Enrico VIII nacque il 28 giugno del 1491 a Greenwich (Inghilterra) e mori il 28 gennaio del 1547 a Londra (Inghilterra)
Enrico VIII Tudor era il secondogenito di Enrico VII (re d’Inghilterra) e di Elisabetta di York.
Appassionato teologo, salì al trono nel 1509. Nel 1521, a seguito della pubblicazione del suo libro “Difesa dei sette sacramenti” con cui condannava la riforma di Lutero e confermava la supremazia pontificia, ricevette dal papa Leone X, il titolo di “Defensor Fidei” (difensore della fede), titolo portato tuttora dai regnanti britannici ma assegnatogli dal parlamento d’Inghilterra (Defender of the Faith) non per la difesa del cattolicesimo, bensì dell’Anglicanesimo.
Nel 1509 sposò Caterina d’Aragona da cui divorziò nel 1533. Nello stesso anno, per problemi dinastici e diplomatici sposò Anna Bolena ma, in seguito alla mancata approvazione di queste nuove nozze, seguite da una bolla di scomunica di Clemente VII, si separò dalla chiesa Cattolica Romana per fondare la chiesa Anglicana. Nel 1534, nonostante Enrico fosse, formalmente, ancora cattolico, il Papa gli revocò il titolo di “Difensore della fede”. Nel 1536 il conflitto con Roma si acuì dopo un’emanazione del parlamento, presieduto dal protestante Thomas Cromwell, con cui la corona si appropriava di buona parte dei beni ecclesiastici. Nel frattempo, dopo diverse vicissitudini familiari, le fortune di Anna Bolena si spensero in una condanna capitale per stregoneria e infedeltà. Questo portò Enrico al terzo matrimonio con la nobile Jane Seymour che morì di parto nel 1537.
Nel 1538, Enrico ricevette un’ulteriore scomunica a seguito della sua decisione di eliminare le chiese dedicate al culto votivo dei santi e, nell’anno successivo, ne incamerò i beni. Nel gennaio del 1540 convolò a nozze con Anna di Cleves, matrimonio che naufragò in soli sei mesi.
Il 28 giugno 1940, giorno in cui avvenne l’esecuzione di Cromwell, Riccardo sposò Caterina Howard, dama di compagnia della sua ultima moglie. Anche questo matrimonio fu di breve durata e Caterina fu giudicata fedifraga e, di conseguenza, portata al patibolo nelle prime settimane del 1542.
Nel 1543, Enrico sposò la sua sesta moglie, Caterina Parr, una ricca vedova, protestante convinta, che contrastò con vivacità il tentennio religioso del marito. Neanche lei, purtroppo, sfuggì agli sbalzi umorali del Re subendo l’accusa di eresia e tradimento. Solo un atto di sottomissione nel 1946, le salvò la vita.
L’otto gennaio 1947, consumato dalle malattie nel fisico e nella mente, Enrico VIII morì a Londra e fu sepolto nel castello di Windsor accanto alla sua terza moglie.
Nel 1539 il parlamento Inglese votò degli articoli con cui si confermava il credo cattolico relativo alla transustanziazione, al celibato dei sacerdoti e all’importanza della confessione personale. Quanti avessero contrastato questo, sarebbero incorsi in gravi sanzioni.
• Con l’Atto di Supremazia Reale (1534) si rivendicano i poteri che la Corona aveva sempre posseduto; poteri che Roma aveva usurpato negli ultimi quattrocento anni.
• Un grande passo avanti per il protestantesimo avvenne nel 1537, quando fu concessa la realizzazione di una versione della Bibbia in volgare. Nel 1538 Thomas Cromwell, protestante fervente, dispose, per tutte le chiese, l’acquisizione di una copia della Bibbia in lingua inglese. Per confermare la centralità delle Scritture introdusse norme contro l’uso cultuale di manufatti e immagini varie, nonché i relativi centri di pellegrinaggio.
• Nel periodo che va dal 1536 al 1538 si raggiunge il punto massimo d’integrazione della dottrina evangelica ufficialmente sanzionato sotto Enrico VIII. Nel 1539, però, riconfermò tutto il credo della ortodossia cattolica eccezione fatta, ovviamente, per la supremazia papale. Furono reintrodotti, fra altre cose: la transustanziazione, la confessione auricolare, l’indissolubilità del voto di castità, il celibato del clero (con grande disappunto dell’arcivescovo di Canterbury che, nel frattempo, si era sposato).
• Ai sensi dell’Atto di Sei Articoli l’eresia divenne nuovamente un crimine, per cui protestanti e conservatori potevano essere puniti per la non osservanza del credo allora in vigore, mentre i papisti lo erano quando negavano la supremazia reale.
• Con “l’Atto per l’avanzamento della vera religione” redatto nel 1543, Enrico limitò la lettura della Bibbia solo alle persone di cultura e di nobile estrazione nel timore di creare nuovi “eretici”.
Enrico VIII, in uno dei suoi momenti più illuminati, disse: Ahimè, come possono le povere anime vivere in concordia quando voi predicatori seminate discussioni e discordia nei vostri sermoni? Essi si rivolgono a voi per la luce e si mettono nelle tenebre. Evitate questi crimini, vi esorto, e confermate la parola di Dio, sia con una verace predicazione, sia dando il buon esempio, o altro, io, che Dio ha nominato Suo vicario e alto ministro qui, vedrò di estinguere queste divisioni, e queste grossolanità corrette ...