Dizionario Biblico

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Tipologia (dal greco typos – stampo, modello e logia - studio)

Un “tipo” è una figura o rappresentazione di qualcosa che deve ancora venire. Biblicamente, anticipa (prefigura) già nell’AT la Persona di Cristo o le cose a Lui attinenti (la salvezza) con un “ombra di beni futuri” (Eb 8:5; 9:231). Gli esempi più conosciuti sono: l’agnello pasquale, (Es 12:262); ►27-51; Gv 1:293), la manna (Es 16:234, ►24-365Gv 6:1-346, ►35-717), e la roccia nel deserto dalla quale sgorgò l’acqua (Es 17:1-168, ►1 Cor 10:1-339). Il “tipo” può essere rappresentato da: una persona (Mosè, Giuseppe), un animale (vitello), un edificio (il Tempio), un cibo (olio, pane), un evento (la creazione, l’esodo), un luogo (Egitto, Canaan), un rito (i sacrifici), ecc.

Ebrei 8:5 Essi celebrano un culto che è rappresentazione e ombra delle cose celesti, come Dio disse a Mosè quando questi stava per costruire il tabernacolo: «Guarda», disse, «di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte». Ebrei 9:23 Era dunque necessario che i simboli delle realtà celesti fossero purificati con questi mezzi. Ma le cose celesti stesse dovevano essere purificate con sacrifici più eccellenti di questi.

Esodo 12:1 Il SIGNORE parlò a Mosè e ad Aaronne nel paese d'Egitto, dicendo: 12:2 «Questo mese sarà per voi il primo dei mesi: sarà per voi il primo dei mesi dell'anno. 12:3 Parlate a tutta la comunità d'Israele e dite: "Il decimo giorno di questo mese, ognuno prenda un agnello per famiglia, un agnello per casa; 12:4 se la casa è troppo poco numerosa per un agnello, se ne prenda uno in comune con il vicino di casa più prossimo, tenendo conto del numero delle persone. Voi conterete ogni persona secondo quello che può mangiare dell'agnello. 12:5 Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, dell'anno; potrete prendere un agnello o un capretto. 12:6 Lo serberete fino al quattordicesimo giorno di questo mese, e tutta la comunità d'Israele, riunita, lo sacrificherà al tramonto. 12:7 Poi si prenda del sangue d'agnello e lo si metta sui due stipiti e sull'architrave della porta delle case dove lo si mangerà. 12:8 Se ne mangi la carne in quella notte; la si mangi arrostita al fuoco, con pane azzimo e con erbe amare. 12:9 Non mangiatelo poco cotto o lessato nell'acqua, ma sia arrostito al fuoco con la testa, le gambe e le interiora. 12:10 Non lasciatene avanzo alcuno fino alla mattina. Quello che sarà rimasto fino alla mattina, bruciatelo con il fuoco. 12:11 Mangiatelo in questa maniera: con i vostri fianchi cinti, con i vostri calzari ai piedi e con il vostro bastone in mano; e mangiatelo in fretta: è la Pasqua del SIGNORE. 12:12 Quella notte io passerò per il paese d'Egitto, colpirò ogni primogenito nel paese d'Egitto, tanto degli uomini quanto degli animali, e farò giustizia di tutti gli dèi d'Egitto. Io sono il SIGNORE. 12:13 Il sangue vi servirà di segno sulle case dove sarete; quand'io vedrò il sangue, passerò oltre, e non vi sarà piaga su di voi per distruggervi, quando colpirò il paese d'Egitto.12:14 Quel giorno sarà per voi un giorno di commemorazione, e lo celebrerete come una festa in onore del SIGNORE; lo celebrerete di età in età come una legge perenne. 12:15 Per sette giorni mangerete pani azzimi. Fin dal primo giorno toglierete ogni lievito dalle vostre case; perché, chiunque mangerà pane lievitato, dal primo giorno fino al settimo, sarà tolto via da Israele.12:16 Il primo giorno avrete una riunione sacra, e un'altra il settimo giorno. Non si faccia nessun lavoro in quei giorni; si prepari soltanto quello che è necessario a ciascuno per mangiare, e non altro. 12:17 Osservate dunque la festa degli Azzimi; poiché in quello stesso giorno io avrò fatto uscire le vostre schiere dal paese d'Egitto; osservate dunque quel giorno di età in età, come un'istituzione perenne. 12:18 Mangiate pani azzimi dalla sera del quattordicesimo giorno del mese, fino alla sera del ventunesimo giorno. 12:19 Per sette giorni non si trovi lievito nelle vostre case, perché chiunque mangerà qualcosa di lievitato, sarà tolto via dalla comunità d'Israele, sia egli straniero o nativo del paese. 12:20 Non mangiate nulla di lievitato; dovunque abiterete, mangerete pani azzimi"». 12:21 Mosè dunque chiamò tutti gli anziani d'Israele e disse loro: «Andate a procurarvi degli agnelli per le vostre famiglie, e immolate la Pasqua. 12:22 Poi prendete un mazzetto d'issopo, intingetelo nel sangue che sarà nel catino e con quel sangue spruzzate l'architrave e i due stipiti delle porte. Nessuno di voi varchi la porta di casa sua, fino al mattino. 12:23Infatti, il SIGNORE passerà per colpire gli Egiziani; e, quando vedrà il sangue sull'architrave e sugli stipiti, allora il SIGNORE passerà oltre la porta e non permetterà allo sterminatore di entrare nelle vostre case per colpirvi. 12:24 Osservate dunque questo come un'istituzione perenne per voi e per i vostri figli. 12:25 Quando sarete entrati nel paese che il SIGNORE vi darà, come ha promesso, osservate questo rito. 12:26 Quando i vostri figli vi diranno: "Che significa per voi questo rito?"

12:27 risponderete: "Questo è il sacrificio della Pasqua in onore del SIGNORE, il quale passò oltre le case dei figli d'Israele in Egitto, quando colpì gli Egiziani e salvò le nostre case"». Il popolo s'inchinò e adorò. 12:28 Poi i figli d'Israele andarono e fecero così; fecero come il SIGNORE aveva ordinato a Mosè e ad Aaronne. 12:29 A mezzanotte, il SIGNORE colpì tutti i primogeniti nel paese d'Egitto, dal primogenito del faraone che sedeva sul suo trono al primogenito del carcerato che era in prigione, e tutti i primogeniti del bestiame. 12:30 Il faraone si alzò di notte, egli e tutti i suoi servitori e tutti gli Egiziani; e vi fu un grande lamento in Egitto, perché non c'era casa dove non vi fosse un morto. 12:31 Egli chiamò Mosè ed Aaronne, di notte, e disse: «Alzatevi, partite di mezzo al mio popolo, voi e i figli d'Israele. Andate a servire il SIGNORE, come avete detto. 12:32 Prendete le vostre greggi e i vostri armenti, come avete detto; andatevene, e benedite anche me!»12:33 Gli Egiziani fecero pressione sul popolo per affrettare la sua partenza dal paese, perché dicevano: «Qui moriamo tutti!» 12:34 Il popolo portò via la sua pasta prima che fosse lievitata; avvolse le sue madie nei suoi vestiti e se le mise sulle spalle. 12:35 I figli d'Israele fecero come aveva detto Mosè: domandarono agli Egiziani oggetti d'argento, oggetti d'oro e vestiti; 12:36 il SIGNORE fece in modo che il popolo ottenesse il favore degli Egiziani, i quali gli diedero quanto domandava. Così spogliarono gli Egiziani. 12:37 I figli d'Israele partirono da Ramses per Succot, in numero di circa seicentomila uomini a piedi, senza contare i bambini. 12:38 Una folla di gente di ogni specie salì anch'essa con loro. Avevano pure greggi, armenti, bestiame in grandissima quantità. 12:39 Fecero cuocere la pasta che avevano portata dall'Egitto, e ne fecero delle focacce azzime, perché la pasta non era lievitata. Cacciati dall'Egitto, non avevano potuto indugiare né prendere provviste.12:40 Il tempo che i figli d'Israele abitarono in Egitto fu di quattrocentotrent'anni. 12:41 Al termine dei quattrocentotrent'anni, proprio il giorno che finivano, tutte le schiere del SIGNORE uscirono dal paese d'Egitto. 12:42 Questa è una notte da celebrarsi in onore del SIGNORE, perché egli li fece uscire dal paese d'Egitto; questa è la notte di veglia in onore del SIGNORE per tutti i figli d'Israele, di generazione in generazione. 12:43 Il SIGNORE disse a Mosè e ad Aaronne: «Questa è la norma della Pasqua: Nessuno straniero ne mangi, 12:44 ma ogni schiavo che avrai comprato potrà mangiarne, dopo essere stato circonciso. 12:45 Lo straniero di passaggio e il mercenario non potranno mangiarne. 12:46 Si mangi ogni agnello per intero in una casa. Non portate fuori casa nulla della sua carne e non gli spezzate neanche un osso. 12:47 Tutta la comunità d'Israele celebri la Pasqua. 12:48 Quando uno straniero soggiornerà con te e vorrà fare la Pasqua in onore del SIGNORE, siano prima circoncisi tutti i maschi della sua famiglia. Poi venga pure a fare la Pasqua, e sia come un nativo del paese; ma nessun incirconciso ne mangi. 12:49 Vi sia un'unica legge per il nativo del paese e per lo straniero che soggiorna in mezzo a voi». 12:50 Tutti i figli d'Israele fecero così; fecero come il SIGNORE aveva ordinato a Mosè e ad Aaronne.12:51 Quello stesso giorno il SIGNORE fece uscire i figli d'Israele, ordinati per schiere, dal paese d'Egitto. Giovanni 1:29 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!

Esodo 16:1 Tutta la comunità dei figli d'Israele partì da Elim e giunse al deserto di Sin, che è tra Elim e il Sinai, il quindicesimo giorno del secondo mese dopo la loro partenza dal paese d'Egitto. 16:2 Tutta la comunità dei figli d'Israele mormorò contro Mosè e contro Aaronne nel deserto. 16:3 I figli d'Israele dissero loro: «Fossimo pur morti per mano del SIGNORE nel paese d'Egitto, quando sedevamo intorno a pentole piene di carne e mangiavamo pane a sazietà! Voi ci avete condotti in questo deserto perché tutta questa assemblea morisse di fame!» 16:4 Allora il SIGNORE disse a Mosè: «Ecco, io farò piovere pane dal cielo per voi; il popolo uscirà e ne raccoglierà ogni giorno il necessario per la giornata; così lo metterò alla prova e vedrò se cammina o no secondo la mia legge. 16:5 Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che hanno portato a casa, dovrà essere il doppio di quello che raccolgono ogni altro giorno». 16:6 Mosè e Aaronne dissero a tutti i figli d'Israele: «Questa sera voi conoscerete che il SIGNORE è colui che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto. 16:7 Domattina vedrete la gloria del SIGNORE, poiché egli ha udito i vostri mormorii contro il SIGNORE. Quanto a noi, che cosa siamo perché mormoriate contro di noi?» 16:8 E Mosè disse: «Vedrete la gloria del SIGNORE quando stasera egli vi darà carne da mangiare e domattina pane a sazietà; perché il SIGNORE ha udito le lagnanze che voi mormorate contro di lui. Noi infatti, che cosa siamo? I vostri mormorii non sono contro di noi, ma contro il SIGNORE». 16:9 Poi Mosè disse ad Aaronne: «Di' a tutta la comunità dei figli d'Israele: "Avvicinatevi alla presenza del SIGNORE, perché egli ha udito i vostri mormorii"». 16:10 Mentre Aaronne parlava a tutta la comunità dei figli d'Israele, questi volsero gli occhi verso il deserto, ed ecco la gloria del SIGNORE apparire nella nuvola. 16:11 E il SIGNORE disse a Mosè: 16:12 «Io ho udito i mormorii dei figli d'Israele; parla loro così: "Al tramonto mangerete carne e domattina sarete saziati di pane; e conoscerete che io sono il SIGNORE, il vostro Dio"». 16:13 La sera stessa arrivarono delle quaglie che ricoprirono il campo. La mattina c'era uno strato di rugiada intorno al campo; 16:14 e quando lo strato di rugiada fu sparito, ecco sulla superficie del deserto una cosa minuta, tonda, minuta come brina sulla terra. 16:15 I figli d'Israele, quando l'ebbero vista, si dissero l'un l'altro: «Che cos'è?» perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «Questo è il pane che il SIGNORE vi dà da mangiare. 16:16 Ecco quello che il SIGNORE ha comandato: "Ognuno ne raccolga quanto gli basta per il suo nutrimento: un omer a testa, secondo il numero delle persone che vivono con voi; ognuno ne prenda per quelli che sono nella sua tenda"». 16:17 I figli d'Israele fecero così, ne raccolsero gli uni più e gli altri meno.16:18 Lo misurarono con l'omer; chi ne aveva raccolto molto non ne ebbe in eccesso; e chi ne aveva raccolto poco non gliene mancava. Ognuno ne raccolse quanto gliene occorreva per il suo nutrimento. 16:19 Mosè disse loro: «Nessuno ne conservi fino a domattina». 16:20 Ma alcuni non ubbidirono a Mosè e ne conservarono fino all'indomani. Quello imputridì e fu infestato dai vermi; e Mosè si adirò contro costoro. 16:21 Così lo raccoglievano tutte le mattine: ciascuno nella misura che bastava al suo nutrimento; e quando il sole diventava caldo, quello si scioglieva. 16:22 Il sesto giorno raccolsero il doppio di quel pane: due omer per ciascuno. Tutti i capi della comunità vennero a dirlo a Mosè. 16:23 Ed egli disse loro: «Questo è quello che ha detto il SIGNORE: "Domani è un giorno solenne di riposo: un sabato sacro al SIGNORE; fate cuocere oggi quello che avete da cuocere, e fate bollire quello che avete da bollire; tutto quel che vi avanza, riponetelo e conservatelo fino a domani"».

16:24 Essi dunque lo misero da parte fino all'indomani, come Mosè aveva ordinato, e quello non imputridì e non fu infestato dai vermi. 16:25 Mosè disse: «Mangiatelo oggi, perché oggi è il sabato sacro al SIGNORE; oggi non ne troverete nei campi. 16:26 Raccoglietene durante sei giorni; ma il settimo giorno è il sabato; in quel giorno non ve ne sarà».  16:27 Il settimo giorno alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, ma non ne trovarono. 16:28 Allora il SIGNORE disse a Mosè: «Fino a quando rifiuterete di osservare i miei comandamenti e le mie leggi? 16:29 Guardate che il SIGNORE vi ha dato il sabato. Per questo, il sesto giorno egli vi dà del pane per due giorni. Perciò ognuno stia dov'è, nessuno esca dalla sua tenda il settimo giorno». 16:30 Così il popolo si riposò il settimo giorno. 16:31 La casa d'Israele chiamò quel pane manna; esso era simile al seme del coriandolo; era bianco, e aveva il gusto di schiacciata fatta col miele. 16:32 Mosè disse: «Questo è quello che il SIGNORE ha ordinato: "Riempi un omer di manna, perché sia conservato per i vostri discendenti, perché vedano il pane col quale vi ho nutriti nel deserto, quando vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto"». 16:33 E Mosè disse ad Aaronne: «Prendi un vaso, mettici dentro un omer di manna, e deponilo davanti al SIGNORE, perché sia conservato per i vostri discendenti». 16:34 Secondo l'ordine che il SIGNORE aveva dato a Mosè, Aaronne lo depose davanti alla Testimonianza, perché fosse conservato. 16:35 I figli d'Israele mangiarono la manna per quarant'anni, finché arrivarono in terra abitata. Mangiarono la manna finché giunsero ai confini del paese di Canaan. 16:36 L'omer è la decima parte dell'efa.

Giovanni 6:1 Dopo queste cose Gesù se ne andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè il mare di Tiberiade. 6:2 Una gran folla lo seguiva, perché vedeva i miracoli che egli faceva sugli infermi. 6:3 Ma Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. 6:4 Or la Pasqua, la festa dei Giudei, era vicina. 6:5 Gesù dunque, alzati gli occhi e vedendo che una gran folla veniva verso di lui, disse a Filippo: «Dove compreremo del pane perché questa gente abbia da mangiare?» 6:6 Diceva così per metterlo alla prova; perché sapeva bene quello che stava per fare. 6:7 Filippo gli rispose: «Duecento denari di pani non bastano perché ciascuno ne riceva un pezzetto». 6:8 Uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro, gli disse:6:9 «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cosa sono per tanta gente?» 6:10 Gesù disse: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. La gente dunque si sedette, ed erano circa cinquemila uomini. 6:11 Gesù, quindi, prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì alla gente seduta; lo stesso fece dei pesci, quanti ne vollero. 6:12Quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché niente si perda». 6:13 Essi quindi li raccolsero e riempirono dodici ceste di pezzi che di quei cinque pani d'orzo erano avanzati a quelli che avevano mangiati.6:14 La gente dunque, avendo visto il miracolo che Gesù aveva fatto, disse: «Questi è certo il profeta che deve venire nel mondo». 6:15 Gesù, quindi, sapendo che stavano per venire a rapirlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, tutto solo.6:16 Quando fu sera, i suoi discepoli scesero al mare 6:17 e, montati in una barca, si dirigevano all'altra riva, verso Capernaum. Era già buio e Gesù non era ancora venuto presso di loro. 6:18 Il mare era agitato, perché tirava un forte vento. 6:19 Com'ebbero remato per circa venticinque o trenta stadi, videro Gesù camminare sul mare e accostarsi alla barca; ed ebbero paura. 6:20 Ma egli disse loro: «Sono io, non temete». 6:21 Essi dunque lo vollero prendere nella barca, e subito la barca toccò terra là dove erano diretti. 6:22 La folla che era rimasta sull'altra riva del mare aveva notato che non c'era là altro che una barca sola, e che Gesù non vi era entrato con i suoi discepoli, ma che i discepoli erano partiti da soli.6:23 Altre barche erano giunte da Tiberiade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie. 6:24 La folla, dunque, quando ebbe visto che Gesù non era là e che non vi erano i suoi discepoli, montò in quelle barche, e andò a Capernaum in cerca di Gesù. 6:25 Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì, quando sei giunto qui?»6:26 Gesù rispose loro: «In verità, in verità vi dico che voi mi cercate, non perché avete visto dei segni miracolosi, ma perché avete mangiato dei pani e siete stati saziati. 6:27 Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà; poiché su di lui il Padre, cioè Dio, ha apposto il proprio sigillo». 6:28 Essi dunque gli dissero: «Che dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?» 6:29 Gesù rispose loro: «Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». 6:30 Allora essi gli dissero: «Quale segno miracoloso fai, dunque, perché lo vediamo e ti crediamo? Che operi? 6:31 I nostri padri mangiarono la manna nel deserto, come è scritto: "Egli diede loro da mangiare del pane venuto dal cielo"». 6:32 Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che non Mosè vi ha dato il pane che viene dal cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane che viene dal cielo. 6:33 Poiché il pane di Dio è quello che scende dal cielo, e dà vita al mondo». 6:34 Essi quindi gli dissero: «Signore, dacci sempre di codesto pane».

6:35 Gesù disse loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete. 6:36 Ma io ve l'ho detto: "Voi mi avete visto, eppure non credete!" 6:37 Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori; 6:38 perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 6:39 Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell'ultimo giorno. 6:40 Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno». 6:41 Perciò i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane che è disceso dal cielo». 6:42 Dicevano: «Non è costui Gesù, il figlio di Giuseppe, del quale conosciamo il padre e la madre? Come mai ora dice: "Io sono disceso dal cielo?"» 6:43 Gesù rispose loro: «Non mormorate tra di voi. 6:44 Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre, che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.6:45 È scritto nei profeti: "Saranno tutti istruiti da Dio". Ogni uomo che ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. 6:46 Perché nessuno ha visto il Padre, se non colui che è da Dio; egli ha visto il Padre. 6:47 In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita eterna. 6:48 Io sono il pane della vita.6:49 I vostri padri mangiarono la manna nel deserto e morirono. 6:50 Questo è il pane che discende dal cielo, affinché chi ne mangia non muoia. 6:51 Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò è la mia carne, [che darò] per la vita del mondo». 6:52 I Giudei dunque discutevano tra di loro, dicendo: «Come può costui darci da mangiare la sua carne?» 6:53 Perciò Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. 6:54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 6:55 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. 6:56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui. 6:57 Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, così chi mi mangia vivrà anch'egli a motivo di me. 6:58 Questo è il pane che è disceso dal cielo; non come quello che i padri mangiarono e morirono; chi mangia di questo pane vivrà in eterno». 6:59Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga di Capernaum. 6:60 Perciò molti dei suoi discepoli, dopo aver udito, dissero: «Questo parlare è duro; chi può ascoltarlo?» 6:61 Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano di ciò, disse loro: «Questo vi scandalizza? 6:62 E che sarebbe se vedeste il Figlio dell'uomo ascendere dov'era prima? 6:63 È lo Spirito che vivifica; la carne non è di alcuna utilità; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. 6:64 Ma tra di voi ci sono alcuni che non credono». Gesù sapeva infatti fin dal principio chi erano quelli che non credevano, e chi era colui che lo avrebbe tradito. 6:65 E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è dato dal Padre». 6:66 Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. 6:67 Perciò Gesù disse ai dodici: «Non volete andarvene anche voi?» 6:68 Simon Pietro gli rispose: «Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna; 6:69 e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio». 6:70 Gesù rispose loro: «Non ho io scelto voi dodici? Eppure, uno di voi è un diavolo!» 6:71 Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota, perché questi, uno dei dodici, stava per tradirlo.

Esodo 17:1 Poi tutta la comunità dei figli d'Israele partì dal deserto di Sin, marciando a tappe secondo gli ordini del SIGNORE. Si accampò a Refidim, ma non c'era acqua da bere per il popolo. 17:2 Allora il popolo protestò contro Mosè e disse: «Dacci dell'acqua da bere». Mosè rispose loro: «Perché protestate contro di me? Perché tentate il SIGNORE?» 17:3 Là il popolo patì la sete e mormorò contro Mosè, dicendo: «Perché ci hai fatto uscire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?» 17:4 Mosè gridò al SIGNORE, dicendo: «Che cosa devo fare per questo popolo? Ancora un po', e mi lapideranno». 17:5 Allora il SIGNORE disse a Mosè: «Mettiti di fronte al popolo e prendi con te alcuni degli anziani d'Israele; prendi anche in mano il bastone col quale hai percosso il Fiume e va'. 17:6 Ecco io starò là davanti a te, sulla roccia che è in Oreb; tu colpirai la roccia: ne scaturirà dell'acqua e il popolo berrà». Mosè fece così in presenza degli anziani d'Israele, 17:7 e a quel luogo mise il nome di Massa e Meriba a causa della protesta dei figli d'Israele, e perché avevano tentato il SIGNORE, dicendo: «Il SIGNORE è in mezzo a noi, sì o no?» 17:8 Allora venne Amalec per combattere contro Israele a Refidim. 17:9 E Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci a combattere contro Amalec; domani io starò sulla vetta del colle con il bastone di Dio in mano». 17:10 Giosuè fece come Mosè gli aveva detto e combatté contro Amalec; e Mosè, Aaronne e Cur salirono sulla vetta del colle. 17:11 E quando Mosè teneva le mani alzate, Israele vinceva; e quando le abbassava, vinceva Amalec. 17:12 Ma le mani di Mosè si facevano pesanti. Allora essi presero una pietra, gliela posero sotto ed egli si sedette; Aaronne e Cur gli tenevano le mani alzate, uno da una parte e l'altro dall'altra. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. 17:13 E Giosuè sconfisse Amalec e la sua gente passandoli a fil di spada.17:14 Il SIGNORE disse a Mosè: «Scrivi questo fatto in un libro, perché se ne conservi il ricordo, e fa' sapere a Giosuè che io cancellerò interamente sotto il cielo la memoria di Amalec». 17:15 Allora Mosè costruì un altare che chiamò «il SIGNORE è la mia bandiera»; e disse: 17:16 «Una mano s'è alzata contro il trono del SIGNORE, perciò il SIGNORE farà guerra ad Amalec di generazione in generazione».

1Corinzi 10:1 Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, passarono tutti attraverso il mare, 10:2 furono tutti battezzati nella nuvola e nel mare, per essere di Mosè; 10:3 mangiarono tutti lo stesso cibo spirituale, 10:4 bevvero tutti la stessa bevanda spirituale, perché bevevano alla roccia spirituale che li seguiva; e questa roccia era Cristo. 10:5 Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque: infatti furono abbattuti nel deserto. 10:6 Or queste cose avvennero per servire da esempio a noi, affinché non siamo bramosi di cose cattive, come lo furono costoro,10:7 e perché non diventiate idolatri come alcuni di loro, secondo quanto è scritto: «Il popolo si sedette per mangiare e bere, poi si alzò per divertirsi». 10:8 Non fornichiamo come taluni di loro fornicarono e ne caddero, in un giorno solo, ventitremila. 10:9 Non tentiamo il Signore, come alcuni di loro lo tentarono, e perirono, morsi dai serpenti. 10:10 Non mormorate, come alcuni di loro mormorarono, e perirono colpiti dal distruttore. 10:11 Ora, queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche. 10:12 Perciò, chi pensa di stare in piedi, guardi di non cadere. 10:13 Nessuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscirne, affinché la possiate sopportare. 10:14 Perciò, miei cari, fuggite l'idolatria. 10:15 Io parlo come a persone intelligenti; giudicate voi su quel che dico. 10:16 Il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse la comunione con il sangue di Cristo? Il pane che noi rompiamo, non è forse la comunione con il corpo di Cristo? 10:17 Siccome vi è un unico pane, noi, che siamo molti, siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a quell'unico pane. 10:18 Guardate l'Israele secondo la carne: quelli che mangiano i sacrifici non hanno forse comunione con l'altare? 10:19 Che cosa sto dicendo? Che la carne sacrificata agli idoli sia qualcosa? Che un idolo sia qualcosa? 10:20 Tutt'altro; io dico che le carni che i pagani sacrificano, le sacrificano ai demòni e non a Dio; or io non voglio che abbiate comunione con i demòni. 10:21 Voi non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; voi non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni. 10:22 O vogliamo forse provocare il Signore a gelosia? Siamo noi più forti di lui? 10:23 Ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa è utile; ogni cosa è lecita, ma non ogni cosa edifica. 10:24 Nessuno cerchi il proprio vantaggio, ma ciascuno cerchi quello degli altri. 10:25Mangiate di tutto quello che si vende al mercato, senza fare inchieste per motivo di coscienza; 10:26 perché al Signore appartiene la terra e tutto quello che essa contiene. 10:27 Se qualcuno dei non credenti v'invita, e voi volete andarci, mangiate di tutto quello che vi è posto davanti, senza fare inchieste per motivo di coscienza. 10:28 Ma se qualcuno vi dice: «Questa è carne di sacrifici», non ne mangiate per riguardo a colui che vi ha avvertito e per riguardo alla coscienza; 10:29alla coscienza, dico, non tua, ma di quell'altro; infatti, perché sarebbe giudicata la mia libertà dalla coscienza altrui? 10:30Se io mangio di una cosa con rendimento di grazie, perché sarei biasimato per quello di cui io rendo grazie? 10:31 Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio. 10:32 Non date motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla chiesa di Dio; 10:33 così come anch'io compiaccio a tutti in ogni cosa, cercando non l'utile mio ma quello dei molti, perché siano salvati.

Tito, lettera a

Questa epistola è scritta da Paolo, forse in Macedonia, intorno all’anno 63-66 d.C.. Tito, greco di nascita (Ga 2:31), fedele collaboratore di Paolo (2 Co 7:6-7, 13; 8:6, 16-19, 23; 2 Ti 4:102), riceve, da lui, l’incarico di organizzare le comunità di Creta (1:53). Con questa missiva l’apostolo intende istruirlo su cosa dire e come realizzare questo compito (3:84); come scegliere i conduttori (1:6-95) e come discostarsi dai millantatori e dalle cose futili (1:10-16; 3:9-116). Gli ribadisce l’importanza della grazia nel favorire il compimento delle buone opere (2:11-13; 3:4-87) affinché la salvezza abbia una manifestazione pratica (2:11-158).

Galati 2:3 Ma neppure Tito, che era con me, ed era greco, fu costretto a farsi circoncidere.

2Corinzi 7:6 Ma Dio, che consola gli afflitti, ci consolò con l'arrivo di Tito; 7:7 e non soltanto con il suo arrivo, ma anche con la consolazione da lui ricevuta in mezzo a voi. Egli ci ha raccontato il vostro vivo desiderio di vedermi, il vostro pianto, la vostra premura per me; così mi sono più che mai rallegrato. 2Corinzi 7:13 Perciò siamo stati consolati; e oltre a questa nostra consolazione ci siamo più che mai rallegrati per la gioia di Tito, perché il suo spirito è stato rinfrancato da voi tutti. 2Corinzi 8:6 Così, noi abbiamo esortato Tito a completare, anche tra voi, quest'opera di grazia, come l'ha iniziata. 2Corinzi 8:16 Ringraziato sia Dio che ha messo in cuore a Tito lo stesso zelo per voi; 2Corinzi 8:19 non solo, ma egli è anche stato scelto dalle chiese come nostro compagno di viaggio in quest'opera di grazia, da noi amministrata per la gloria del Signore stesso e per dimostrare la prontezza dell'animo nostro. 2Corinzi 8:23 Quanto a Tito, egli è mio compagno e collaboratore in mezzo a voi; quanto ai nostri fratelli, essi sono gli inviati delle chiese, e gloria di Cristo. 2Timoteo 4:10 perché Dema, avendo amato questo mondo, mi ha lasciato e se n'è andato a Tessalonica. Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia.

Tito 1:5 Per questa ragione ti ho lasciato a Creta: perché tu metta ordine nelle cose che rimangono da fare, e costituisca degli anziani in ogni città, secondo le mie istruzioni,

Tito 3:8 Certa è quest'affermazione, e voglio che tu insista con forza su queste cose, perché quelli che hanno creduto in Dio abbiano cura di dedicarsi a opere buone. Queste cose sono buone e utili agli uomini.

Tito 1:6 quando si trovi chi sia irreprensibile, marito di una sola moglie, che abbia figli fedeli, che non siano accusati di dissolutezza né insubordinati. 1:7 Infatti bisogna che il vescovo sia irreprensibile, come amministratore di Dio; non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, 1:8 ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, santo, temperante, 1:9 attaccato alla parola sicura, così come è stata insegnata, per essere in grado di esortare secondo la sana dottrina e di convincere quelli che contraddicono.

Tito 1:10 Infatti vi sono molti ribelli, ciarloni e seduttori delle menti, specialmente tra quelli della circoncisione, ai quali bisogna chiudere la bocca; 1:11 uomini che sconvolgono intere famiglie, insegnando cose che non dovrebbero, per amore di un guadagno disonesto. 1:12 Uno dei loro, proprio un loro profeta, disse: «I Cretesi sono sempre bugiardi, male bestie, ventri pigri». 1:13 Questa testimonianza è vera. Perciò riprendili severamente, perché siano sani nella fede, 1:14 e non diano retta a favole giudaiche né a comandamenti di uomini che voltano le spalle alla verità. 1:15 Tutto è puro per quelli che sono puri; ma per i contaminati e gli increduli niente è puro; anzi, sia la loro mente sia la loro coscienza sono impure. 1:16 Professano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, essendo abominevoli e ribelli, incapaci di qualsiasi opera buona. Tito 3:9 Ma quanto alle questioni stolte, alle genealogie, alle contese, e alle dispute intorno alla legge, evitale, perché sono inutili e vane. 3:10 Ammonisci l'uomo settario una volta e anche due; poi evitalo; 3:11 sapendo che un tal uomo è traviato e pecca, condannandosi da sé.

Tito 2:11 Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, 2:12 e ci insegna a rinunziare all'empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, 2:13 aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù. 2:14 Egli ha dato sé stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone. Tito 3:4 Ma quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati manifestati, 3:5 egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo, 3:6 che egli ha sparso abbondantemente su di noi per mezzo di Cristo Gesù, nostro Salvatore, 3:7 affinché, giustificati dalla sua grazia, diventassimo, in speranza, eredi della vita eterna. 3:8 Certa è quest'affermazione, e voglio che tu insista con forza su queste cose, perché quelli che hanno creduto in Dio abbiano cura di dedicarsi a opere buone. Queste cose sono buone e utili agli uomini

Tito 2:11 Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, 2:12 e ci insegna a rinunziare all'empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, 2:13 aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù. 2:14 Egli ha dato sé stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone. 2:15 Parla di queste cose, esorta e riprendi con piena autorità. Nessuno ti disprezzi.

Titubanza: (dal latino titubantia(m) da titubare – titubanza)

È la condizione della persona insicura di sé, esitante nel timore di sbagliare. Spiritualmente dimostra mancanza di fede (Eb 11:61), infatti, ciò che il Signore desidera, per il Suo servizio è esattamente il contrario (2 Cr 29:35-36; Ed 7:25-26; At 11:11-12; 1 Co 9:24-272). Può anche essere una condizione derivante dall’infedeltà (De 28:62-67; Is 22:4-53), dal dubbio (Mt 14:30-31; Lc 24:36-38; Ro 14:23; 2 Co 4:8; Gm 1:2-64) e, persino, dalla meraviglia (Lc 24:1-8; At 2:6-12; 5:22-255).

Ebrei 11:6 Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano.

2Cronache 29:35 C'era pure abbondanza di olocausti, oltre ai grassi dei sacrifici di riconoscenza e alle libazioni degli olocausti. Così fu ristabilito il servizio della casa del SIGNORE. 29:36 Ezechia e tutto il popolo si rallegrarono che Dio avesse ben disposto il popolo, perché la cosa si era fatta senza titubanza. Esdra 7:25 E tu, Esdra, secondo la saggezza di cui il tuo Dio ti ha dotato, stabilisci dei magistrati e dei giudici che amministrino la giustizia a tutto il popolo d'oltre il fiume, a tutti quelli che conoscono le leggi del tuo Dio; e voi fatele conoscere a chi non le conosce. 7:26 Senza esitare farete giustizia di chi non osserverà la legge del tuo Dio e la legge del re, e lo punirete con la morte o con l'esilio, con una multa o con il carcere. Atti 11:11 In quell'istante tre uomini, mandatimi da Cesarea, si presentarono alla casa dove eravamo. 11:12 Lo Spirito mi disse di andar con loro, senza farmene scrupolo. Anche questi sei fratelli vennero con me, ed entrammo in casa di quell'uomo. 1Corinzi 9:24 Non sapete che coloro i quali corrono nello stadio, corrono tutti, ma uno solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo. 9:25 Chiunque fa l'atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, per una incorruttibile. 9:26 Io quindi corro così; non in modo incerto; lotto al pugilato, ma non come chi batte l'aria; 9:27 anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non avvenga che, dopo aver predicato agli altri, io stesso sia squalificato.

Deuteronomio 28:62 Voi rimarrete soltanto in pochi, dopo essere stati numerosi come le stelle del cielo, perché non avrai ubbidito alla voce del SIGNORE tuo Dio. 28:63 Avverrà che come il SIGNORE prendeva piacere a farvi del bene e moltiplicarvi, così il SIGNORE prenderà piacere a farvi perire e a distruggervi; sarete strappati dal paese del quale vai a prendere possesso. 28:64 Il SIGNORE ti disperderà fra tutti i popoli, da una estremità della terra fino all'altra; e là servirai altri dèi, che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuto: il legno e la pietra. 28:65 Fra quelle nazioni non avrai riposo e non vi sarà luogo dove i tuoi piedi possano fermarsi; là il SIGNORE ti darà un cuore tremante, degli occhi che si spengono e un'anima languente. 28:66 La tua vita ti starà davanti come sospesa; tremerai notte e giorno e non sarai sicuro della tua esistenza. 28:67 La mattina dirai: «Fosse pur sera!» e la sera dirai: «Fosse pur mattina!» a causa dello spavento che ti riempirà il cuore e a causa delle cose che vedrai con i tuoi occhi. Isaia 22:4 Perciò dico: «Distogliete da me lo sguardo, io voglio piangere amaramente; non insistete a volermi consolare del disastro della figlia del mio popolo!» 22:5 È infatti un giorno di tumulto, di calpestio, di perplessità, il giorno del Signore, del DIO degli eserciti, nella Valle delle Visioni. Si abbattono le mura, il grido d'angoscia giunge fino ai monti.

Luca 24:1 Ma il primo giorno della settimana, la mattina prestissimo, esse si recarono al sepolcro, portando gli aromi che avevano preparati. 24:2 E trovarono che la pietra era stata rotolata dal sepolcro. 24:3 Ma quando entrarono non trovarono il corpo del Signore Gesù. 24:4 Mentre se ne stavano perplesse di questo fatto, ecco che apparvero davanti a loro due uomini in vesti risplendenti; 24:5 tutte impaurite, chinarono il viso a terra; ma quelli dissero loro: «Perché cercate il vivente tra i morti? 24:6 Egli non è qui, ma è risuscitato; ricordate come egli vi parlò quand'era ancora in Galilea, 24:7 dicendo che il Figlio dell'uomo doveva essere dato nelle mani di uomini peccatori ed essere crocifisso, e il terzo giorno risuscitare». 24:8 Esse si ricordarono delle sue parole. Atti 2:6 Quando avvenne quel suono, la folla si raccolse e fu confusa, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. 2:7 E tutti stupivano e si meravigliavano, dicendo: «Tutti questi che parlano non sono Galilei? 2:8 Come mai li udiamo parlare ciascuno nella nostra propria lingua natìa? 2:9 Noi Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell'Asia, 2:10 della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia cirenaica e pellegrini romani, 2:11 tanto Giudei che proseliti, Cretesi e Arabi, li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue». 2:12 Tutti stupivano ed erano perplessi chiedendosi l'uno all'altro: «Che cosa significa questo?» Atti 5:22 Ma le guardie che vi andarono non li trovarono nella prigione; e, tornate, fecero il loro rapporto, 5:23 dicendo: «La prigione l'abbiamo trovata chiusa con ogni diligenza, e le guardie in piedi davanti alle porte; abbiamo aperto, ma non abbiamo trovato nessuno dentro». 5:24 Quando il capitano del tempio e i capi dei sacerdoti udirono queste cose, rimasero perplessi sul conto loro, non sapendo cosa ciò potesse significare. 5:25 Ma sopraggiunse uno che disse loro: «Ecco, gli uomini che voi metteste in prigione, sono nel tempio, e stanno insegnando al popolo».

Tolleranza (dal latino toler�ntia(m) - tolleranza)

La tolleranza è una disposizione d’animo che permette al prossimo di poter liberamente professare concetti politici, religiosi e sociali differenti dai nostri senza farci scadere nella contrarietà. La Parola c’invita a dimostrarla attraverso l’amore (1 Co 13:4-71), l’accoglienza (Es 22:21; Le 19:33-34; De 10:18-192) e il perdono (Ef 4:2, 32; Co 3:133). L’Eterno stesso pazientò con i nostri progenitori (Ro 3:25; At 17:304) perché non potevano ancora disporre del lavacro del sangue di Gesù, dimostrando, ugualmente, la sua giustizia (Ro 3:265) affinché ogni cuore potesse giungere al ravvedimento (Ro 2:46) e, quindi, alla salvezza (2 Pt 3:157).

1Corinzi 13:4 L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, 13:5 non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, 13:6 non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; 13:7 soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.

Esodo 22:21 «Non maltratterai lo straniero e non l'opprimerai, perché anche voi foste stranieri nel paese d'Egitto. Levitico 19:33 Quando qualche straniero abiterà con voi nel vostro paese, non gli farete torto. 19:34 Tratterete lo straniero, che abita fra voi, come chi è nato fra voi; tu lo amerai come te stesso; poiché anche voi foste stranieri nel paese d'Egitto. Io sono il SIGNORE vostro Dio. Deuteronomio 10:18 che fa giustizia all'orfano e alla vedova, che ama lo straniero e gli dà pane e vestito. 10:19 Amate dunque lo straniero, poiché anche voi foste stranieri nel paese d'Egitto.

Efesini 4:2 con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri con amore, Efesini 4:32 Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo. Colossesi 3:13 Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi.

Romani 3:25 Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, Atti 17:30 Dio dunque, passando sopra i tempi dell'ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano,

Romani 3:26 al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù.

Romani 2:4 Oppure disprezzi le ricchezze della sua bontà, della sua pazienza e della sua costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?

2Pietro 3:15 e considerate che la pazienza del nostro Signore è per la vostra salvezza, come anche il nostro caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data;

Torah (dall’ebraico torah – direzione)

Termine che designa la legge (insegnamento) contenuta nei primi cinque libri (Pentateuco* o Legge di Mosè) della Bibbia (Genesi*,Esodo*, Levitico*, Numeri* e Deuteronomio*). Le copie note  furono distrutte durante il regno di Manasse (696-642 a.C.) ma, miracolosamente ne fu ritrovata una durante la restaurazione del tempio (621 a.C.) fatta da Giosia (2 R 12:4-16; 22:111). I Samaritani, discendenti dei deportati nel 722 a.C. usavano solo il Pentateuco e per questo erano detestati dai Giudei (Gv 4:9; 8:482), ma taluni credettero (Lc 17:12-193;►Gv 4:4-394) e furono d’esempio (Lc 10:30-375).

2Re 12:4 Ioas disse ai sacerdoti: «Tutto il denaro consacrato che sarà portato alla casa del SIGNORE, vale a dire il denaro versato da ogni Israelita censito, il denaro che paga per il suo riscatto personale secondo la stima fatta dal sacerdote, tutto il denaro che qualunque persona decida di portare alla casa del SIGNORE, 12:5 i sacerdoti lo ricevano, ognuno dalle mani dei suoi conoscenti, e se ne servano per fare i restauri alla casa, dovunque si troverà qualcosa da restaurare». 12:6 Ma fino al ventitreesimo anno del re Ioas i sacerdoti non avevano ancora eseguito i restauri alla casa.12:7 Allora il re Ioas chiamò il sacerdote Ieoiada e gli altri sacerdoti, e disse loro: «Perché non restaurate quel che c'è da restaurare nella casa? Da ora in poi dunque non ricevete più denaro dalle mani dei vostri conoscenti, ma lasciatelo per i restauri della casa». 12:8 I sacerdoti acconsentirono a non ricevere più denaro dalle mani del popolo, e a non aver più l'incarico dei restauri della casa. 12:9 Il sacerdote Ieoiada prese una cassa, le fece un buco nel coperchio, e la collocò presso l'altare, a destra, entrando nella casa del SIGNORE; e i sacerdoti che custodivano la soglia vi mettevano tutto il denaro che era portato alla casa del SIGNORE. 12:10 Quando vedevano che c'era molto denaro nella cassa, il segretario del re e il sommo sacerdote salivano a chiudere in sacchetti e contare il denaro che si trovava nella casa del SIGNORE. 12:11Poi consegnavano il denaro così pesato nelle mani dei funzionari preposti ai lavori della casa del SIGNORE, i quali pagavano i falegnami e i costruttori che lavoravano alla casa del SIGNORE, 12:12 i muratori e gli scalpellini; compravano il legname e le pietre da tagliare per restaurare la casa del SIGNORE, e provvedevano a tutte le spese relative ai restauri della casa. 12:13Ma con il denaro portato alla casa del SIGNORE non si fecero, per la casa del SIGNORE, né coppe d'argento, né smoccolatoi, né bacinelle, né trombe, né alcun altro utensile d'oro o d'argento; 12:14 il denaro si dava a quelli che facevano l'opera, ed essi lo impiegavano a restaurare la casa del SIGNORE. 12:15 E non si faceva render conto a quelli nelle cui mani si consegnava il denaro per pagare chi eseguiva il lavoro; perché agivano con fedeltà. 12:16 Il denaro dei sacrifici per la colpa e quello dei sacrifici per il peccato non si portava nella casa del SIGNORE; era per i sacerdoti. 2Re 22:11 Quando il re udì le parole del libro della legge, si stracciò le vesti.

Giovanni 4:9 La Samaritana allora gli disse: «Come mai tu che sei Giudeo chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?» Infatti i Giudei non hanno relazioni con i Samaritani. Giovanni 8:48 I Giudei gli risposero: «Non diciamo noi con ragione che sei un Samaritano e che hai un demonio?»

Luca 17:12 Come entrava in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, i quali si fermarono lontano da lui, 17:13 e alzarono la voce, dicendo: «Gesù, Maestro, abbi pietà di noi!» 17:14 Vedutili, egli disse loro: «Andate a mostrarvi ai sacerdoti». E, mentre andavano, furono purificati. 17:15 Uno di loro vedendo che era purificato, tornò indietro, glorificando Dio ad alta voce; 17:16 e si gettò ai piedi di Gesù con la faccia a terra, ringraziandolo; ed era un samaritano. 17:17 Gesù, rispondendo, disse: «I dieci non sono stati tutti purificati? Dove sono gli altri nove? 17:18 Non si è trovato nessuno che sia tornato per dar gloria a Dio tranne questo straniero?» 17:19 E gli disse: «Àlzati e va'; la tua fede ti ha salvato».

Giovanni 4:4 Or doveva passare per la Samaria. 4:5 Giunse dunque a una città della Samaria, chiamata Sicar, vicina al podere che Giacobbe aveva dato a suo figlio Giuseppe; 4:6 e là c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del cammino, stava così a sedere presso il pozzo. Era circa l'ora sesta. 4:7 Una Samaritana venne ad attingere l'acqua. Gesù le disse: «Dammi da bere». 4:8 (Infatti i suoi discepoli erano andati in città a comprar da mangiare.) 4:9 La Samaritana allora gli disse: «Come mai tu che sei Giudeo chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?» Infatti i Giudei non hanno relazioni con i Samaritani. 4:10 Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: "Dammi da bere", tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell'acqua viva». 4:11 La donna gli disse: «Signore, tu non hai nulla per attingere, e il pozzo è profondo; da dove avresti dunque quest'acqua viva? 4:12 Sei tu più grande di Giacobbe, nostro padre, che ci diede questo pozzo e ne bevve egli stesso con i suoi figli e il suo bestiame?» 4:13 Gesù le rispose: «Chiunque beve di quest'acqua avrà sete di nuovo; 4:14 ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna». 4:15 La donna gli disse: «Signore, dammi di quest'acqua, affinché io non abbia più sete e non venga più fin qui ad attingere». 4:16 Gesù le disse: «Va' a chiamar tuo marito e vieni qua». 4:17 La donna gli rispose: «Non ho marito». E Gesù: «Hai detto bene: "Non ho marito"; 4:18 perché hai avuto cinque mariti; e quello che hai ora, non è tuo marito; in questo hai detto la verità». 4:19 La donna gli disse: «Signore, vedo che tu sei un profeta. 4:20 I nostri padri hanno adorato su questo monte, ma voi dite che a Gerusalemme è il luogo dove bisogna adorare». 4:21 Gesù le disse: «Donna, credimi; l'ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 4:22 Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 4:23 Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. 4:24 Dio è Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verità». 4:25 La donna gli disse: «Io so che il Messia (che è chiamato Cristo) deve venire; quando sarà venuto ci annunzierà ogni cosa». 4:26 Gesù le disse: «Sono io, io che ti parlo!» 4:27 In quel mentre giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che egli parlasse con una donna; eppure nessuno gli chiese: «Che cerchi?» o: «Perché discorri con lei?» 4:28 La donna lasciò dunque la sua secchia, se ne andò in città e disse alla gente: 4:29 «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto; non potrebbe essere lui il Cristo?» 4:30 La gente uscì dalla città e andò da lui. 4:31 Intanto i discepoli lo pregavano, dicendo: «Maestro, mangia». 4:32 Ma egli disse loro: «Io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete». 4:33 Perciò i discepoli si dicevano gli uni gli altri: «Forse qualcuno gli ha portato da mangiare?» 4:34 Gesù disse loro: «Il mio cibo è far la volontà di colui che mi ha mandato, e compiere l'opera sua. 4:35 Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ebbene, vi dico: alzate gli occhi e guardate le campagne come già biancheggiano per la mietitura. 4:36 Il mietitore riceve una ricompensa e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il seminatore e il mietitore si rallegrino insieme. 4:37 Poiché in questo è vero il detto: "L'uno semina e l'altro miete". 4:38 Io vi ho mandati a mietere là dove voi non avete lavorato; altri hanno faticato, e voi siete subentrati nella loro fatica». 4:39 Molti Samaritani di quella città credettero in lui a motivo della testimonianza resa da quella donna: «Egli mi ha detto tutto quello che ho fatto».

Luca 10:30 Gesù rispose: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s'imbatté nei briganti che lo spogliarono, lo ferirono e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 10:31 Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada; e lo vide, ma passò oltre dal lato opposto. 10:32 Così pure un Levita, giunto in quel luogo, lo vide, ma passò oltre dal lato opposto.10:33 Ma un samaritano che era in viaggio, passandogli accanto, lo vide e ne ebbe pietà; 10:34 avvicinatosi, fasciò le sue piaghe, versandovi sopra olio e vino; poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo condusse a una locanda e si prese cura di lui.10:35 Il giorno dopo, presi due denari, li diede all'oste e gli disse: "Prenditi cura di lui; e tutto ciò che spenderai di più, te lo rimborserò al mio ritorno". 10:36 Quale di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s'imbatté nei ladroni?» 10:37Quegli rispose: «Colui che gli usò misericordia». Gesù gli disse: «Va', e fa' anche tu la stessa cosa».

Tormento (dal latino tormentu(m) � macchina bellica o strumento di tortura - patimento)) vedi Afflizione, Dolore, Travaglio, Disperazione, Tormento

Biblicamente il tormento è il destino finale riservato ai malvagi (Lc 16:19-311) ma, in certi casi, il male può riversarlo anche sui viventi in forma di grande prova (Gb 1:12; 2:7-10; 33:19-222), come espressione di potere opprimente (Mt 15:22; Lc 6:19; 9:42; At 5:163) o con fattezze che anticipano il giudizio (Ap 9:3-6; 11:10; 14:9-11; 16:10; 18:4-194). Questo sarà il destino ultimo del gran tentatore e dei suoi infelici accoliti (Mt13:41-42; 25:41; Ap 20:10, 15; 21:85). Vedi Afflizione*, Dolore*, Travaglio*, Disperazioe*, Abbattimento*

Luca 16:19 «C'era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e di bisso, e ogni giorno si divertiva splendidamente; 16:20 e c'era un mendicante, chiamato Lazzaro, che stava alla porta di lui, pieno di ulceri, 16:21 e bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; e perfino i cani venivano a leccargli le ulceri. 16:22 Avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abraamo; morì anche il ricco, e fu sepolto. 16:23 E nel soggiorno dei morti, essendo nei tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abraamo, e Lazzaro nel suo seno; 16:24 ed esclamò: "Padre Abraamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell'acqua per rinfrescarmi la lingua, perché sono tormentato in questa fiamma". 16:25 Ma Abraamo disse: "Figlio, ricòrdati che tu nella tua vita hai ricevuto i tuoi beni e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato. 16:26 Oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una grande voragine, perché quelli che vorrebbero passare di qui a voi non possano, né di là si passi da noi". 16:27 Ed egli disse: "Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre, 16:28 perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, e non vengano anche loro in questo luogo di tormento". 16:29 Abraamo disse: "Hanno Mosè e i profeti; ascoltino quelli". 16:30 Ed egli: "No, padre Abraamo; ma se qualcuno dai morti va a loro, si ravvedranno". 16:31 Abraamo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscita"».

Giobbe 1:12 Il SIGNORE disse a Satana: «Ebbene, tutto quello che possiede è in tuo potere; soltanto, non stender la mano sulla sua persona». E Satana si ritirò dalla presenza del SIGNORE. Giobbe 2:7 Satana si ritirò dalla presenza del SIGNORE e colpì Giobbe di un'ulcera maligna dalla pianta dei piedi alla sommità del capo; Giobbe prese un coccio con cui grattarsi, e si sedette in mezzo alla cenere. 2:8 Sua moglie gli disse: «Ancora stai saldo nella tua integrità? 2:9 Ma lascia stare Dio, e muori!» 2:10 Giobbe le rispose: «Tu parli da donna insensata! Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo di accettare il male?» In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra. Giobbe 33:19 «L'uomo è anche ammonito sul suo letto, dal dolore, dall'agitazione incessante delle sue ossa; 33:20 quand'egli ha in avversione il pane e lo ripugnano i cibi più squisiti; 33:21 la carne gli si consuma e sparisce, mentre le ossa, prima invisibili, gli escon fuori; 33:22 egli si avvicina alla fossa, e la sua vita a quelli che infliggono la morte

Matteo 15:22 Ed ecco una donna cananea di quei luoghi venne fuori e si mise a gridare: «Abbi pietà di me, Signore, Figlio di Davide. Mia figlia è gravemente tormentata da un demonio». Luca 6:19 Quelli che erano tormentati da spiriti immondi erano guariti; e tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva un potere che guariva tutti. Luca 9:42 Mentre il ragazzo si avvicinava, il demonio lo gettò per terra e cominciò a contorcerlo con le convulsioni; ma Gesù sgridò lo spirito immondo, guarì il ragazzo e lo rese a suo padre. Atti 5:16 La folla accorreva dalle città vicine a Gerusalemme, portando malati e persone tormentate da spiriti immondi; e tutti erano guariti.

[iv] Apocalisse 9:3 Dal fumo uscirono sulla terra delle cavallette a cui fu dato un potere simile a quello degli scorpioni della terra. 9:4 E fu detto loro di non danneggiare l'erba della terra, né la verdura, né gli alberi, ma solo gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. 9:5 Fu loro concesso, non di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi con un dolore simile a quello prodotto dallo scorpione quando punge un uomo. 9:6 In quei giorni gli uomini cercheranno la morte ma non la troveranno; brameranno morire ma la morte fuggirà da loro. Apocalisse 11:10 Gli abitanti della terra si rallegreranno di loro e faranno festa e si manderanno regali gli uni agli altri, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra. Apocalisse 14:9 Seguì un terzo angelo, dicendo a gran voce: «Chiunque adora la bestia e la sua immagine, e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, 14:10 egli pure berrà il vino dell'ira di Dio versato puro nel calice della sua ira; e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all'Agnello». 14:11 Il fumo del loro tormento sale nei secoli dei secoli. Chiunque adora la bestia e la sua immagine e prende il marchio del suo nome, non ha riposo né giorno né notte. Apocalisse 16:10 Poi il quinto angelo versò la sua coppa sul trono della bestia. Il suo regno fu avvolto dalle tenebre. Gli uomini si mordevano la lingua per il dolore, Apocalisse 18:4 Poi udii un'altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi; 18:5 perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità. 18:6 Usatele il trattamento che lei usava, datele doppia retribuzione per le sue opere; nel calice in cui ha versato ad altri, versatele il doppio. 18:7 Datele tormento e afflizione nella stessa misura in cui ha glorificato sé stessa e vissuto nel lusso. Poiché dice in cuor suo: "Io sono regina, non sono vedova e non vedrò mai lutto". 18:8 Perciò in uno stesso giorno verranno i suoi flagelli: morte, lutto e fame, e sarà consumata dal fuoco; poiché potente è Dio, il Signore che l'ha giudicata. 18:9 I re della terra, che fornicavano e vivevano in lascivie con lei, quando vedranno il fumo del suo incendio piangeranno e faranno cordoglio per lei. 18:10 Spaventati dai suoi tormenti se ne staranno lontani e diranno: "Ahi! ahi! Babilonia, la gran città, la potente città! Il tuo giudizio è venuto in un momento!" 18:11 I mercanti della terra piangeranno e faranno cordoglio per lei, perché nessuno compra più le loro merci: 18:12 oro, argento, pietre preziose, perle, lino pregiato, porpora, seta, scarlatto, ogni varietà di legno odoroso, ogni varietà di oggetti d'avorio e di legno preziosissimo, rame, ferro, marmo, 18:13 cannella, spezie, profumi, unguenti, incenso, vino, olio, fior di farina, grano, buoi, pecore, cavalli, carri e persino i corpi e le anime di uomini. 18:14 I frutti che l'anima tua desiderava sono andati lontani da te; tutte le cose delicate e sontuose sono perdute per te e non si troveranno mai più. 18:15 I mercanti di queste cose che sono stati arricchiti da lei se ne staranno lontani per timore del suo tormento, piangeranno e faranno cordoglio dicendo: 18:16 "Ahi! ahi! La gran città ch'era vestita di lino fino, di porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle! In un attimo una ricchezza così grande è stata distrutta". 18:17 Tutti i piloti, tutti i naviganti, i marinai e quanti trafficano sul mare se ne staranno lontano 18:18 e vedendo il fumo del suo incendio esclameranno: "Quale città fu mai simile a questa grande città?" 18:19 E si getteranno della polvere sul capo e grideranno, piangeranno e faranno cordoglio dicendo: "Ahi! ahi! La gran città nella quale tutti quelli che avevano navi in mare si erano arricchiti con la sua opulenza! In un attimo è stata ridotta a un deserto".

Matteo 13:41 Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli che raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono l'iniquità, 13:42 e li getteranno nella fornace ardente. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti. Matteo 25:41 Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli! Apocalisse 20:10 E il diavolo che le aveva sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli. Apocalisse 20:15 E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco. Apocalisse 21:8 Ma per i codardi, gl'increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda».

Torpore (dal latino torpôre(m) – da torpçre – restare intorpiditi)

Quello spirituale è paragonabile a una forma di pigrizia veramente pericolosa che porta a vivere adagiandosi sulle esperienze passate (Pr 6:101) impedendo il rinnovamento delle benedizioni divine (Pr 19:152). Non solo conduce alla povertà spirituale (Pr 6:6-113) ma ci espone maggiormente alla tentazione (Mt 26:40-414) e alla penetrazione delle preoccupazioni e dei piaceri mondani (Mt 4:16-195) privandoci della comunione con Dio (Gv 14:23; Eb 4:166) per tradursi, infine, con la perdita della salvezza (Gr 5:4; Mt 10:22; Eb 2:1-37).

Proverbi 6:10 Dormire un po', sonnecchiare un po', incrociare un po' le mani per riposare...

Proverbi 19:15 La pigrizia fa cadere nel torpore, e la persona indolente patirà la fame.

Proverbi 6:6 Va', pigro, alla formica; considera il suo fare e diventa saggio! 6:7 Essa non ha né capo, né sorvegliante, né padrone; 6:8 prepara il suo nutrimento nell'estate e immagazzina il suo cibo al tempo della mietitura. 6:9 Fino a quando, o pigro, te ne starai coricato? Quando ti sveglierai dal tuo sonno? 6:10 Dormire un po', sonnecchiare un po', incrociare un po' le mani per riposare... 6:11 La tua povertà verrà come un ladro, la tua miseria, come un uomo armato.

Matteo 26:40 Poi tornò dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, non siete stati capaci di vegliare con me un'ora sola? 26:41 Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole».

Matteo 4:16 il popolo che stava nelle tenebre, ha visto una gran luce; su quelli che erano nella contrada e nell'ombra della morte una luce si è levata». 4:17 Da quel tempo Gesù cominciò a predicare e a dire: «Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino». 4:18 Mentre camminava lungo il mare della Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone detto Pietro, e Andrea suo fratello, i quali gettavano la rete in mare, perché erano pescatori. 4:19 E disse loro: «Venite dietro a me e vi farò pescatori di uomini».

Giovanni 14:23 Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l'amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui. Ebrei 4:16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.

Geremia 5:4 Io dicevo: «Questi non sono che miseri, insensati che non conoscono la via del SIGNORE, il giudizio del loro Dio»; Matteo 10:22 Sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. Ebrei 2:1 Perciò bisogna che ci applichiamo ancora di più alle cose udite, per timore di essere trascinati lontano da esse. 2:2 Infatti, se la parola pronunziata per mezzo di angeli si dimostrò ferma e ogni trasgressione e disubbidienza ricevette una giusta retribuzione, 2:3 come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza? Questa, dopo essere stata annunziata prima dal Signore, ci è stata poi confermata da quelli che lo avevano udito,

Tracotanza (da tracotàre) vedi Insolenza,

Modo di comportarsi improntato sull’insolenza e sulla presunzione, qualità tipiche del malvagio (Sl 73:3-9; 2 Pt 2:101). È uno dei frutti dell’orgoglio (Is 16:62) e di uno sprezzante e falso senso di superiorità (Is 65:5; Sl 17:10; Pr 12:15-163). Il Signore condanna senza riserve tale comportamento (Is 13:11; Pr 8:13; 2 Pt 2:12, 174) specie se diretto verso il giusto (Sl 31:185), il Suo servo (De 17:12-136) o se sfrutta, presuntuosamente, la Sua autorità (De 18:20-227). Molti sono i moniti (1 Sa 2:3; Sl 12:3; Gm 4:13-178).

Salmi 73:3 Poiché invidiavo i prepotenti, vedendo la prosperità dei malvagi. 73:4 Poiché per loro non vi son dolori, il loro corpo è sano e ben nutrito. 73:5 Non sono tribolati come gli altri mortali, né sono colpiti come gli altri uomini. 73:6 Perciò la superbia li adorna come una collana, la violenza li avvolge come un manto. 73:7 Gli occhi escono loro fuori dalle orbite per il grasso;dal cuor loro traboccano i cattivi pensieri. 73:8 Sbeffeggiano e malvagiamente progettano d'opprimere; parlano dall'alto in basso con arroganza. 73:9 Alzano la loro bocca fino al cielo, e la loro lingua percorre la terra. 2Pt 2:10 e soprattutto quelli che vanno dietro alla carne nei suoi desideri impuri e disprezzano l'autorità.

Isaia 16:6 Noi conosciamo l'orgoglio di Moab, l'orgogliosissima, la sua alterigia, la sua superbia, la sua arroganza, il suo vantarsi senza fondamento!

Isaia 65:5 che dice: "Fatti in là, non ti avvicinare perché io sono più santo di te. Cose simili sono per me come un fumo nel naso, un fuoco che arde da mattina a sera. Salmi 17:10 Sono duri di cuore a causa delle loro ricchezze, la loro bocca parla con arroganza. Proverbi 12:15 La via dello stolto è diritta ai suoi occhi, ma chi ascolta i consigli è saggio. 12:16 Lo stolto lascia scorger subito il suo cruccio, ma chi dissimula un affronto è uomo prudente.

Isaia 13:11 Io punirò il mondo per la sua malvagità e gli empi per la loro iniquità; farò cessare l'alterigia dei superbi e abbatterò l'arroganza dei tiranni. Proverbi 8:13 Il timore del SIGNORE è odiare il male; io odio la superbia, l'arroganza, la via del male e la bocca perversa. 2Pietro 2:12 Ma costoro, come bestie prive di ragione, destinate per natura a essere catturate e distrutte, dicono male di ciò che ignorano, e periranno nella propria corruzione, 2Pietro 2:17 Costoro sono fonti senz'acqua e nuvole sospinte dal vento; a loro è riservata la caligine delle tenebre.

Salmi 31:18 Ammutoliscano le labbra bugiarde che parlano contro il giusto con arroganza, con alterigia e con disprezzo.

Deuteronomio 17:12 L'uomo che avrà la presunzione di non dare ascolto al sacerdote che sta là per servire il SIGNORE, il tuo Dio, o al giudice, quell'uomo morirà; così toglierai via il male da Israele, 17:13 e tutto il popolo udrà la cosa, temerà e non agirà più con presunzione.

Deuteronomio 18:20 Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome qualcosa che io non gli ho comandato di dire o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta sarà messo a morte». 18:21 Se tu dici in cuor tuo: «Come riconosceremo la parola che il SIGNORE non ha detta?» 18:22 Quando il profeta parlerà in nome del SIGNORE e la cosa non succede e non si avvera, quella sarà una parola che il SIGNORE non ha detta; il profeta l'ha detta per presunzione; tu non lo temere.

1Samuele 2:3 Non parlate più con tanto orgoglio; non esca più l'arroganza dalla vostra bocca; poiché il SIGNORE è un Dio che sa tutto e da lui sono pesate le azioni dell'uomo. Salmi 12:3 Il SIGNORE recida tutte le labbra adulatrici, la lingua che parla con arroganza, Giacomo 4:13 E ora a voi che dite: «Oggi o domani andremo nella tale città, vi staremo un anno, trafficheremo e guadagneremo»; 4:14 mentre non sapete quel che succederà domani! Che cos'è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce. 4:15 Dovreste dire invece: «Se Dio vuole, saremo in vita e faremo questo o quest'altro». 4:16 Invece voi vi vantate con la vostra arroganza. Un tale vanto è cattivo. 4:17 Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato.

Tradimento (dal latino tr�dere � consegnare - atto del tradire) vedi Adulterio, Infedeltà, Fornicazione

L’esempio classico è l’atto di Giuda Iscariote (Mt 26:47-50; Gv 18:1-61) che Gesù preannunciò (Mt 26:21-25; Gv 6:64; 13:21-272), stigmatizzò (Lc 22:47-48; Gv 13:10-113), condannò (Mt 26:24; Lc 22:224) e che neppure il rimorso cancellò (Mt 27:3-55). Ma grazie a quell’ignobile atto, oggi, possiamo gioire nel commemorarne l’opera conclusiva (1 Co 11:23-266). Purtroppo, è un’esperienza che anche la chiesa passerà (Mt 24:9-107), come altresì quanti, nel momento del bisogno, dopo aver abbandonato Dio, confideranno nella natura dell’uomo e del mondo (La 1:1-28). Vedi Adulterio*, Infedeltà*, Fornicazione*

Matteo 26:47 Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei dodici, e insieme a lui una gran folla con spade e bastoni, da parte dei capi dei sacerdoti e degli anziani del popolo. 26:48 Colui che lo tradiva, aveva dato loro un segnale, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; prendetelo». 26:49 E in quell'istante, avvicinatosi a Gesù, gli disse: «Ti saluto, Maestro!» e gli diede un lungo bacio. 26:50 Ma Gesù gli disse: «Amico, che cosa sei venuto a fare?» Allora, avvicinatisi, gli misero le mani addosso e lo presero. Giovanni 18:1 Dette queste cose, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Chedron, dov'era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. 18:2 Giuda, che lo tradiva, conosceva anche egli quel luogo, perché Gesù si era spesso riunito là con i suoi discepoli. 18:3 Giuda dunque, presa la coorte e le guardie mandate dai capi dei sacerdoti e dai farisei, andò là con lanterne, torce e armi. 18:4 Ma Gesù, ben sapendo tutto quello che stava per accadergli, uscì e chiese loro: «Chi cercate?» 18:5 Gli risposero: «Gesù il Nazareno!» Gesù disse loro: «Io sono». Giuda, che lo tradiva, era anch'egli là con loro. 18:6 Appena Gesù ebbe detto loro: «Io sono», indietreggiarono e caddero in terra.

Matteo 26:21 Mentre mangiavano, disse: «In verità vi dico: Uno di voi mi tradirà». 26:22 Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono a dirgli uno dopo l'altro: «Sono forse io, Signore?» 26:23 Ma egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. 26:24 Certo, il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo è tradito! Meglio sarebbe per quell'uomo se non fosse mai nato». 26:25 E Giuda, il traditore, prese a dire: «Sono forse io, Maestro?» E Gesù a lui: «Lo hai detto». Giovanni 6:64 Ma tra di voi ci sono alcuni che non credono». Gesù sapeva infatti fin dal principio chi erano quelli che non credevano, e chi era colui che lo avrebbe tradito. Giovanni 13:21 Dette queste cose, Gesù fu turbato nello spirito e, apertamente, così dichiarò: «In verità, in verità vi dico che uno di voi mi tradirà». 13:22 I discepoli si guardavano l'un l'altro, non sapendo di chi parlasse. 13:23 Ora, a tavola, inclinato sul petto di Gesù, stava uno dei discepoli, quello che Gesù amava. 13:24 Simon Pietro gli fece cenno di domandare chi fosse colui del quale parlava. 13:25 Egli, chinatosi sul petto di Gesù, gli domandò: «Signore, chi è?» 13:26 Gesù rispose: «È quello al quale darò il boccone dopo averlo intinto». E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota. 13:27 Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Per cui Gesù gli disse: «Quel che fai, fallo presto».

Luca 22:47 Mentre parlava ancora, ecco una folla; e colui che si chiamava Giuda, uno dei dodici, la precedeva, e si avvicinò a Gesù per baciarlo. 22:48 Ma Gesù gli disse: «Giuda, tradisci il Figlio dell'uomo con un bacio? Giovanni 13:10 Gesù gli disse: «Chi è lavato tutto, non ha bisogno che di aver lavati i piedi; è purificato tutto quanto; e voi siete purificati, ma non tutti». 13:11 Perché sapeva chi era colui che lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete netti».

Matteo 26:24 Certo, il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo è tradito! Meglio sarebbe per quell'uomo se non fosse mai nato». Luca 22:22 Perché il Figlio dell'uomo, certo, se ne va, come è stabilito; ma guai a quell'uomo per mezzo del quale egli è tradito!»

Matteo 27:3 Allora Giuda, che l'aveva tradito, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì, e riportò i trenta sicli d'argento ai capi dei sacerdoti e agli anziani, 27:4 dicendo: «Ho peccato, consegnandovi sangue innocente». Ma essi dissero: «Che c'importa? Pensaci tu». 27:5 Ed egli, buttati i sicli nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi.

1Corinzi 11:23 Poiché ho ricevuto dal Signore quello che vi ho anche trasmesso; cioè, che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane, 11:24 e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». 11:25 Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me. 11:26 Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga».

Matteo 24:9 Allora vi abbandoneranno all'oppressione e vi uccideranno e sarete odiati da tutte le genti a motivo del mio nome. 24:10 Allora molti si svieranno, si tradiranno e si odieranno a vicenda.

Lamentazioni 1:1 Come siede solitaria la città una volta tanto popolosa! È diventata simile a una vedova, lei che era grande fra le nazioni; è stata ridotta tributaria, lei che era principessa fra le provincie! 1:2 Essa piange, piange, durante la notte, le lacrime le rigano le guance; fra tutti i suoi amanti non ha chi la consoli; tutti i suoi amici l'hanno tradita, le sono diventati nemici.

Traditore vedi Tradimento



 
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