, Egli è pronto a concedere a larghe mani (28:1-25) ma esige un’obbedienza totale (8:19-20; 10:12-21; 13:46) negando il perdono agli impenitenti (28:15-207).
Deuteronomio 4:9 Soltanto, bada bene a te stesso e guardati dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno viste, ed esse non ti escano dal cuore finché duri la tua vita. Anzi, falle sapere ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli. 4:10 Ricòrdati del giorno che comparisti davanti al SIGNORE, al tuo Dio, in Oreb, quando il SIGNORE mi disse: «Radunami il popolo e io farò loro udire le mie parole, perché essi imparino a temermi tutto il tempo che vivranno sulla terra e le insegnino ai loro figli». Deuteronomio 4:23 Guardatevi dal dimenticare il patto che il SIGNORE, il vostro Dio, ha stabilito con voi e dal farvi una scultura che sia immagine di qualsiasi cosa che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha proibita. 4:24 Poiché il SIGNORE, il tuo Dio, è un fuoco che divora, un Dio geloso. Deuteronomio 5:15 Ricòrdati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha fatto uscire di là con mano potente e con braccio steso; perciò il SIGNORE, il tuo Dio, ti ordina di osservare il giorno del riposo. Deuteronomio 7:18 Non le temere! Ricòrdati di quello che il SIGNORE, il tuo Dio, fece al faraone e a tutti gli Egiziani; 7:19 ricòrdati delle grandi prove che vedesti con i tuoi occhi, dei miracoli e dei prodigi, della mano potente e del braccio steso con i quali il SIGNORE, il tuo Dio, ti fece uscire dall'Egitto; così farà il SIGNORE, il tuo Dio, a tutti i popoli dei quali hai timore. Deuteronomio 8:2 Ricòrdati di tutto il cammino che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha fatto fare in questi quarant'anni nel deserto per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandamenti. 8:3 Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provar la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per insegnarti che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che vive di tutto quello che procede dalla bocca del SIGNORE. 8:4 Il tuo vestito non ti si è logorato addosso, e il tuo piede non si è gonfiato durante questi quarant'anni. 8:5 Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo corregge suo figlio, così il SIGNORE, il tuo Dio, corregge te. 8:6 Osserva i comandamenti del SIGNORE tuo Dio; cammina nelle sue vie e temilo, 8:7 perché il SIGNORE, il tuo Dio, sta per farti entrare in un buon paese: paese di corsi d'acqua, di laghi e di sorgenti che nascono nelle valli e nei monti; 8:8 paese di frumento, d'orzo, di vigne, di fichi e di melagrane; paese d'ulivi e di miele; 8:9 paese dove mangerai del pane a volontà, dove non ti mancherà nulla; paese dove le pietre sono ferro e dai cui monti scaverai il rame. 8:10 Mangerai dunque e ti sazierai e benedirai il SIGNORE, il tuo Dio, a motivo del buon paese che ti avrà dato. 8:11 Guàrdati dal dimenticare il SIGNORE, il tuo Dio, al punto da non osservare i suoi comandamenti, le sue prescrizioni e le sue leggi che oggi ti do; 8:12 affinché non avvenga, dopo che avrai mangiato a sazietà e avrai costruito e abitato delle belle case, 8:13 dopo che avrai visto il tuo bestiame grosso e minuto moltiplicarsi, accrescersi il tuo argento, il tuo oro e abbondare ogni tua cosa, 8:14 che il tuo cuore si insuperbisca e tu dimentichi il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù; 8:15 che ti ha condotto attraverso questo grande e terribile deserto, pieno di serpenti velenosi e di scorpioni, terra arida, senz'acqua; che ha fatto sgorgare per te acqua dalla roccia durissima; 8:16 che nel deserto ti ha nutrito di manna che i tuoi padri non avevano mai conosciuta, per umiliarti e per provarti, per farti, alla fine, del bene. 8:17 Guàrdati dunque dal dire in cuor tuo: La mia forza e la potenza della mia mano mi hanno procurato queste ricchezze. 8:18 Ricòrdati del SIGNORE tuo Dio, poiché egli ti dà la forza per procurarti ricchezze, per confermare, come fa oggi, il patto che giurò ai tuoi padri.
Deuteronomio 9:7 Ricòrdati, non dimenticare come hai provocato all'ira il SIGNORE, il tuo Dio, nel deserto. Dal giorno che uscisti dal paese d'Egitto, fino al vostro arrivo in questo luogo, siete stati ribelli al SIGNORE. Deuteronomio 24:9 Ricòrdati di quello che il SIGNORE, il tuo Dio, fece a Maria, durante il viaggio, dopo che usciste dall'Egitto. Deuteronomio 32:7 Ricòrdati dei giorni antichi, considera gli anni delle età passate, interroga tuo padre ed egli te lo farà conoscere, i tuoi vecchi ed essi te lo diranno. 32:8 Quando l'Altissimo diede alle nazioni la loro eredità, quando separò i figli degli uomini, egli fissò i confini dei popoli, tenendo conto del numero dei figli d'Israele.
Deuteronomio 6:4 Ascolta, Israele: Il SIGNORE, il nostro Dio, è l'unico SIGNORE. 6:5 Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze. 6:6 Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore; 6:7 li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. 6:8 Te li legherai alla mano come un segno, te li metterai sulla fronte in mezzo agli occhi 6:9 e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle porte della tua città. 6:10 Quando il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà fatto entrare nel paese che giurò ai tuoi padri, Abraamo, Isacco e Giacobbe, di darti; quando ti avrà condotto alle grandi e belle città che non hai edificate, 6:11 alle case piene di ogni bene che non hai accumulato, alle cisterne che non hai scavate, alle vigne e agli uliveti che non hai piantati, quando mangerai e sarai sazio, 6:12 guardati dal dimenticare il SIGNORE che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù. Deuteronomio 8:3 Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provar la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per insegnarti che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che vive di tutto quello che procede dalla bocca del SIGNORE.
Deuteronomio 8:19 Ma se ti dimenticherai del SIGNORE tuo Dio, e seguirai altri dèi e li servirai e ti prostrerai davanti a loro, io vi dichiaro oggi solennemente che certo perirete.
Deuteronomio 28:1 Ora, se tu ubbidisci diligentemente alla voce del SIGNORE tuo Dio, avendo cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti che oggi ti do, il SIGNORE, il tuo Dio, ti metterà al di sopra di tutte le nazioni della terra; 28:2 e tutte queste benedizioni verranno su di te e si compiranno per te, se darai ascolto alla voce del SIGNORE tuo Dio:
Deuteronomio 8:19 Ma se ti dimenticherai del SIGNORE tuo Dio, e seguirai altri dèi e li servirai e ti prostrerai davanti a loro, io vi dichiaro oggi solennemente che certo perirete. 8:20 Perirete come le nazioni che il SIGNORE fa perire davanti a voi, perché non avrete dato ascolto alla voce del SIGNORE vostro Dio. Deuteronomio 10:12 E ora, Israele, che cosa chiede da te il SIGNORE, il tuo Dio, se non che tu tema il SIGNORE, il tuo Dio, che tu cammini in tutte le sue vie, che tu lo ami e serva il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua, 10:13 che tu osservi per il tuo bene i comandamenti del SIGNORE e le sue leggi che oggi ti do? 10:14 Ecco, al SIGNORE tuo Dio appartengono i cieli, i cieli dei cieli, la terra e tutto ciò che essa contiene; 10:15 ma soltanto ai tuoi padri il SIGNORE si affezionò e li amò; poi, dopo di loro, fra tutti i popoli scelse la loro discendenza, cioè voi, come oggi si vede. 10:16 Circoncidete dunque il vostro cuore e non indurite più il vostro collo; 10:17 poiché il SIGNORE, il vostro Dio, è il Dio degli dèi, il Signore dei signori, il Dio grande, forte e tremendo, che non ha riguardi personali e non accetta regali, 10:18 che fa giustizia all'orfano e alla vedova, che ama lo straniero e gli dà pane e vestito. 10:19 Amate dunque lo straniero, poiché anche voi foste stranieri nel paese d'Egitto. 10:20 Temi il SIGNORE, il tuo Dio, servilo, tieniti stretto a lui e giura nel suo nome. 10:21 Egli è l'oggetto delle tue lodi, è il tuo Dio, che ha fatto per te queste cose grandi e tremende che gli occhi tuoi hanno viste. Deuteronomio 13:4 Seguirete il SIGNORE, il vostro Dio, lo temerete, osserverete i suoi comandamenti, ubbidirete alla sua voce, lo servirete e vi terrete stretti a lui.
Deuteronomio 28:15 Ma se non ubbidisci alla voce del SIGNORE tuo Dio, se non hai cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti e tutte le sue leggi che oggi ti do, avverrà che tutte queste maledizioni verranno su di te e si compiranno per te: 28:16 Sarai maledetto nella città e sarai maledetto nella campagna. 28:17 Maledetti saranno il tuo paniere e la tua madia. 28:18 Maledetto sarà il frutto del tuo seno, il frutto della tua terra; maledetti i parti delle tue mucche e delle tue pecore. 28:19 Sarai maledetto al tuo entrare e maledetto al tuo uscire. 28:20 Il SIGNORE manderà contro di te la maledizione, lo spavento e la minaccia in ogni cosa cui metterai mano e che farai, finché tu sia distrutto e tu perisca rapidamente, a causa della malvagità delle tue azioni per la quale mi avrai abbandonato.
Con l’espansione della chiesa primitiva sorse la necessità di definire delle figure appositamente scelte e destinate a particolari compiti al servizio della comunità. La condizione imprescindibile era un’ottima testimonianza di vita sociale, morale e spirituale (At 6:1-41). In pratica avevano il compito di sollevare gli apostoli dalle incombenze amministrative, liberandoli per il ministero della Parola (At 6:42). La loro autorità era sancita con l’imposizione delle mani (At 6:63) e tendeva all’onore comune (1Ti 3:134).
Atti 6:1 In quei giorni, moltiplicandosi il numero dei discepoli, sorse un mormorio da parte degli ellenisti contro gli Ebrei, perché le loro vedove erano trascurate nell'assistenza quotidiana. 6:2 I dodici, convocata la moltitudine dei discepoli, dissero: «Non è conveniente che noi lasciamo la Parola di Dio per servire alle mense. 6:3 Pertanto, fratelli, cercate di trovare fra di voi sette uomini, dei quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. 6:4 Quanto a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministero della Parola».
Atti 6:4 Quanto a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministero della Parola».
Atti 6:6 Li presentarono agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
1Timoteo 3:13 Perché quelli che hanno svolto bene il compito di diaconi, si acquistano un grado onorabile e una grande franchezza nella fede che è in Cristo Gesù.
Nella chiesa primitiva era un servizio in favore della comunità (amministratore, persona di fiducia, aiutante lesto ed efficiente, collaboratore), cui erano delegati fratelli di buona testimonianza (At 6:3; 1 Ti 3:8-10, 12-131) appositamente eletti (At 6:52) e istruiti. Loro compito principale era provvedere all’organizzazione e al soddisfacimento delle esigenze delle persone più deboli e indifese (At 6:13). Ovviamente non si limitavano solo a questo, tant’è che Stefano e Filippo predicavano anche la Parola (At 8:54) compiendo grandi prodigi (At 6:8; 8:6-85). Negli Evangeli possiamo vedere tali figure anche in Marta e Maria (Lc 10:38:42; Gv 12:1-3; Mt 26: 6, 12)6) e nelle pie donne (Mt 27:55; Mc 15:40-41; Lc 8:2-37).
Atti 6:3 Pertanto, fratelli, cercate di trovare fra di voi sette uomini, dei quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. 1Timoteo 3:8 Allo stesso modo i diaconi devono essere dignitosi, non doppi nel parlare, non propensi a troppo vino, non avidi di illeciti guadagni; 3:9 uomini che custodiscano il mistero della fede in una coscienza pura. 3:10 Anche questi siano prima provati; poi svolgano il loro servizio se sono irreprensibili. 1Timoteo 3:12 I diaconi siano mariti di una sola moglie, e governino bene i loro figli e le loro famiglie. 3:13 Perché quelli che hanno svolto bene il compito di diaconi, si acquistano un grado onorabile e una grande franchezza nella fede che è in Cristo Gesù.
Atti 6:5 Questa proposta piacque a tutta la moltitudine; ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmena e Nicola, proselito di Antiochia.
Atti 6:1 In quei giorni, moltiplicandosi il numero dei discepoli, sorse un mormorio da parte degli ellenisti contro gli Ebrei, perché le loro vedove erano trascurate nell'assistenza quotidiana.
Atti 8:5 Filippo, disceso nella città di Samaria, vi predicò il Cristo
Atti 6:8 Ora Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. Atti 8:6 E le folle unanimi prestavano attenzione alle cose dette da Filippo, ascoltandolo e osservando i miracoli che faceva. 8:7 Infatti gli spiriti immondi uscivano da molti indemoniati, mandando alte grida; e molti paralitici e zoppi erano guariti. 8:8 E vi fu grande gioia in quella città.
Luca 10:38 Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio; e una donna, di nome Marta, lo ricevette in casa sua. 10:39 Marta aveva una sorella chiamata Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola. 10:40 Ma Marta, tutta presa dalle faccende domestiche, venne e disse: «Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 10:41 Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose, ma una cosa sola è necessaria. 10:42 Maria ha scelto la parte buona che non le sarà tolta». Giovanni 12:1 Gesù dunque, sei giorni prima della Pasqua, andò a Betania dov'era Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. 12:2 Qui gli offrirono una cena; Marta serviva e Lazzaro era uno di quelli che erano a tavola con lui. 12:3 Allora Maria, presa una libbra d'olio profumato, di nardo puro, di gran valore, unse i piedi di Gesù e glieli asciugò con i suoi capelli; e la casa fu piena del profumo dell'olio. Matteo 26:6 Mentre Gesù era a Betania, in casa di Simone il lebbroso, Matteo 26:12 Versando quest'olio sul mio corpo, lo ha fatto in vista della mia sepoltura.
Questo termine identifica la ricerca di un processo di costruzione di un testo nel suo contesto storico proiettato nel trascorrere del tempo, individuando, ove ve ne siano, le sue stratigrafie. Quest’approccio è assolutamente irrinunciabile quando si vuol compenetrare la dinamicità storica dal racconto biblico. Ecco un esempio: il codice dell’alleanza espresso in Es 21:23-251 (legge del taglione), riflette una situazione socio politica e religiosa ben diversa da quella di Le 18:26-302 (moniti per la moralità) o in Le 19:2; 20:7-8; 21:10-15; 23:223 etc. (leggi sulla santità). Nei metodi diacronici possiamo inserire la critica testuale, storica, letteraria, delle tradizioni, delle fonti, delle forme e dei generi letterari, della redazione e della composizione. Vedi anche sincronia*.
Esodo 21:23 ma se ne segue danno, darai vita per vita, 21:24 occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, 1:25 scottatura per scottatura, ferita per ferita, contusione per contusione.
Levitico 18:28 Badate che, se contaminate il paese, esso non vi vomiti come ha vomitato le nazioni che vi stavano prima di voi. 18:29 Poiché tutti quelli che commetteranno qualcuna di queste cose abominevoli saranno tolti via dal mezzo del loro popolo. 18:30 Osserverete dunque i miei ordini e non seguirete nessuno di quei costumi abominevoli che sono stati seguiti prima di voi, e non vi contaminerete con essi. Io sono il SIGNORE vostro Dio"».
Levitico 19:2 «Parla a tutta la comunità dei figli d'Israele, e di' loro: "Siate santi, perché io, il SIGNORE vostro Dio, sono santo. Levitico 20:7 Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono il SIGNORE vostro Dio. 20:8 Osservate le mie leggi, e mettetele in pratica. Io sono il SIGNORE, e vi santifico. Levitico 21:10 «"Il sommo sacerdote che sta al di sopra dei suoi fratelli, sul capo del quale è stato sparso l'olio dell'unzione e che è stato consacrato e indossa i paramenti sacri, non si scoprirà il capo e non si straccerà le vesti. 21:11 Non si avvicinerà ad alcun cadavere; non si renderà impuro neppure per suo padre e per sua madre. 21:12 Non uscirà dal santuario e non profanerà il santuario del suo Dio, perché l'olio dell'unzione del suo Dio è su di lui come un diadema. Io sono il SIGNORE. Levitico 23:22 Quando mieterete la raccolta della vostra terra, non mieterai fino ai margini il tuo campo e non raccoglierai ciò che resta da spigolare della tua raccolta; lo lascerai per il povero e per lo straniero. Io sono il SIGNORE vostro Dio"».
Anticamente, il diadema era costituito da una fascia di tessuto portata sul capo quale simbolo di appartenenza religiosa (Es 29:5-7; 39:30; Le 8:91). Nel tempo si è trasformato in prezioso ornamento a contraddistinguere l’autorità e la sovranità (2 Sa 1:10; 2 Re 11:12; 2 Cr 23:112. Per il suo fasto, idealmente, la saggezza gli è stata paragonata (Pr 4:7-93) come, altresì il Signore degli eserciti cui solo va tributato l’onore (Is 28:5-64). Il ritorno di Cristo cambierà la tristezza d’Israele (Is 61:3; Za 9:165) e il credente esulterà per la salvezza ricevuta (Is 61:106).
Esodo 29:5 Poi prenderai i paramenti e vestirai Aaronne della tunica, del manto dell'efod, dell'efod e del pettorale e lo cingerai della cintura artistica dell'efod. 29:6 Gli porrai in capo il turbante e metterai sul turbante il santo diadema. 29:7 Poi prenderai l'olio dell'unzione, glielo spanderai sul capo e l'ungerai. Esodo 39:30 Fecero d'oro puro la lamina del sacro diadema e vi incisero, come si incide sopra un sigillo: Santo al SIGNORE. Levitico 8:9 Poi gli mise in capo il turbante e sul davanti del turbante pose la lamina d'oro, il santo diadema, come il SIGNORE aveva ordinato a Mosè.
2 Samuele 1:10 Io dunque mi avvicinai e lo uccisi, perché sapevo che, una volta caduto, non avrebbe potuto vivere. Poi presi il diadema che egli aveva in capo, il braccialetto che aveva al braccio, e li ho portati qui al mio signore». 2 Re 11:12 Allora il sacerdote condusse fuori il figlio del re, gli pose in testa il diadema e gli consegnò la legge. E lo proclamarono re, lo unsero e, battendo le mani, esclamarono: «Viva il re!» 2 Cronache 23:11 Allora condussero fuori il figlio del re, gli posero in testa il diadema, gli consegnarono la legge, e lo proclamarono re; Ieoiada e i suoi figli lo unsero, ed esclamarono: «Viva il re!»
Proverbi 4:7 … il principio della saggezza è: Acquista la saggezza; sì, a costo di quanto possiedi, acquista l'intelligenza; 4:8 esaltala, ed essa t'innalzerà; essa ti coprirà di gloria quando l'avrai abbracciata; 4:9 essa ti metterà sul capo una corona di grazia, ti farà dono di un magnifico diadema».
Isaia 28:5 In quel giorno il SIGNORE degli eserciti sarà una splendida corona, un diadema d'onore al resto del suo popolo, 28:6 uno spirito di giustizia a colui che siede come giudice, la forza di quelli che respingono il nemico fino alle sue porte.
Isaia 61:3 … per mettere, per dare agli afflitti di Sion un diadema invece di cenere, olio di gioia invece di dolore, il mantello di lode invece di uno spirito abbattuto affinché siano chiamati terebinti di giustizia, la piantagione del SIGNORE per mostrare la sua gloria. Zaccaria 9:16 Il SIGNORE, il loro Dio, li salverà, in quel giorno, come il gregge del suo popolo; perché saranno come pietre di un diadema, che rifulgeranno sulla sua terra.