Proponendo degli studi sui Padri della Chiesa, non è corretto presentarli come uomini privi di difetti o latori di una teologia irreprensibile. Essi hanno contribuito grandemente allo sviluppo della Chiesa impegnandosi nel definire una sana dottrina, dibattito tuttora necessario ed essenziale affinché ciò che ci è stato tramandato non si cristallizzi come pura e sterile teoria. Evidentemente questi uomini sono l’inevitabile frutto del loro periodo storico-politico-culturale, talvolta risultato di errori altrui che li spingevano all’estremo opposto dell'eresia che volevano combattere. Questo fatto non fa che spingerci a riconoscere le Sacre Scritture come l'autorità suprema, l'infallibile regola della nostra fede, il parametro con cui ogni altra affermazione deve essere giudicata.
Sarà utile, in questo contesto, esaminare la posizione dottrinale di Origene sull’Universalismo, dottrina secondo cui tutti, Satana e i suoi demoni compresi, saranno, alla fine, salvati. Questa posizione teologica ha conosciuto e conosce tuttora una certa popolarità in ambito liberale.
Riscoprendo in parte un suo predecessore, Clemente d'Alessandria, Origene, nel trattare l'Universalismo, inserisce nella logica di tutto il suo apparato teologico una marcata componente di derivazione platonica, tant’è che il suo metodo ermeneutico percepisce principalmente il senso allegorico delle Scritture piuttosto che quello letterale. Stando alle sue conclusioni, tutti gli esseri intelligenti e dotati di libero arbitrio (uomini, angeli e demoni) sono entità che a seguito della ribellione a Dio, sono caduti in vari livelli di peccato e, necessitando la salvezza, Dio ha provveduto creando il mondo materiale ove le anime pre-esistenti possano reincarnarsi. Per Origene, il processo di purificazione avviene sulla terra tramite l'esercizio del libero arbitrio e continua anche dopo la morte nel subire la punizione di Dio in modo correttivo (l'inferno) finché l'anima non giunga al completo ravvedimento ed essere, alla fine, totalmente restaurata nella sua posizione originale presso il Creatore.
Così afferma Richard Bauckham nel suo studio “Universalismo: una disanima storica”:
“Per logica, la libertà inalienabile dell'anima dovrebbe impedire [a Origene N.d.T.] di proporre l'universalismo (avendo ogni anima la libertà di perseverare nella sua ostinazione) assieme alla felicità finale e definitiva dei salvati (a loro volta liberi di cedere alla tentazione in qualsiasi momento). Infatti, sembra che Origene non sia mai giunto a risolvere questo dilemma”. Era comunque sua convinzione che, nel tempo, sarebbero prevalsi i propositi di un Dio totalmente buono e che ogni anima, demoni compresi, Lo avrebbe raggiunto per non peccare più.
Questa tesi trae spunto dal modo di vedere il mondo nella filosofia platonica, ossia un grande ciclo dove tutto proviene da Dio e a Lui deve ritornare, ricorrendo talvolta, ma a sproposito, al testo preferito degli universalisti: “... affinché Dio sia tutto in tutti” (I Corinzi 15 v. 28).
N.B. Dopo anni di dibattito, fu Agostino a denunciare con autorità questa eresia che fu esclusa, quasi definitivamente, dalla tradizione cristiana nel Concilio di Costantinopoli del 543.
COSA DICE LA BIBBIA?
Presentiamo un breve elenco di versetti biblici che trattano il destino eterno dell'anima dei ribelli:
Matteo 18 v. 8-9: “Se la tua mano o il tuo piede ti fanno cadere in peccato, tagliali e gettali via da te; meglio è per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno. Se il tuo occhio ti fa cadere in peccato, cavalo e gettalo via da te; meglio è per te entrare nella vita con un occhio solo, che aver due occhi ed essere gettato nella geenna del fuoco”.
II Tessalonicesi 1 v. 8-9: “… in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono al vangelo del nostro Signore Gesù. Essi saranno puniti di eterna rovina, respinti dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza …”.
Matteo 25 v. 41: “Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli!”.
Isaia 33 v. 14: “I peccatori sono presi da spavento in Sion, un tremito si è impadronito degli empi.
«Chi di noi potrà resistere al fuoco divorante? Chi di noi potrà resistere alle fiamme eterne?» ”.
Matteo 5 v. 29: “Se dunque il tuo occhio destro ti fa cadere in peccato, cavalo e gettalo via da te; poiché è meglio per te che uno dei tuoi membri perisca, piuttosto che vada nella geenna tutto il tuo corpo”.
Matteo 10 v. 28: “E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima; temete piuttosto colui che può far perire l'anima e il corpo nella geenna”.
Apocalisse 19 v. 20: “Ma la bestia fu presa, e con lei fu preso il falso profeta che aveva fatto prodigi davanti a lei, con i quali aveva sedotto quelli che avevano preso il marchio della bestia e quelli che adoravano la sua immagine. Tutti e due furono gettati vivi nello stagno ardente di fuoco e di zolfo”.
Apocalisse 20 v. 10: “E il diavolo che le aveva sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli”.