Dizionario Biblico

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Sabato (dall’ebraico šabbath – giorno di riposo)    vedi: Riposo festivo  
Sabelliani    vedi: Modalismo  
Sacerdote (dal latino sacerdôte(m) da sacer - sacro)

Il sacerdote è la persona incaricata di mantenere, attraverso un ruolo di mediazione, i rapporti con la divinità. Uno dei primi esempi, pur se non istituzionalizzato, lo possiamo individuare in Abramo (Ge 12:7; 22:131) e nei primogeniti successivi (Nu 3:132). Nella storia del popolo ebraico, tale compito fu, da Dio, affidato alla tribù di Levi (Es 28:1; Le 8:1-33) con il compito di custodire il santuario (Nu 3:384), tramandare l’insegnamento divino, intercedere e offrire sacrifici per i peccati del popolo (De 33:9-105). Con il Suo avvento, Cristo accentra su di sé la maledizione della legge (Ga 3:136) offrendo sè stesso (Ro 3:257) una volta per sempre affinché fossimo redenti (Eb 7:27; 9:128) e divenissimo un “sacerdozio” santo (1Pt 2:59).

Genesi 12:7 Il SIGNORE apparve ad Abramo e disse: «Io darò questo paese alla tua discendenza». Lì Abramo costruì un altare al SIGNORE che gli era apparso Genesi 22:13 Abraamo alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, impigliato per le corna in un cespuglio. Abraamo andò, prese il montone e l'offerse in olocausto invece di suo figlio.

Numeri 3:13 … poiché ogni primogenito è mio; il giorno in cui colpii tutti i primogeniti nel paese d'Egitto, io mi consacrai tutti i primi parti in Israele, tanto degli uomini quanto degli animali; saranno miei: io sono il SIGNORE».

Esodo 28:1 «Tu farai accostare a te, tra i figli d'Israele, tuo fratello Aaronne e i suoi figli con lui perché siano sacerdoti: Aaronne, Nadab, Abiu, Eleazar e Itamar, figli di Aaronne. Levitico 8:1 Il SIGNORE parlò ancora a Mosè, e disse: 8:2 «Prendi Aaronne e i suoi figli con lui, i paramenti, l'olio dell'unzione, il toro del sacrificio espiatorio, i due montoni e il paniere dei pani azzimi; 8:3 e convoca tutta la comunità all'ingresso della tenda di convegno».

Numeri 3:38 Sul davanti del tabernacolo, a oriente, di fronte alla tenda di convegno, verso il sol levante, avevano l'accampamento Mosè, Aaronne e i suoi figli; essi avevano la cura del santuario per i figli d'Israele; l'estraneo che vi si fosse accostato sarebbe stato messo a morte.

Deuteronomio 33:9 Egli dice di suo padre e di sua madre: "Non lo vedo!" Non riconosce i suoi fratelli, e nulla sa dei propri figli; perché i Leviti osservano la tua parola e sono i custodi del tuo patto. 33:10 Essi insegnano i tuoi statuti a Giacobbe e la tua legge a Israele; mettono l'incenso sotto le tue narici e l'olocausto sopra il tuo altare.

Galati 3:13 Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno»),

Romani 3:25 Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato,

Ebrei 7:27 … il quale non ha ogni giorno bisogno di offrire sacrifici, come gli altri sommi sacerdoti, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo; poiché egli ha fatto questo una volta per sempre quando ha offerto se stesso. Ebrei 9:12 … è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Così ci ha acquistato una redenzione eterna

1Pietro 2:5 … anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo

Sacramento (dal latino sacrare – consacrare)    vedi: Ordinamento  

Le chiese protestanti e evangelicali preferiscono il termine ordinamento* a sacramento perché quest’ultimo ha delle connotazioni non condivisibili da loro. Infatti, la chiesa cattolica romana asserisce che i sacramenti conferiscono in loro stessi qualche grazia, mentre la Bibbia insegna che il loro valore deriva unicamente dalla fede (Ro 1:17; Ro 3:30; 3:22; 4:161) e la loro efficacia è condizionata dalla posizione morale del ministrante e del ministrato.

Romani 1:17 poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com'è scritto: «Il giusto per fede vivrà». Romani 3:30 poiché c'è un solo Dio, il quale giustificherà il circonciso per fede, e l'incirconciso ugualmente per mezzo della fede. Romani 3:22 vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono - infatti non c'è distinzione: Romani 4:16 Perciò l'eredità è per fede, affinché sia per grazia; in modo che la promessa sia sicura per tutta la discendenza; non soltanto per quella che è sotto la legge, ma anche per quella che discende dalla fede d'Abraamo. Egli è padre di noi tutti

Sacrificio (dal latino sacrificiu(m) – sacrificio)

Nell’A.T. i sacrifici si dividevano in due grandi categorie: quelli per l’espiazione del peccato e quelli di ringraziamento. Il sangue della vittima, simbolo della vita (Le 7:11-141), era il mezzo che permetteva l’espiazione, una vita per un’altra (Le 4:27-31; 5:11; 12:6-7; 14:19; 15:28-30; Ez 45:21-232). Quelli di ringraziamento, invece, erano riservati per quelle occasioni che richiedevano una lode speciale a Dio (Le 3:1-17; Nu 6:17; 10:10; Sl 27:6; 66:13-153; ►107:15-22; 116:174). Nel N.T. Cristo muore come sacrificio (una volta per sempre) sostitutivo per il perdono dei peccati (Eb 10:1-185).

Levitico 7:11 «"Questa è la legge del sacrificio di riconoscenza, che si offrirà al SIGNORE. 7:12 Se qualcuno lo offre come ringraziamento, offrirà il sacrificio di ringraziamento con l'aggiunta di focacce azzime intrise con olio, gallette senza lievito unte con olio e fior di farina cotto in forma di focacce intrise d'olio. 7:13 Oltre alle focacce, potrà offrire pane lievitato, in occasione del suo sacrificio di ringraziamento e di riconoscenza. 7:14 Di ognuna di queste offerte si presenterà una parte come oblazione elevata al SIGNORE; essa sarà del sacerdote che avrà fatto l'aspersione del sangue del sacrificio di riconoscenza.

Levitico 4:27 Se qualcuno del popolo pecca per errore e fa qualcosa che il SIGNORE ha vietato di fare, rendendosi colpevole, 4:28 quando gli sarà fatto conoscere il peccato che ha commesso, condurrà come sua offerta una capra, una femmina senza difetto, per il peccato che ha commesso. 4:29 Poserà la mano sulla testa della vittima, e la sgozzerà nel luogo dove si sgozzano gli olocausti. 4:30 Poi il sacerdote prenderà con il suo dito del sangue della capra, lo metterà sui corni dell'altare dell'olocausto e spargerà tutto il sangue della capra ai piedi dell'altare. 4:31 Il sacerdote toglierà tutto il grasso dalla capra, come si toglie il grasso dal sacrificio di riconoscenza e lo farà bruciare sull'altare come un profumo soave per il SIGNORE. Così il sacerdote farà l'espiazione per quel tale e gli sarà perdonato. Levitico 5:11 Ma se non ha mezzi per procurarsi due tortore o due giovani piccioni, porterà, come sua offerta per il peccato che ha commesso, la decima parte di un efa di fior di farina, come sacrificio espiatorio, senza mettervi sopra né olio né incenso, perché è un sacrificio espiatorio. Levitico 12:6 Quando i giorni della sua purificazione, per un figlio o per una figlia, saranno terminati, porterà al sacerdote, all'ingresso della tenda di convegno, un agnello di un anno come olocausto, e un giovane piccione o una tortora come sacrificio per il peccato. 12:7 Il sacerdote li offrirà davanti al SIGNORE e farà l'espiazione per lei; così ella sarà purificata del flusso del suo sangue. Questa è la legge relativa alla donna che partorisce un maschio o una femmina. Levitico 14:19 Poi il sacerdote offrirà il sacrificio per il peccato e farà l'espiazione per colui che si purifica della sua impurità; quindi scannerà l'olocausto. Levitico 15:28 Quando ella sarà purificata del suo flusso, conterà sette giorni e poi sarà pura. 15:29 L'ottavo giorno prenderà due tortore o due giovani piccioni e li porterà al sacerdote all'ingresso della tenda di convegno. 15:30 Il sacerdote ne offrirà uno come sacrificio per il peccato e l'altro come olocausto; il sacerdote farà per lei, davanti al SIGNORE, l'espiazione del flusso che la rendeva impura. Ezechiele 45:21 Il quattordicesimo giorno del primo mese avrete la Pasqua. La festa durerà sette giorni; si mangeranno pani senza lievito. 45:22 In quel giorno, il principe offrirà per sé e per tutto il popolo del paese un toro, come sacrificio espiatorio. 45:23 Durante i sette giorni della festa, offrirà in olocausto al SIGNORE, sette tori e sette montoni senza difetto, ognuno dei sette giorni, e un capro per giorno come sacrificio espiatorio.

Levitico 3:1 «"Quando uno offrirà un sacrificio di riconoscenza, se offre bestiame grosso, un maschio o una femmina, l'offrirà senza difetto davanti al SIGNORE. 3:2 Poserà la mano sulla testa della sua offerta, la sgozzerà all'ingresso della tenda di convegno e i sacerdoti, figli d'Aaronne, spargeranno il sangue sull'altare da ogni lato. 3:3 Di questo sacrificio di riconoscenza offrirà, come sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE, il grasso che copre le interiora e tutto il grasso che vi aderisce, 3:4 i due rognoni, il grasso che c'è sopra e che copre i fianchi, e la rete del fegato, che staccherà vicino ai rognoni. 3:5 I figli d'Aaronne faranno bruciare tutto questo sull'altare sopra l'olocausto, che è sulla legna messa sul fuoco. Questo è un sacrificio di profumo soave, consumato dal fuoco per il SIGNORE. 3:6 Se l'offerta che egli fa come sacrificio di riconoscenza al SIGNORE è di bestiame minuto, un maschio o una femmina, l'offrirà senza difetto. 3:7 Se presenta come offerta un agnello, l'offrirà davanti al SIGNORE. 3:8 Poserà la mano sulla testa della sua offerta, la sgozzerà all'ingresso della tenda di convegno e i figli d'Aaronne ne spargeranno il sangue sull'altare da ogni lato. 3:9 Di questo sacrificio di riconoscenza offrirà, come sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE, il grasso, tutta la coda che egli staccherà presso l'estremità della spina dorsale, il grasso che copre le interiora, tutto il grasso che vi aderisce, 3:10 i due rognoni, il grasso che vi è sopra, che copre i fianchi, e la rete del fegato che staccherà vicino ai rognoni. 3:11 Il sacerdote farà bruciare tutto questo sull'altare. È un cibo consumato dal fuoco per il SIGNORE. 3:12 Se la sua offerta è una capra, l'offrirà davanti al SIGNORE. 3:13 Poserà la mano sulla testa della vittima, la sgozzerà all'ingresso della tenda di convegno e i figli d'Aaronne ne spargeranno il sangue sull'altare da ogni lato. 3:14 Della vittima offrirà, come sacrificio consumato dal fuoco per il SIGNORE, il grasso che copre le interiora, tutto il grasso che vi aderisce, 3:15 i due rognoni, il grasso che c'è sopra e che copre i fianchi, e la rete del fegato che si staccherà vicino ai rognoni. 3:16 Il sacerdote farà bruciare tutto questo sull'altare. È un cibo di profumo soave, consumato dal fuoco. Tutto il grasso appartiene al SIGNORE. 3:17 Questa è una legge perenne per tutte le vostre generazioni. In tutti i luoghi dove abiterete non mangerete né grasso né sangue"». Numeri 6:17 offrirà il montone come sacrificio di riconoscenza al SIGNORE, con il paniere dei pani azzimi; il sacerdote offrirà pure l'oblazione e la libazione. Numeri 10:10 Così pure nei vostri giorni di gioia, nelle vostre solennità e al principio dei vostri mesi, sonerete le trombe quando offrirete i vostri olocausti e i vostri sacrifici di riconoscenza. Ciò vi servirà di ricordanza davanti al vostro Dio. Io sono il SIGNORE, il vostro Dio». Salmi 27:6 E ora la mia testa s'innalza sui miei nemici che mi circondano. Offrirò nella sua dimora sacrifici con gioia; canterò e salmeggerò al SIGNORE. Salmi 66:13 Entrerò nella tua casa con olocausti, adempirò le mie promesse, 66:14 le promesse che le mie labbra hanno pronunziate, che la mia bocca ha proferite nel momento della difficoltà. 66:15 Ti offrirò olocausti di bestie grasse, e il profumo di montoni; sacrificherò buoi e capri. [Pausa]

Salmi 107:15 Celebrino il SIGNORE per la sua bontà e per i suoi prodigi in favore degli uomini! 107:16 Poich'egli ha sfondato porte di bronzo e ha spezzato sbarre di ferro. 107:17 Soffrivano, gli stolti, per il loro comportamento ribelle, e per le proprie colpe; 107:18 l'anima loro rifiutava qualsiasi cibo, ed erano giunti fino alle soglie della morte. 107:19Nell'angoscia, gridarono al SIGNORE ed egli li liberò dalle loro tribolazioni. 107:20 Mandò la sua parola, li guarì e li salvò dalla morte. 107:21 Celebrino il SIGNORE per la sua bontà e per i suoi prodigi in favore degli uomini! 107:22 Offrano sacrifici di lode e raccontino le sue opere con gioia! Salmi 116:17 Io t'offrirò un sacrificio di lodee invocherò il nome del SIGNORE.

Ebrei 10:1 La legge, infatti, possiede solo un'ombra dei beni futuri, non la realtà stessa delle cose. Perciò con quei sacrifici, che sono offerti continuamente, anno dopo anno, essa non può rendere perfetti coloro che si avvicinano a Dio. 10:2Altrimenti non si sarebbe forse cessato di offrirli, se coloro che rendono il culto, una volta purificati, avessero sentito la loro coscienza sgravata dai peccati? 10:3 Invece in quei sacrifici viene rinnovato ogni anno il ricordo dei peccati; 10:4 perché è impossibile che il sangue di tori e di capri tolga i peccati. 10:5 Ecco perché Cristo, entrando nel mondo, disse: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta ma mi hai preparato un corpo; 10:6 non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato.10:7 Allora ho detto: "Ecco, vengo" (nel rotolo del libro è scritto di me) "per fare, o Dio, la tua volontà"». 10:8 Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici, né offerte, né olocausti, né sacrifici per il peccato» (che sono offerti secondo la legge), 10:9 aggiunge poi: «Ecco, vengo per fare la tua volontà». Così, egli abolisce il primo per stabilire il secondo. 10:10 In virtù di questa «volontà» noi siamo stati santificati, mediante l'offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre. 10:11 Mentre ogni sacerdote sta in piedi ogni giorno a svolgere il suo servizio e offrire ripetutamente gli stessi sacrifici che non possono mai togliere i peccati, 10:12 Gesù, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è seduto alla destra di Dio, 10:13 e aspetta soltanto che i suoi nemici siano posti come sgabello dei suoi piedi.10:14 Infatti con un'unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati. 10:15 Anche lo Spirito Santo ce ne rende testimonianza. Infatti, dopo aver detto: 10:16 «Questo è il patto che farò con loro dopo quei giorni, dice il Signore, metterò le mie leggi nei loro cuori e le scriverò nelle loro menti», egli aggiunge: 10:17 «Non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità». 10:18 Ora, dove c'e perdono di queste cose, non c'è più bisogno di offerta per il peccato.

Sadducei (probabilmente dall’ebraico saddiq – giusto)

Seguaci di un partito aristocratico religioso e politico che, forse, trae origine dal sommo sacerdote Sadoc ai tempi di Salomone. Oppositori dei farisei e di Gesù, si consideravano i veri custodi della legge, negavano, però, ogni insegnamento che non vi fosse espressamente affermato: a) la resurrezione dei morti; b) la presenza degli angeli; c) la tradizione orale e l’universalismo.

Saggezza (dal latino parlato sapiu(m) – saggio; contrario di stoltezza)

È un attributo fondamentale di Dio e, di conseguenza, del credente maturo. Dà alla mente umana la capacità di usare in modo utile e costruttivo la conoscenza che acquisisce, portando ad ascoltare e accrescere il sapere (Pr 1-21). Le qualità della saggezza sono anche i suoi obiettivi: la saggezza è pura, pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia (Gm 3:172). Dio la concede generosamente a chi la chiede (Gm 1:53) come fece con Salomone (1 Re 3:144, ►15-285%).

Proverbi 1:2 perché l'uomo conosca la saggezza, l'istruzione e comprenda i detti sensati;

Giacomo 3:17 La saggezza che viene dall'alto, anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia.

Giacomo 1:5 Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data.

1Re 3:1 Salomone s'imparentò con il faraone, re d'Egitto. Sposò la figlia del faraone e la condusse nella città di Davide, finché egli avesse finito di costruire il suo palazzo, la casa del SIGNORE e le mura di cinta di Gerusalemme. 3:2 Intanto il popolo continuava a offrire sacrifici sugli alti luoghi, perché fino a quei giorni non era stata costruita una casa al nome del SIGNORE. 3:3 Salomone amava il SIGNORE e seguiva i precetti di Davide suo padre; soltanto offriva sacrifici e profumi sugli alti luoghi. 3:4 Il re si recò a Gabaon per offrirvi sacrifici, perché quello era il principale fra gli alti luoghi; e su quell'altare Salomone offrì mille olocausti. 3:5 A Gabaon, il SIGNORE apparve di notte, in sogno, a Salomone. Dio gli disse: «Chiedi ciò che vuoi che io ti conceda». 3:6 Salomone rispose: «Tu hai trattato con gran benevolenza il tuo servo Davide, mio padre, perché egli agiva davanti a te con fedeltà, con giustizia, con rettitudine di cuore a tuo riguardo; tu gli hai conservato questa grande benevolenza e gli hai dato un figlio che siede sul trono di lui, come oggi avviene. 3:7 Ora, o SIGNORE, mio Dio, tu hai fatto regnare me, tuo servo, al posto di Davide mio padre, e io sono giovane, e non so come comportarmi. 3:8 Io, tuo servo, sono in mezzo al popolo che tu hai scelto, popolo numeroso, che non può essere contato né calcolato, tanto è grande. 3:9 Dà dunque al tuo servo un cuore intelligente perché io possa amministrare la giustizia per il tuo popolo e discernere il bene dal male; perché chi mai potrebbe amministrare la giustizia per questo tuo popolo che è così numeroso?» 3:10 Piacque al SIGNORE che Salomone gli avesse fatto una tale richiesta. 3:11 E Dio gli disse: «Poiché tu hai domandato questo, e non hai chiesto per te lunga vita, né ricchezze, né la morte dei tuoi nemici, ma hai chiesto intelligenza per poter discernere ciò che è giusto, 3:12 ecco, io faccio come tu hai detto; e ti do un cuore saggio e intelligente: nessuno è stato simile a te nel passato, e nessuno sarà simile a te in futuro. 3:13 Oltre a questo io ti do quello che non mi hai domandato: ricchezze e gloria; tanto che non vi sarà durante tutta la tua vita nessun re che possa esserti paragonato.3:14 Se cammini nelle mie vie, osservando le mie leggi e i miei comandamenti, come fece Davide tuo padre, io prolungherò i tuoi giorni».

3:15 Salomone si svegliò, e capì che era un sogno; tornò a Gerusalemme, si presentò davanti all'arca del patto del SIGNORE e offrì olocausti, sacrifici di riconoscenza e fece un convito a tutti i suoi servitori. 3:16 Allora due prostitute vennero a presentarsi davanti al re. 3:17 Una delle due disse: «Permetti, mio signore! Io e questa donna abitavamo nella medesima casa, e io partorii mentre lei stava in casa. 3:18 Il terzo giorno dopo il mio parto, partorì anche questa donna. Noi stavamo insieme, e non c'erano estranei; non c'eravamo che noi due in casa. 3:19 Poi, durante la notte, il figlio di questa donna morì, perché lei gli si era coricata sopra. 3:20 Lei, alzatasi nel cuore della notte, prese mio figlio dal mio fianco, mentre la tua serva dormiva, e lo adagiò sul suo seno, e sul mio seno mise il figlio suo morto. 3:21 Quando mi sono alzata al mattino per allattare mio figlio, egli era morto; ma, guardandolo meglio a giorno chiaro, mi accorsi che non era il figlio che io avevo partorito». 3:22 L'altra donna disse: «No, il figlio vivo è il mio, e il morto è il tuo». Ma la prima replicò: «No, invece, il morto è il figlio tuo, e il vivo è il mio». Così litigavano in presenza del re. 3:23 Allora il re disse: «Una dice: Questo che è vivo è mio figlio, e quello che è morto è il tuo; e l'altra dice: No, invece, il morto è il figlio tuo, e il vivo è il mio». 3:24 Il re ordinò: «Portatemi una spada!» E portarono una spada davanti al re. 3:25 Il re disse: «Dividete il bambino vivo in due parti, e datene la metà all'una, e la metà all'altra». 3:26 Allora la donna, a cui apparteneva il bambino vivo, sentendosi commuovere le viscere per suo figlio, disse al re: «Mio signore, date a lei il bambino vivo, e non uccidetelo, no!» Ma l'altra diceva: «Non sia mio né tuo; si divida!» 3:27 Allora il re rispose: «Date a quella il bambino vivo, e non uccidetelo; lei è sua madre!» 3:28 Tutto Israele udì parlare del giudizio che il re aveva pronunziato, ed ebbero rispetto per il re perché vedevano che la sapienza di Dio era in lui per amministrare la giustizia.

Salmi alfabetici o acrostici

Questi Salmi (25; 34; 37; 111; 112; 119; 145), nella composizione originale, erano particolari in quanto ogni loro singola strofa iniziava con una lettera dell’alfabeto ebraico e proseguiva con la successiva. Tale sistema era di grande aiuto per la memorizzazione. Il Salmo 119, vista la sua lunghezza, ne è un esempio classico.

Salmi dei pellegrini, (canti)

Nel tempo, i quindici salmi (dal 120 al 134) si sono affermati come “il canto dei pellegrinaggi”. Su tale interpretazione non vi sono elementi inequivocabili ma è d’uso pensare che, nella maggior parte, proprio a causa del contenuto, fossero cantati durante i viaggi che ogni ebreo delle varie tribù israelite dei territori circostanti, doveva effettuare in direzione di Gerusalemme, per adorare il Signore e celebrare la Sua generosità tre volte all’anno (Es 23:14-171): in occasione della Pasqua (Pesach - in primavera), della festa delle settimane o della Pentecoste ebraica (Shavuot – in estate) e della festa delle capanne (Sukkoth – in autunno) (1 Sa 1:3; Sl 42:4; 122:4; Is 30:292).

Esodo Tre volte all'anno mi celebrerai una festa. 23:15 Osserverai la festa degli Azzimi. Per sette giorni mangerai pane azzimo, come te l'ho ordinato, al tempo stabilito del mese di Abib, perché in quel mese tu uscisti dal paese d'Egitto. Nessuno si presenterà davanti a me a mani vuote. 23:16 Osserverai la festa della Mietitura, con le primizie del tuo lavoro, con quello che avrai seminato nei campi e la festa della Raccolta, alla fine dell'anno, quando avrai raccolto dai campi i frutti del tuo lavoro. 23:17 Tre volte all'anno tutti gli uomini si presenteranno davanti al Signore vostro DIO

1Samuele 1:3 Quest'uomo, ogni anno, saliva dalla sua città per andare ad adorare il SIGNORE degli eserciti e offrirgli dei sacrifici a Silo; e là c'erano i due figli di Eli, Ofni e Fineas, sacerdoti del SIGNORE. Salmi 42:4 Ricordo con profonda commozione il tempo in cui camminavo con la folla verso la casa di Dio, tra i canti di gioia e di lode d'una moltitudine in festa. Salmi 122:1 Mi sono rallegrato quando m'hanno detto: «Andiamo alla casa del SIGNORE». 122:2 I nostri passi si sono fermati alle tue porte, o Gerusalemme; 122:3 Gerusalemme, che sei costruita come una città ben compatta, 122:4 dove salgono le tribù, le tribù del SIGNORE, secondo la legge imposta a Israele, Isaia 30:29 Allora intonerete dei canti, come la notte quando si celebra una festa; avrete la gioia nel cuore, come colui che cammina al suono del flauto per andare al monte del SIGNORE, alla Rocca d'Israele.

Salmi dell'Hallel

Il termine ebraico Hallel significa lode. In questo termine si includono sei salmi, dal 113 al 118 che erano cantati nelle celebrazioni liturgiche ebraiche, specie nella commemorazione familiare della Pasqua. I primi due salmi (113-114) erano cantati prima di iniziare il banchetto ma dopo aver bevuto la seconda coppa e aver commemorato l’esodo dall’Egitto. L’essenza di questi salmi era quella di lodare l’Iddio eccelso che nella Sua santità guardava alla miseria dell’uomo e nonostante la sua insignificanza lo innalzava a “sedersi con i principi”. Un’espressione tipica era: lodare “… il nome del Signore …” (Sl 113:1-3; 116:4, 13, 171). Il canto del grande Hallel (Sl 136) chiudeva la cena. Gesù stesso e gli apostoli cantarono questi inni (Mt 26:302).

Salmi 113:1 Alleluia. Lodate, o servi del SIGNORE, lodate il nome del SIGNORE. 113:2 Sia benedetto il nome del SIGNORE, ora e sempre! 113:3 Dal sol levante fino al ponente sia lodato il nome del SIGNORE. Salmi 116:4 Ma io invocai il nome del SIGNORE: «SIGNORE, libera l'anima mia!» Salmi 116:13 Io alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del SIGNORE. Salmi 116:17 Io t'offrirò un sacrificio di lode e invocherò il nome del SIGNORE.

Matteo 26:30 Dopo che ebbero cantato l'inno, uscirono per andare al monte degli Ulivi.




 
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